Informazioni su Davide Sarti

Mi chiamo Davide Sarti, laureato in Scienze della Comunicazione e seguito un corso gionalistico a Londra, sono a tutti gli effetti un grande appassionato della Nascar che sin dai tempi di Jeff Gordon ha seguito le orme dei vari campioni quali Jimmie Johnson e Tony Stewart. Cercherò di mostrarvi, raccontarvi tutto quello che si può sapere di questa categoria facendovi amare, possibilmente un mondo che sterza solo a sinistra.

Stilata la griglia di partenza dell’All Star Race

La gara dell’ All’ Star Race di Bristol con orario di partenza alle 7.00/8.30 di sera locali ( 1.00/2.30 del mattino) di Mercoledì ( Giovedì in Italia) è stata sancita dal sorteggio che ormai è di consuetidine in questa stagione partcolare.

Solitamente la gara si tiene a Charlotte, ma per via dell’ emergenza sanitaria che sta colpendo il paese, la NASCAR ha deciso di spostare l’evento a Bristol, Tennesee

I vincitori degli stage dell’ Open e il fan vote gareggeranno nell’ evento principale. Il numero dei giri per l’Open Race sarà di 85 giri ( 35/35/15), mentre per l’All Star di 140 giri ( 55/35/35/15).

Tra i vincitori attivi abbiamo Ryan Newman (2002),Jimmie Johnson (2002,2006,2012,2013), Kevin Harvick (2007, 2018), Kurt Busch (2010), Denny Hamlin (2015), Joey Logano (2016) e Kyle Busch (2017).

NASCAR ALL-STAR RACE

Starting spotDriverCar #Team
1Martin Truex Jr.19Joe Gibbs Racing
2Alex Bowman88Hendrick Motorsports
3Ryan Blaney12Team Penske
4Justin Haley77Spire Motorsports
5Kevin Harvick4Stewart-Haas Racing
6Matt Kenseth42Chip Ganassi Racing
7Kurt Busch1Chip Ganassi Racing
8Cole Custer41Stewart-Haas Racing
9Brad Keselowski2Team Penske
10Kyle Busch18Joe Gibbs Racing
11Ryan Newman6Roush Fenway Racing
12Joey Logano22Team Penske
13Chase Elliott9Hendrick Motorsports
14Jimmie Johnson48Hendrick Motorsports
15Denny Hamlin11Joe Gibbs Racing
16Erik Jones20Joe Gibbs Racing
17Winner of Open Stage 1
18Winner of Open Stage 2
19Winner of Open Stage 3
20Fan Vote winner

NASCAR ALL-STAR OPEN

Starting spotDriverCar #Team
1Michael McDowell34Front Row Motorsports
2Aric Almirola10Stewart-Haas Racing
3Christopher Bell95Leavine Family Racing
4Ricky Stenhouse Jr.47JTG Daugherty Racing
5Tyler Reddick8Richard Childress Racing
6Bubba Wallace43Richard Petty Motorsports
7William Byron24Hendrick Motorsports
8Chris Buescher17Roush Fenway Racing
9Clint Bowyer14Stewart-Haas Racing
10Matt DiBenedetto21Wood Brothers Racing
11Austin Dillon3Richard Childress Racing
12Ryan Preece37JTG Daugherty Racing
13JJ Yeley27Rick Ware Racing
14Garrett Smithley53Rick Ware Racing
15Brennan Poole15Premium Motorsports
16Quin Houff00StarCom Racing
17Timmy Hill *66Motorsports Business Management
18Joey Gase51Petty Ware Racing
19Daniel Suarez96Gaunt Brothers Racing
20John Hunter Nemechek38Front Row Motorsports
21Ty Dillon13Germain Racing
22Corey LaJoie32Go Fas Racing

Cole Custer la sorpresa vincente in Kentucky

Cole Custer, pilota 22enne di Ladera Ranch, California ha sorprendentemente battuto tutti i pronostici vincendo la Quaker State 400, il 17esimo evento della stagione 2020 in altrettante gare disputate.

Proveniente dalla Xfinity Series, in cui si è contraddisto nel migliori dei modi con 9 vittorie e 71 top 10 in 104 gare, Custer ha sostituito Daniel Suarez quest’anno e ha ottenuto finora, 2 top ten nella stagione odierna.

