I grandi piloti del passato: LeeRoy Yarbrough

Lonnie “LeeRoy” Yarbrough è stato uno di quei piloti in cui è passato dall’ “attimo fuggente” glorioso a scomparire nei meandri più bui della vita umana.

Nato a Jacksonville, Florida il 17 settembre del 1938 da Lonnie e Minnie Yarbrough(Greene), sviluppò una grande affinità per la velocità sin da piccolo.

GLI ALBORI

Già all’età di 16 anni il piccolo LeeRoy assemblò una Ford del 1934 con un motore Chrysler dell’ epoca.Tutti sapevano nella città di Jacksonville che LeeRoy era un ragazzo tenace, che non aveva paura di nulla e amava la velocità più di qualunque altra cosa al mondo.

Una sera del 1960 sul Speedway Park di Jacksonville LeeRoy Yarbrough era in testa all’ ultimo giro dopo aver massacrato la concorrenza: in quel momento perse la ruota anteriore sinistra ritrovandosi con l’asse delle ruote penzolante; invece di rientrare ai box spinse sul pedale dell’ acceleratore, tagliò il traguardo su tre ruote a dimostrazione del coraggio e della tenacia che può elevare un pilota da un uomo qualunque ad una leggenda.

Probabilmente, queste sue qualità hanno contribuito alla sua morte.

La sua passione per le competizioni motoristiche cominciò già all’ età di 12 anni quando decise di abbandonare la scuola avendo in mente l’idea di diventare pilota professionista. Stando alle testimonianze della sorella Evelyn pare che LeeRoy usava falsi nomi per poter competere per la soglia minima dei 16 anni. Alla prima gara che potè parteciparvi con il suo vero nome vinse: era la primavera del 1957 all’età di 18 anni. Divenne un idolo locale per i bambini che si aggiravano per Jacksonville tanto che l’officina dove lavorava, rimaneva aperta 24 ore 7 giorni su 7 per via delle numerose visite.

Nonostante i richiami dei proprietari, LeeRoy simpatizzava per i bambini che li portava nel tracciato locale a fare qualche giro di “ricognizione”.

Le sue grandi abilità di pilota e la carenza di paura lo hanno così lanciato nel mondo della NASCAR. Vinse 83 gare nelle serie minori in un arco di soli 3 anni.

LA SCALATA VERSO LA GLORIA

Passato al Grand National nel 1960 con il debutto ad Atlanta chiuse la gara al 33° posto. La prima pole nel 1963 ad Augusta in Georgia. La prima vittoria nel 1964 sul Savannah Speedway sempre in Georgia a bordo di una Plymouth. A Daytona nel 1965 stabilì il record di velocità a 181.81 miglia orarie(292,59 km orari) su una Dodge Cornet. Da quel momento, per LeeRoy Yarbrough cominciarono i sogni di gloria.

Nell’ arco di 7 anni Yarbrough vinse 14 gare, ottenne 65 top 5 e 11 poles in sole 198 partenze ufficiali. Conquistò la “Triple Crown” ossia la Daytona 500, la World 600 di Charlotte e la Southern 500 di Darlington: la più pagata, la più lunga e la più vecchia gara NASCAR diventando il primo pilota della storia a raggiungere questo traguardo.

Il 1969, anno in cui ha ottenuto le vittorie sopracitate fu per LeeRoy l’anno di rilievo che arrivò al Johnson Associates nel 1967, team capitanato dal grande Junior Johnson capace di vincere 50 gare in carriera come pilota e 6 titoli piloti ( Cale Yarborough e Darrel Waltrip) conditi da 132 successi come proprietario di questo team. Numeri che diedero a Johnson il soprannome di “The Last Great American Hero”.

Nella Daytona 500 del 1969 Yarbrough recuperò 11 secondi a Glotzbach prima di superarlo sulla linea del traguardo. Poi fu la volta dalla Rebel 400 di Darlington l’ovale a forma di uovo conosciuto come “The Lady in Black” per le strisciate lasciate dalle vetture che urtano le barriere del tracciato ottenendo la leadership solo a 4 giri dal termine; poi la World 600 di Charlotte rifilando almeno due giri a tutti gli avversari.

Segue la Daytona 400 dopo un’estenuante battaglia con Buddy Baker “ The Gentle Giant” conquistando lo sweep dell’ ovale della Florida. In estate vinse all’ Atlanta Motor Speedway con quasi 39 gradi di febbre. Vinse la Southern 500 superando David Pearson all’ ultimo giro di gara e conquistò il Rockingham Speedway rifilando 1 giro agli avversari dopo essere stato sotto di un giro nelle battute iniziali di gara; a fine stagione saranno 7 le vittorie del 1969 che gli consentirono di ricevere il premio del pilota americano dell’ anno, così come l’uomo Ford dell’ anno.

