Dodge e Nissan dovranno aspettare almeno il 2020

Già da qualche anno a questa parte i motori della massima serie NASCAR sono le americane Chevrolet e Ford, e la nipponica Toyota.

Sia Ford che Chevrolet sono ormai porta bandiera di questo sport da tempi lontani, mentre Toyota fece il salto di qualità solo nel 2007 grazie a Michael Waltrip, rompendo l’egemonia di motori americani, tra i quali facevano parte Dodge ( rientrata nel 2001) e Pontiac ( fino al 2004).

Con la vittoria di Brad Keselowski su Dodge nel 2012, Marchionne decise di far uscire dal cerchio l’ex colosso della Chrysler, lasciando un vuoto nella storia della NASCAR. La predominanza di Chevrolet rimane tutt’ora poco scalfibile, ma la nipponica Toyota ha trovato negli ultimi tre anni le armi e la messa a punto adatta per spodestare il dominio a stelle e strisce.

Infatti, nel 2015 si è aggiudicata il titolo piloti con Kyle Busch, mentre al termine della stagione 2017 Martin Truex Jr ha ottenuto il secondo titolo spinto dal motore giapponese.

Discorso opposto invece per Ford, incapace di vincere il titolo piloti dal 2004 con Kurt Busch, quando ne aveva conquistati uno con Matt Kenseth nel 2003 ed uno con Dale Jarrett nel 1999, per un totale di tre campionati nell’ arco di sei anni. Lo strapotere di Roush con cinque Ford negli anni a seguire ha permesso alla casa del Michigan di ottenere caterve di successi, ma sempre alle spalle di quel Johnson alieno che non ne voleva sapere di sconfitte: 5 titoli consecutivi dal 2006 al 2010.

Il calo di Roush è stato visibile, unico vero contendente Ford di quei anni dopo l’addio del grande Yates a fine 2007. Il passaggio di Penske nel 2013 e l’arrivo di Stewart-Haas nel 2017, ha acceso una fievole speranza ad un possibile titolo. In data odierna però a Ford manca qualcosa, ancora un pelo sotto alle rispettive rivali.

Venendo al dunque, in data odierna girano voci di un possibile rientro del Dodge e dell’ arrivo di Nissan nel 2020, che stando alle indiscrezioni potrebbe interessare a team attualmente spinti dalla Chevrolet.

In primis il Richard Childress Racing da sempre Chevrolet, perso lo smalto della vittoria oscurato dallo squadrone di Hendrick potrebbe scegliere Dodge e portarsi dietro così anche il Richard Petty Motorsport visto la nuova alleanza appena nata. Petty  passerà da Ford a Chevrolet nella stagione 2018 con Bubba Wallace a bordo dell’ iconica vettura 43. Magari questa alleanza ( assieme hanno 14 titoli NASCAR) potrebbe diventare chiave per conquistare l’interesse in una nuova casa costruttrice.

Infine, a Ganassi potrebbe far comodo Nissan, anch’egli sottotono e senza alcun titolo,  aprire uno spiraglio ideale per un nuovo motore visto la repentina crescita di Larson e la continua solidità dell’ intramontabile McMurray.

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Danica Patrick annuncia addio alla NASCAR

Nella giornata di venerdì prima della fine della stagione 2017 chiusasi a Miami, Danica Patrick ha annunciato sotto le lacrime che il 2017 è  il suo ultimo anno come pilota full time in NASCAR.

Con i ringraziamenti a coloro che l’hanno aiutata in questi 5 anni di carriera nel mondo delle Stock Car, Dale Earnhardt Jr, Tony Stewart e Gene Haas tra i tanti, Danica Patrick si sbilancia il giusto in questa, facendo un secondo annuncio che rincuora i fan: gareggerà nella Daytona 500 (NASCAR) e  Indy 500 (Indycar) nel 2018; gare che chiuderanno  la sua carriera da pilota.

Danica Patrick, 35 anni detiene attualmente alcuni record in campo femminile  in NASCAR tra cui 7 top ten, 64 giri in testa, pole a Daytona, leader nella Daytona 500 e nella Coca Cola 600.

Per quanto siano scarsi i numeri ottenuti, l’importanza di tali risultati e della sua carriera la pongono come pilota che ha aperto una breccia in un mondo che prima di lei sembrava impossibile accedervi, aprendo una porta alle generazioni future.

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Hendrick Motorsports svela le livree del 2018

Per la prima volta nella sua storica carriera più vittorioso della NASCAR, quello di Rick Hendrick  ha svelato nella notte italiana le livree delle quattro nuove Chevrolet Camaro che scatteranno nella Daytona 500 2018.

Le auto sono state presentate dai piloti accompagnati da personaggi leggendari di questo sport. Alex Bowman affiancato a Dale Earnhardt Jr ha svelato la Camaro 88 targata Nationwide. Il presente ed il futuro della vettura 88 hanno mostrato i colori blue e bianco, che hanno recentemente contraddistinto questa Chevrolet. Jimmie Johnson dal canto suo, con 83 vittorie su questa vettura,il veterano del team  e sette volte campione NASCAR è stato affiancato dall’ owner Rick Hendrick per svelare i colori della Chevrolet 48 nero opaco ed un giallo fluosforescente. Una livrea nuova targata Lowe.