Nell’ultimo restart della gara Custer partito dalla terza fila alle spalle di Keselowski e il compagno di team Kevin Harvick ha subito la spinta da parte di Matt Di Benedetto, portandolo ad attaccare Keselowski all’ esterno. Il miglior approccio e velocità in uscita dalla curva del retilineo opposto, gli consente di risalire e minacciare, con rischi al limite del ritiro, Martin Truex Jr.

Custer riesce poi ad affrontare il rettilineo principale in piena velocià bruciando sia Harvick, sia Truex Jr facendo un ultimo giro di gloria e ottenere così la prima vittoria in carriera nella massima serie NASCAR.

Un risultato storico per Custer che diventa il primo Rookie di sempre a vincere in Kentucky (tracciato parte del calendario solo dal 2011), Ma c’è di più : diventa il 21° pilota della storia a vincere una gara alla sua prima stagione nella massima serie ( Earl Ross 1974,Dale Earnhardt 1978, Ron Bouchard 1981,Morgan Sheperd 1981, Davey Allison 1987, Tony Stewart 1999, Dale Earnhardt Jr 2000, Matt Kenseth 2000, Kevin Harvick 2001, Jimmie Johnson 2002, Ryan Newman 2002, Jamie McMurray 2002, Greg Biffle 2003, Kyle Busch 2005, Denny Hamlin 2006, Juan Pablo Montoya 2007, Brad Keselowski 2009, Joey Logano 2009, Trevor Bayne 2011 e Chris Buescher 2016).

Truex Jr secondo, già due volte vincitore qui ha dovuto compiere l’impresa, quasi completata, di risalire dal fondo dello schieramento per via dell’ ispezione pre-gara fallita. L’unica Toyota solida durante tutto l’arco della gara,e sotto molti aspetti l’auto da battere.

Terzo Di Benedetto al secondo podio stagionale, dopo la Vegas e alleato cruciale di Custer nel finale di gara. A chiudere il top 5 ci pensano i due veterani Kevin Harvick battuto nel tentativo di conquistare uno dei due tracciati ancora indenni dalle sue vittorie ( l’altro è il Roval di Charlotte) a causa dell’urto violento di Blaney sulla sua fiancata nell’ ultimo giro, e Kurt Busch, vincitore qui lo scorso anno.

Top ten che viene sigillato da due piloti Penske, Blaney e Keselowski sesto e nono rispettivamente, con quest’ultimo capace di vincere il secondo stage di giornata; Christopher Bell altro giovane promettente rookie è al settimo posto; Aric Almirola ottavo, vero dominatore del primo stage ed infine, Tyler Reddick con Childress Racing che chiude in bellezza la giornata dei rookie.

Note dolenti per Kyle Busch ancora sottotono dopo 17 gare senza alcuna vittoria, si improvvistato giocoliere con uno dei “saves” di prestigio della stagione odierna. Stessa cosa per Denny Hamlin, suo compagno di team ma con ben 4 vittorie in cassaforte può tirare i remi in barca senza preoccuparsi più di tanto. Pesa invece a Johnson il 18esimo dopo una buona gara con speranze di vittoria mandate a fumo da un’ impaziente Keselowski. Il 7 volte campione NASCAR era di ritorno dopo la positività al Covid-19 la scorsa settimana in cui lo aveva visto saltare la prima gara in carriera ad Indianapolis dal suo debutto nel 2002.

Una gara di per sè dominata da Ford pulita e con tanti colpi di scena, specialmente nel finale. Ora i piloti viaggeranno a Bristol,Tennessee per All Star Race, una gara che non segna punti valevoli per il campionato. Bisognerà aspettare 2 settimane in Texas per riaggiornare la classica che vede al momento Kevin Harvick davanti a Keselowski, Blaney, Elliott e Logano nell’ ordine.

NASCAR: Hamlin vince la Daytona 500

Dopo 47 gare di digiuno e precisamente dalla  Bojangles Southern 500 di Darlington 2017, Denny Hamlin si aggiudica la prima gara della massima serie NASCAR, colpita pesantemente dagli incidenti.