LA SVOLTA FATALE

Con la stessa velocità che ottenne il successo andò di pari passo il declino. L’ incidente sull’ ovale del Texas durante un test con le gomme Goodyear nell’ Aprile nel 1970 lo lasciò disorientato. Qualche giorno dopo il suo collega e tre volte vincitore del campionato NASCAR Cale Yarborough, (i due non sono parenti nonostante la somiglianza del cognome), lo andò a prendere per riportarlo a casa. Il weekend dopo gareggiò a Martinsville. LeeRoy Yarbrough non ricordava nulla di tutto ciò.Vinse per l’ultima volta a Charlotte nel novembre del 1970.

Il primo ad accorgersi di questo vuoto fu proprio Junior Johnson disposto a fare di tutto per riportare LeeRoy sulla vecchia strada del successo. Si stima che Johnson abbia speso 250.000 dollari tra visite e controlli vari. Ci teneva a LeeRoy: Johnson aveva dichiarato: “Ricordava tutto dal 1970 indietro, nulla dal 1970 in avanti. Potevi andare al ristorante con lui e dopo aver ordinato un piatto se ne rimaneva fermo a guardalo fisso, finché non gli dicevi: LeeRoy mangia. Allora prendeva le posate e mangiava”. Era l’inizio di una triste fine.

Nonostante questo colpo LeeRoy continuò a gareggiare fino al 1973 , incluso tre Indianapolis 500, dove nel 1970 sempre a causa di un incidente urtò violentemente la testa e il casco si spezzò in due. Fu un colpo durissimo da mandare giù. Johnson lo portò in un istituto ad Ashville in North Carolina ma qualche mese dopo lo richiamarono perché LeeRoy litigava con tutti.

A North Wilkesboro dopo la gara nel 1971, Junior Johnson gli dovette dire di spegnere la vettura e tirarlo fuori di peso. LeeRoy non sapeva che cosa stesse facendo. Era come se il talento venne distrutto da un’ urto violento.

Johnson non si arrese mai nell’ aiutare il suo pilota ma la testa di Yarbrough non riusciva proprio ad andare oltre quel fatidico 1970; non ricordava quello che faceva un secondo dopo l’atto appena svolto. Il mondo per lui sembrava essersi congelato. Arrivò ad un certo punto senza avere la capacità di sapere quale fosse la sua mano destra e la sua mano sinistra.

GLI ULTIMI ANNI

Yarbrough al ritorno a Jacksonvile lasciò le corse sotto l’influenza di pastiglie che inghiottiva con l’alcool passando i mesi dentro e fuori dagli ospedali di sanità mentale. In una carriera in cui ha guadagnato più di un milione di dollari è finito in rovina senza un dollaro in tasca. D’altronde il il modo dei motori è pericoloso. Il padre morì nel 1976 e il culmine arrivò nel 1980, la notte del 13 febbraio quando LeeRoy tento di strangolare la mamma Minnie Yarbrough dopo essersi alzato dal letto, senza motivo.La madre chiamò la polizia e LeeRoy aggredì perfino il poliziotto non capendo il perchè per il quale stava per essere arrestato.

Davanti al giudice per tentato omicidio di primo grado il 7 marzo del 1980 non fu condannato perché incapace di riconoscere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato; Yarborough venne mandato al Florida State Hospital a Chattahoochee prima di essere rilasciato qualche mese dopo per stare dalla sorella Evelyn.

Poco più tardi entrò al Northeast Florida State a McClenny senza mai più uscirne. Stando alle voci venne colpito in testa dopo aver avuto una crisi; altre affermazioni dicono che sia crollato al suolo dopo una lite ma nessuna investigazione venne fatta a riguardo.

Yarbrough morirà il 7 dicembre del 1984, all’ età di 46 anni.Il motivo ufficiale della morte fu lesione interna cerebrale causato da una caduta, quella che oggi viene chiamata “zona d’ombra” nel football americano.

La NASCAR lo ha inserito tra i 50 migliori piloti della storia ed è tutt’ora ricordato come esempio di pilota incapace di mostrare paura, pieno di talento con una sfrenata voglia di vincere. LeeRoy Yarbrough “Drove fast, rose faster, fell fastest”.

Happy Birthday Cale Yarborough!

The 3 time NASCAR Champion Cale Yarborough turns 78 Years today.

Yarborough, born in Timmonsville South Carolina during his remarkable career set a record of 83 races wins and sit in the sixth position of all time wins behind Darrel Waltrip, Bobby  Allison, Jeff Gordon, David Pearson and Richard Petty in order.

Among his wins, Yarborough scored four wins at Daytona 500 (1968,1977,1983 and 1984), five wins at Darlington 1968, 1973, 1974, 1978 and 1982 and two time winner at Talladega in 1978 and 1982. Duriing his golden age set  a record of 14 poles in a season (1980) during the modern era started in 1972.

He also owned a record of three consecutive Championship  (1976,1977,1978), broke by Jimmie Johnson in 2009 during his span win from 2006 to 2010. A recod which still stands.

