I Chasers del 2016: Parte 3

Jimmie Johnson: Il nome dice parecchio e le statistiche dicono il resto: 6 titoli dal 2006 al 2013, di cui cinque consecutivi. Johnson è uno di quei piloti che ha ancora poco da dimostrare, ad una sola lunghezza dal record di Richard Petty e Dale Earnhardt, fermi a quota sette titoli. E’ l’unico pilota ad aver partecipato dal 2004 a tutti i Chase for the Cup a dimostrazione della grandezza di questo pilota che durante i suoi 14 anni di carriera della massima serie non è mai andato oltre l’undicesimo posto in classifica generale. Infine detiene il maggior numero di vittorie nel Chase con 25. Il 2016 però per il pilota californiano è stato una sorta di montagna russa con un paio di vittorie nelle prime cinque gare, ad Atlanta e California per poi gradualmente scomparire nel corso della stagione. Il terzo posto a Richmond in primavera, Charlotte nella Coca Cola 600 e ad Indianapolis rincuorano un pò le statistiche supportate da qualche altro top ten in Michigan, Bristol e Martinsville ma il resto è tutto fumo e niente arrosto. Al momento si può dire che è la peggiore stagione nella carriera di Johnson , con soli 10 top ten conquistati in 26 presenze, mentre dal 2002 all’ anno scorso, il californiano aveva sempre toccato e superato le 20 top ten stagionali. Questo schema del Chase in vigore dal 2014 non lo aiuta, seppur abbia in Martinsville, Dover e Charlotte e Texas i migliori risultati tra tutti i tracciati della categoria (  8.513 giri in testa e 31 successi dei 77 ottenuti in carriera), è quindi chiamato ad un surplus di costanza e vittorie che in passato lo hanno contraddistinto, soprattutto se vuole strappare quel tanto desiderato settimo titolo.

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Matt Kenseth: Annata in discesa per Kenseth che nonostante le due vittorie, ha racimolato solo altre 9 top ten stagionali. Il campione 2003, è l’ultimo vincitore prima dell’ entrata del Chase e nonostante la Toyota è nel complesso agguerita, e molto probabilmente non sarà possibile scalzarla dalle prime posizioni, Kesenth è l’anello debole del team che per puntare al titolo ha bisogno di qualcosa di più al momento non presente nella sua interpretazione di gara. Sono troppo pochi i nove top ten per convincere gli avversari di essere un contender per Miami. Il pilota del Massachussets dovrà quindi inventarsi qualcosa di buono nelle prossime gare , magari cercando la solidità che lo aveva sostenuto nel 2003 o la trafila di vittorie che nel 2013 lo elevarono al secondo posto finale in campionato. New Hampshire, Talladega, Kansas, Charlotte e Miami sono gli avali di questo Chase nei quali si è espresso al meglio nel corso della sua carriera. Magari faranno da rampa di lancio per un sigillo che manca da 13 anni.

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Martin Truex Jr: Passato quest’anno dal motore Chevrolet a quello Toyota con il Furniture Row Racing  team ad una sola monoposto e satellite del Joe Gibbs Racing, Martin Truex Jr ha migliorato complessivamente le prestazioni rispetto all’annata precedente. Nonostante abbia 12 top ten ( Daytona, Atlanta, Texas,Richmond, Dover, Charlotte,Sonoma, Kentucky,Glen,Indianapolis, Darlington e Richmond)  ed una media finale di gare inferiore  di una posizione, il pilota di Mayetta ha collezionato due vittorie pesantissime: Il Coca Cola 600 di Charlotte, la gara più lunga della stagione dominandola dall’ inizio alla fine e il Southern Bojangles 500 di Darlington, nella nottata del Throwback Paint Schemes. Inoltre è uno dei tre piloti capaci di compiere oltre 1200 in testa in queste 26 fermate stagionali, a soli dieci lunghezze dalla prima posizione. Dopo la finale dell’ anno scorso dove giunse quarto, sembra che il 35enne del New Jersey non sia più un pilota del gruppo o una classica cenerentola, bensi un pilota d’elite pronto ad un’ eta non più giovanissima a cogliere l’attimo giusto per conquistare il campionato. Truex Jr non ha mai vinto nel Chase, seppur abbia in Dover l’ovale migliore per sfoggiare le sue grandi doti di pilota, e il Kansas nel quale giunse secondo nel 2012 e quarto nel 2013 e 2014: Entrambi figurano nel suo top tre di ovali con il maggior numero di giri compiuti in testa in carriera:485 giri a Dover, 512 giri in Kansas. Statistiche solamente superate dal Charlotte Motor Speedway anch’esso nel Chase, dopo il suo exploit di maggio. Mentre il quarto su questa lista è Il Texas Motor Speedway in cui ad aprile si aggiudicò il maggior numeri di giri in testa dell’ evento , ovale  nel quale non ha mai vinto ma presente nella fase semifinale del Chase.

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Carl Edwards: Con 436 gare, 27 vittorie in carriera e campionati persi nel 2008 e 2011 a favore di Johnson e Stewart: Carl Edwards arriva a questo Chase come terza punta del Joe Gibbs Racing  grazie o a causa, di una solidissima prima parte di stagione ed una seconda più opaca: 8 top ten nelle prime nove gare, nelle quali si includono le vittorie primaverili di Bristol e Richmond;  da Richmond in primavera a Richmond in estate solo 7 top ten in 17 gare.  Con la speranza di riprendersi nel Chase Carl Edwards dovrà  non tanto cercare la vittoria, ma di essere più costante nei risultati, magari sfruttando anche le sue doti di bilanciamento di combustibile in gara. Una dote che Edwards ha nel sangue e che nel corso della carriera lo ha aiutato ad elevarsi nelle prime posizioni del campionato. Nonostante manchi il titolo, Edwards ha tutta l’esperienza e la maturità per cercare di dare quel pizzico di grinta in più che gli è sempre mancata nei momenti cruciali; dalla sua parte potrà contare di saper vincere gare nel Chase (7 vittorie all’ attivo), ma avendo Phoenix, Texas e Miami come migliori ovali, che sono rispettivamente le ultime tre gare della stagione faticherà a navigare su acque tempestose a Martinsville,Talladega, New Hampshire, Kansase Chicago nei quali le statistiche sono poco promettenti.https://i0.wp.com/www.motorracingdigest.com/wp-content/uploads/2016/04/16BMS1MT3114W-520x346.jpg?resize=520%2C346

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Informazioni su Davide Sarti

Mi chiamo Davide Sarti, laureato in Scienze della Comunicazione e seguito un corso gionalistico a Londra, sono a tutti gli effetti un grande appassionato della Nascar che sin dai tempi di Jeff Gordon ha seguito le orme dei vari campioni quali Jimmie Johnson e Tony Stewart. Cercherò di mostrarvi, raccontarvi tutto quello che si può sapere di questa categoria facendovi amare, possibilmente un mondo che sterza solo a sinistra.

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