Solo tre auto su 40 in griglia sono sopravvisute intatte e 14 a pieni giri, che come di consueto ha visto la gara incrementare il quantitiativo di “yellows” nelle fasi finali di gara.   Hamlin leader indiscusso per 30 giri ha dedicato questa vittoria a J.D. Gibbs figlio del proprietato Joe Gibbs scomparso prematuramente lo scorso 11 di gennaio all’ età di 49 anni.

Sulla linea del traguardo la lingua parlata è  il nipponico con tre Toyota davanti a tutti, in cui oltre ad Hamlin seguono Kyle Busch ed un sorprendente Erik Jones, il quale beffa sulla linea un frustratissimo Joey Logano.

Logano si aspettava il supporto del pilota Ford Michael McDowell, che purtroppo ha mancato l’appuntamento pensando a lui stesso e lasciando Logano a lottare con tre Toyota in completa solitudine. Sfortuna vuole che lo squadrone Ford è collassato negli ultimi 30 giri, prima con Keselowski, poi con l’azzardato sorpasso di Bowyer su incolpevole McDowell, iil quale girandosi ha sancito anche la fine della corsa anche del campione 2014, Kevin Harvick.

Anche Chevrolet ha trovato conforto temporaneo sui giovani di Hendrick, e su un Johnson Colpito al retrotreno in fase di rallentamento ai Box. Il veterano di El Cajon non è arrreso portando a casa un modesto nono posto finale.

Male Ganassi, prima con Kurt Busch, out dopo 50 giri poi, Larson e McMurray non sosno riusciti ad uscire indenni dalla miriade di incidenti che hanno colpito la gara.  Per McMurray si tratta dell’ ultima gara in carriera, prima di passare come analista per Fox a partire da domenica. il 42enne di Joplin, Missouri chiude con 7 vittorie, 168 top ten, 11 poles e 1903 giri compiuti in testa in 583 partenze ufficiali.

Note d’onore a Matt Di Benedetto, autore di 49 giri in testa, il massimo per un singolo pilota in gara ed il rookie Ryan Preece capace di fare slalom da manuale nei giri finali.

Il risultato finale del top 15 della Daytona 500 è il seguente:

  1. Denny Hamlin
  2. Kyle Busch
  3. Erik Jones
  4. Joey Logano
  5. Michael McDowell
  6. Ty Dillon
  7. Kyle Larson
  8. Ryan Preece
  9. Jimmie Johnson
  10. Ross Chastain
  11. Alex Bowman
  12. Brad Keselowski
  13. Ricky Stenhouse Jr
  14. Ryan Newman
  15. Parker Kligerman

 

denny-hamlin-daytona-500-winner

 

 

 

 

 

Addio a Glen Wood

A novembre ci lasciava  David Pearson alfiere di questo sposrt con le sue 105 vittorie in carriera, siede al secondo posto tra i maggiori vincitori di sempre e  tre titoli negli anni ’60.

DI tutti questi successi, 43 avvengono a bordo della vettura 21 dei Wood Brothers; ovvero Glen e Leonard Wood.  Ebbene si, uno dei proprietari, Glen Wood 93  anni, ci lasciato   quattro giorni fa. Il deterioramento della sua salute era il più anziano vivente memebro della Hall of Fame, salone in cui è stato indotto nel 2012.

La collaborazione con il fratello Leonard li porta a fondare nel 1950,  il team Wood Brother nella cittadina di Stuart, Virginia che in tale data contava solo 849 abitanti. Un paese non lotano da Martinsville, dove lo speedway da mezzo miglio del paese è tutt’oggi reperto storico della NASCAR.

La storicità di Martinsville entrato nel calendario NASCAR nel 1948 e la fondazione dei Wood Brothers l’anno dopo, sono  stati punti cardine per i team ed i tracciati a venire nel successivo sviluppo che hanno portato la NASCAR  a diventare celebre sia negli States, sia oltreoceano.

Infatti, il team di Wood e Martinsville condividono il record di team e tracciato più longevo ancora in attività.