Storia e passaggio di testimoni invece per le auto 24, celeberrima auto del team dal 1992 e la neo arrivata numero 9, in sostituzione della storica Chevrolet numero 5.

La vettura 24, la quale sarà guidata dal giovane William Byron si presenta con un tuffo nel passato legandosi ai colori di Jeff Gordon con colori accesi  giallo, rosso blu ed sfumatura a forma di fiamma. Colori che hanno constaddistinto la seconda parte della carriera di Gordon. Un auto che sarà sponsorizzata da Axalta. Al momento la vettura 24 conta solo con i 93 successi Gordon, ora  in mano Chase Elliott che la lascerà a fine stagione per salire su un sedile che ha caratterizzato la carriera  di suo padre Bill Elliott.

Infatti, Chase e Bill hanno hanno rivelato i colori della della Chevrolet numero 9 appartenuta a Bill Elliott dal 1976 al 1991 e dal 2001 al 2003 conquistando 38 dei suoi 44 successi in carriera. La nuova Camaro di Chase Elliott sarà sponsorizzata nuovamente da NAPA, il quale ha deciso di allungare il contratto con il pilota per i prossimi 5 anni. Una Chevrolet dai colori blu, giallo e bianco che la rappresenteranno nella prossima Daytona 500. Per la vettura numero 9, autrice di 53 successi vede oltre a Bill Elliott, Kasey Kahne con 11 vittorie e Marcos Ambrose con 2 vittorie su questa vettura appartenuta negli anni recenti, fino al 2014 a RPM (Richard Petty Motorsports). Il testimone passa così a Chase Elliott che ora ha la possibilità di vincere con due auto storiche.

Un gruppo di giovani piloti con grandi speranze per il futuro di Hendrick accompagnati dal leggendario veterano Jimmie Johnson a caccia del record dei record.

La nuova Chevolet Camaro sostituirà dal 2018 la SS attiva dal 2013 nella massima serie, ora che al momente, figura nella Xfinity, aprendo le porte ad una possibile concorrenza spietata con Ford che al momento ha in campo la Fusion e la Toyota con la Camry.

Addio Robert Yates: aveva 74 anni

Robert Yates ci ha lasciati. Uno dei baluardi di questo sport era affetto da un cancro al fegato  scoperto quasi improvvisamente, con il quale ha lottato fino all’ ultimo, ma Yates si è arreso nella giornata di ieri all’ età di 74 anni. Lascia il figlio Doug suo braccio destro nel corso della sua carriera che ha compiuto di recente 50 anni.

Ma quello che Yates ha fatto per la NASCAR è qualcosa di gigantesco e non verrà mai scordato dai team e dai fan di questo sport

Con una laurea in in Ingegneria Meccanica, Robert Yates si approccia alla NASCAR  con la Holman-Moody forza del motore Ford nel 1967. Sin da quel momento Tra Yates e la casa dell’ ovale blu nascerà un amore che la persona in questione metterà tutto il suo intelletto e gli sforzi per rendere questo motore il migliore della NASCAR. Tra il 1969 e il 1975 Yates si aggrega a Junior Johnson con il quale vincerà ben 30 gare come costruttore del motore Ford in NASCAR. Il successo e l’unica Daytona 500 di LeeRoy Yarbourgh sarà la prima delle 5 vittorie in questa rappresentazione.

Gli sforzi di Yates nell’ espandere ai team il motore Ford, oltre che a costruirlo porta Bobby Allison con il team DiGard a vincere il titolo nel 1983. Dopo 10 anni  finisce con Ranier-Lundy senza ottenere grossi risultati di rilievo.

Ma è la decisione di creare un suo stesso team denominato Yates Racing nel 1989, a dargli una certa importanza. L’ingaggio di Davey Allison produce 15 successi ed una Daytona 500 prima della morte prematura del pilota nel 1993. A quel punto Dale Jarrett diventerà il punto di riferimento del team sulla celeberrima auto 88, come sempre spinta dal motore Ford. Jarrett completerà 28 gare al primo posto delle 32 conquistate in carriera fino al 2005, annata della sua ultima vittoria a Talladega, finirà nel top five della generale per 6 anni consecutivi (1996-2001) ed infine, conquisterà nel 1999 il primo ed unico titolo nella storia del Yates Racing.  Tra gli altri piloti, Ricky Rudd, Elliott Sadler ed Ernie Irvan porteranno a casa delle singole vittorie. Un team che alla fine nel 2007, annata della sua chiusura otterrà 57 vittorie,269 top fives, 432 top ten (188 solo per Jarrett) in 1154 gare disputate.

Dopo il ritiro come team, il figlio Doug apre un’azienda che continuerà a dare il motore Ford nella massima serie NASCAR, insieme Jack Roush, altro personaggio calibro di questo sport.  Fonderanno il Roush-Yates Engines, tutt’ora attivo che in data odierna fornisce i motori a 7 team nella massima serie NASCAR.