Pioniere di questo sport ci lascia con una vettura capace di competere per oltre 1500 gare, ottenere 92 successi ed oltre 21.000 giri compiuti in testa. Grandi nomi sono passati per questo team tra cui Cale Yarborough ( 83 vittorie , 13 dei quali su questa vettura e 3 titoli NASCAR), David Pearson, il maggiore interprete, Dale Jarrett, campione NASCAR nel 1999, Ricky Rudd, Neil Bonnett scomparso nel 1994, Buddy Baker vincitore della Daytona del 1980, Donnie Allison, fratello del grande Bobby, Bill Elliott, campione  nel 1988, l’astro nascente Ryan Blaney ed infine proprio Glen Wood  capace di conquistare la gara di Winston- Salem nel 1963, in cui aggrega 14 top fives e 23 top ten in 44 disputate.

L’addio a Glen lascia il fratello Leonard, di 84 anni, i figli Len e Eddie Wood il team storico, a caccia dei 100 successi

glen-wood

Mercato piloti 2019

La stagione scorsa conclusasi con la vittoria di Joey Logano e di Ford tornata alla ribalta dopo 14 anni di digiuno, pone mille domande riguardo al futuro della categoria.

Vari scambi di mercato, nuovi arrivi e vetture hanno caratterizzato questi due mesi di offseason, quando ormai siamo a circa 40 giorni dall’inizio della nuova stagione.

Ora, andiamo a scoprire le novità del nuovo campionato.

CHIP GANASSI RACING:  Tra le novità di questo team c’è lo scambio tra Jamie  McMurray, quasi ufficialmente ritirato con il passaggio a Fox Sports come analista e Kurt Busch proveniente dallo Stewart Haas Racing per la vettura numero 1, che passa da una sponsorizzazione McDonald’s a quella di Monster Energy per il 2019. Kyle Larson rimane pedina ferma del team sulla Chevrolet 42

HENDRICK MOTORSPORTS: Invariata la situazione piloti con Bowman, Byron, Elliott e Johnson nelle rispettive vetture del 2018, ma ciò che cambia è la separazione storica tra Johnson e Chad Kanus, che insieme hanno vinto 81 gare e 7 titoli iridati. Knaus sarà crew chief di William Byron, mentre per il veterano del team ci sarà Kevin Meendering. Johnson perde anche la sponsorizazione di Lowe’s con lui sin dal 2002 ed entra in partnership con Ally che resterà fino al 2020 incluso.

RICHARD CHILDRESS RACING:  Confermato Dillon sulla storica vettura numero 3, il team vede la partenza di Ryan Newman, il quale giunse secondo nel 2014 ed ottenne 1 vittoria, 19 top 5’s e 65 top 10 durante questi quattro anni di permanenza. Al suo posto, un rookie che già aveva debuttato nel 2018 a Richmond e Charlotte, Daniel Hemric. Childress chiude i battenti della vettura numero 31 dopo 22 anni in cui ha ottenuto 8 vittorie ( 4 Jeff Burton, 3 Robby Gordon, 1 Ryan Newman)  sostituita con la vettura numero 8 che, in passato ha fatto brillare la stella di Dale Earnhardt Jr

ROUSH FENWAY RACING:  Il ritorno di Newman in questo team porta esperienza e tranquillità, con cui nei primi anni della sua carriera aveva l’esplosività di contendente per il titolo. Dalla storica vettura numero 6, scendono Trevor Bayne affetto da sclerosi multipla e Matt Kenseth, che molto probabilmente ha deciso di appendere il volante al chiodo dopo l’ultimo stint completato nel 2018. Stenhouse rimane il pilota della vettura 17 del team.

STEWART-HAAS RACING:  Nel caso di questo glorioso team, che negli anni scorsi ha scritto pagine di storia, rimangono invariate le posizioni di Clint Bowyer, Kevin Harvick ed Aric Almirola sulle vetture 14, 4 e 10. Il posto vacante lasciato da Kurt Busch, accastosi ora da Chip Ganassi, viene colmato da Daniel Suarez, in scita dal Joe Gibbs Racing per occupare la vettura 41.

JOE GIBBS RACING:  L’addio del Furniture Row Racing guidato da Barney Visser a fine stagione 2018, essendo un team satellite di Gibbs  ha spianato la strada al campione 2017 Martin Truex Jr insieme al suo Crew Chief Cole Pearn.  Di fatto l’addio di Suarez, accasatosi da Stewart,  ha dato a  Truex Jr il volante della vettura 19 del team, in cui ritrova il suo ex compagno del Furniture Row Erik Jones sul 20 e i neo compagni Denny Hamlin e Kyle Busch nelle solite storiche auto 11 e 18.

Tra gli altri team di basso rilievo  eccellono il passagio da Chevrolet a Toyota per il Leavine Family Racing con Matt di Benedetto, il quale entra in sostituzione al ritirato Kasey Kahne. In casa Ford il Front Row Motorsports si estende a tre vetture e l’ingaggio del rookie Matt Tift formerà il terzetto con David Ragan e Michael Mcdowell. Inoltre, un terzo pilota in casa Chevrolet lotterà per gli onori dei Rookie: si tratta di Ryan Preece arrivato dalla Xfinity nel JTG Daugherty Racing in sostituzione ad A.J. Allmendinger, che balzerà alla nuova vita di commentatore.  Nuovi team per Corey Lajoie con il Go Fas Racing e Landon Cassill con il StarCom Racing.

Invariati Team Penske con Blaney, Logano e Keselowski, Wood Brothers con Paul Menard, Germain Racing con la vettura 13 di Ty Dillon, Petty  Motorsports con Bubba Wallace.

Restano ancora da selezionare i piloti del picooli team come il Rick Ware Racing (2) e il Spire Motorsports (1) . Per ultimo l’ Obaika Racing, un team non Charter, scenderà in pista con Tanner  Berryhill e una Toyota Camry.

Infine tutti i team spinti dal motore Ford passeranno nel 2019 dalla Ford Fusion alla Ford Mustang.

busch-ganassi

 

 

Successo di Kyle Busch a Phoenix

La vittoria di Kyle Busch a Phoenix nella giornata di Domenica sancisce definitivamente il top 4 che il prossimo weekend, a Miami, lotteranno per il titolo  NASCAR 2018.

La strategia vincente di Busch, aiutato anche dalle bandiere gialle susseguite nei giri finali, gli hanno dato l’opportunità di ottenere il 51° successo in carriera, l’ottavo della stagione odierna per salire un gradino in più nella lista dei vincitori di tutti tempi superando Ned Jarrett e Junior Johnson fermi a quota 50. Per di più Kyle Busch arriva a quota 194 vittorie totali in carriera tra tutte le tre serie messe assieme. Il prossimo è Lee Petty a 54, segue Rusty Wallace a 55.

I 117 giri in testa lo  hanno messo come pilota indiscusso nell’ ultima parte di gara, quando precedentemente sembrava non poter salire oltre la quarta/quinta posisizone di gara.

La lotta per i fatidici tre posti rimanenti ( Logano aveva vinto a Martinsville e Harvick in Texas, declassato di 25 punti e del vantaggio causa un’ irregolarità della sua vettura), si sgretola malamente con il passare dei giri. Bowyer, obbligato a vincere va a muro alla curva quattro perdendo definitivamente le speranze per la conquista del titolo.

Al contrario, sia Kurt Busch, sia Chase Elliott, i rivali più pericolosi per Harvick  hanno dimostrato di avere auto decisamente veloci  in tutti i 312 giri da disputare: nonostante la penalità, Kurt risale fino al secondo posto che purtroppo si commuta in disastro in una delle ultime ripartenze di giornata. L’atto disperato forse non necessario di Hamlin di sorpassare due auto porta Kurt Busch a muro scatenando una catena di auto incidentate, tra cui anche Chase Elliott.

I due piloti sono costretti al ritiro, e a quel punto l’unico rivale superstite per Harvick  si chiama Aric Almirola, il quale entra in causa con il tentativo, arduo di vincere la gara. Missione fallita, che sancisce così il top 4 per Miami. Kyle Busch, Kevin Harvick, Martin Truex Jr e l’outsider Joey Logano.

Per i primi tre sopracitati si tratta dell’ assalto al secondo titolo in carriera, mentre per  Logano è a caccia del primo titolo iridato, seppur abbiano una cosa in comune: Tutti sono  stati almeno due  volte finalisti a Miami dal 2014 ad oggi.

Kyle Busch