Viene scelto per essere eletto nella Hall of Fame della classe 2018 nel maggio di quest’anno con Ken Squier, Ray Evernham, Red Byron  e Ron Hornaday. La  sua ultima apparizione in pubblico avvenne poco prima della gara di Darlington durante la presentazione della livrea throwback di Danica Patrick in suo onore ricordando Dale Jarrett.

Yates lascia dietro di sè una storia colossale in cui i suoi sforzi hanno prodotto tutti questi successi collettivi e personali a cui non resta che dire Grazie di tutto Robert, Riposa in pace.

 

 

Kasey Kahne con Leavine Family Racing nel 2018

Kasey Kahne non è più free agent trovando casa in un altro team spinto dal motore Chevrolet: il Leavine Family Racing.

Dall’ anno prossimo Kahne salirà sulla vettura numero 95, al momento occupata da McDowell. Dopo la vittoria nel Brickyard di quest’anno che gli ha regalato il pass per i playoff, Kahne non è stato rinnovato da Rick Hendrick dopo 6 anni assieme conditi da 6 vittorie preferendo il giovane William Byron.

Ora, Kahne pilota ormai esperto con 18 vittorie in bacheca capace di ottenere gli onori del Rookie of the Year nel 2004 e 6 successi nel 206 quando allora correva con un Dodge, avrà la possibilità di  elevare un team di secondo livello che ha bisogno di buoni risultati.

McDowell dal canto suo, ormai al quarto anno con l’organizzazione ha ottenuto quattro dei suoi 5 top ten in carriera con Levine, ma continua a vacillare nella continuità dei risultati, quest’anno culminato con il solo quarto posto a Daytona.

Di conseguenza Kahne appare come un’ ottimo acquisto da mettere in campionato per eventuali sorprese di stagione, e possibilmente come outsider per il titolo; un po’ come Kurt Busch qualche anno fa con il Furniture Row Racing, ora diventato team di punta.

“Dopo Indy ho visto la sua fiducia crescere parecchio” ha detto Bob Leavine “sarà il nostro pilota qui e porterà esperienza e fiducia all’ interno del nostro team”. Parole comunque di rispetto per McDowell che ora ritrova senza volante per il 2018. “Michael è un grande amico. Ha parlato con noi stamattina apprezzando il nostro aiuto e contento di essere parte di una famiglia come la nostra. E’ una persona professionale e farà sempre parte della nostra famiglia” ha chiuso Bob Leavine.

Il top five di quest’anno a Daytona pone McDowell 25° in classifica generale.

Inoltre Levine sarà sempre team satellite di Richard Childress Racing nel tentativo di creare un team costruito appositamente per Kasey Kahne.

Il pilota conferma il suo ottimismo per il 2018 con il nuovo team: ” Continuo a pensare di fare un lavoro egregio con  un team satellite  lavorando con le persone che ne fanno parte. E’ una bella situazione, non vedo l’ora di esserne parte e provare a migliorare le cose”.

Darian Grubb sostituisce Keith Rodden come Crew Chief

Un paio di giorni fa Hendrick Motorsports ha annunciato l’arrivo di Darian Grubb come Crew Chief di Kahne sulla Chevrolet 5 per la gara in New Hampshire valevole per il titolo.

Kahne ha chiuso la prima gara a Chicagoland oltre la 20° posizione e figura già al di sotto del taglio atteso per la gara di Dover fra due settimane. Grubb già campione NASCAR con Stewart nel 2011, vincitore di ben 5 delle 10 gare dei playoff quell’ anno metterà piede a tutta la sua esperienza per riportare la storica vettura e Kahne nell’ avanguardia del plotone. una situazione che dà a Kahne la tranquillità e la fiducia di chiudere al meglio  il suo stint di 6 anni con Hendrick Motorsport.

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Throwback Paint Scheme: Jamie McMurray

Qualche ora fa è stata svelata la livrea di Jamie McMurray per il prossimo 3 settembre a Darlington attraverso l’account twitter del Chip Ganassi Racing con il seguente video:

Il pilota di Joplin onorerà così David Pearson vincitore dell’ allora CRC Chemicals Rebel 500 nel 1980  a bordo di questa iconica auto,  quella che fu ll’unica vittoria di quella stagione e l’ultima della sua maestosa carriera.

Pearson fu in grado di vincere questa gara per un record di 10 volte in carriera; un primato che resiste n tempi odierni.Alle sue spalle Dale Earnhardt Sr ottenne 9 vittorie mentre Jeff Gordon figura terzo con i suoi 7 successi (di cui quattro consecutivi). David Pearson è infine, secondo maggior vincitore della serie con la bellezza di 105 vittorie in carriera.

Per Jamie McMurray si tratterà della 17° gara a Darlington in cui sfoggerà il target McDonald’s ed un numero ripetuto due volte sulla fiancata della Chevrolet.

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