Cale Yarborough ended his career at 49 years old completing 560 races scoring 83 wins, a total of 310 top tens and 69 poles during 31 years. Yarborough has been Named one of NASCAR’s 50 Greatest Drivers (1998) and NASCAR Hall of Fame Inductee (2012).

Jeff Gordon torna sul sedile a Martinsville

Il leggendario Jeff Gordon torna a rappresentare l’Hendrick Motorsports per l’ennesima volta su uno degli ovali che lo hanno contraddistinto nel corso della sua memorabile carriera.https://i0.wp.com/gmauthority.com/blog/wp-content/uploads/2015/11/Jeff-Gordon-Martinsville-Win-2015-700x340.jpg?resize=584%2C284

Con le sue 804 partenze all’ attivo tutte su Chevrolet e spartite su due vetture, siglerà l’ultima presenza stagionale e forse della sua carriera, sul Martinsville Speedway. Un ovale di 800 metri (0,52 miglia), quasi piatto in cui la sensibilità di frenata e accelerazione sono la chiave del successo.

Sono 46 le partenze in carriera sul “The Paper Clip”; Jeff Gordon conta con 9 successi, 29 top 5’s e ben 37 top ten in carriera ( il massimo nella storia a pari merito con Richard Petty). Numeri stratosferici degni di un posto tra i grandi; l’unico tra i piloti attivi che può ambire alle sue statistiche è Jimmie Johnson, 8 successi 18 top fives e 23 top ten in 29 gare disputate.

Ad ogni modo Gordon giunge a questa gara forte del decimo posto a Dover lo scorso Settembre, una rampa di lancio per difendere l’immensa vittoria ottenuta a Novembre del 2015 proprio a Martinsville su Jamie McMurray. Fu l’unico succeso dalla sua ultima stagione full time, il 93° della carriera ( siede al terzo posto tra i plurivincitori NASCAR dietro a David “Silver Fox” Pearson  con 105 successi e all’ inarrivabile RIchard Petty con ben 200 vittorie in carriera).

Un Gordon che rispetto allo scorso anno non avrà la tensione della conquista del titolo, essendo a Martinsville per sostituire il suo amico e compagno di team Dale Earnhardt Jr fuori dalle gare sin da Giugno per commozione cerebrale. Quindi, l’eroe di Pittsboro, Indiana nativo di Vallejo, California  a 46 anni suonati potrebbe ancora sorprendere un ultima volta su un ovale che conosce ad occhi chiusi e che negli ultimi anni ha continuato ad esprimersi al massimo con tre top 10 nelle ultime tre visite.https://i0.wp.com/jeffgordon.com/wp-content/uploads/15RIC2MT1852.jpg?w=584

Vittoria o meno la prossima domenica, Jeff Gordon sa benissimo di avere due ennesimi appuntamenti con la storia: il primo, superare Cale Yarborough nella statistica di maggior numero di giri in testa di sempre sul Martinsville Speedway. Yarborough è a quota 3851 giri, Gordon a 3776; ad occhio e croce dista soli 75 giri e la gara sarà di 500 giri previsti. Il secondo è agguantare Richard Petty per il maggior numero di top 5 in carriera: 30 per Petty, 29 per Gordon.

Ci si attende l’ennesima zampata di ” The Rainbow Warrior”, aspettate domenica e lo saprete.

Un tuffo nel passato per Kevin Harvick

041416-NASCAR-Cale-Yarbourough-Busch-car.vadapt.664.high.35Dopo Stenhouse, Patrick ed Earnhardt jr è la volta del campione 2014. Kevin Harvick, il quale in occasione della prossima gara a Darlington a Settembre porterà in vita i colori e la livrea di un pilota che ha segnato la storia della categoria.

Giovedì lo Stewart Haas ha svelato la livrea della Busch Beer con cui Harvick prenderà parte al Southern Bojangles 500. Un colore basato sull’ auto del tre volte campione Nascar Cale Yarborough, con il quale nelle annate 1979 e 1980 gareggiò per il team di Junior Johnson.

Yarborough ha vinto 5 volte il “The Lady in Black” di Darlington durante la sua memorabile carriera culminata con un posto tra le leggende la Hall of Fame della Nascar. Harvick invece, ha catturato il successo su questo ovale solo una volta, nel 2014, anno in cui divenne campione Nascar.

Ecco a voi come sarà l’auto del pilota per la gara di settembre:

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I grandi piloti: Bobby Allison

Robert Arthur Allison è uno dei piloti più vittoriosi della Nascar che nel corso della sua carriera ultra ventennale è stato promotore di due generazioni di piloti includendendolo nella cerchia della cosidetta “Gang dell’ Alabama”  dove a Huyeton lavorò presso un negozio con il fratello Donnie, anch’egli pilota Nascar.

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Nato il 3 dicembre del 1937 a Miami in Florida si trasferì in Alabama da giovane appena finito la scuola superiore  dove andò a lavorare presso uno dei suoi famigliari come meccanico nelle vicinanze di Birmingham; poi nel 1956 aprì un team tutto suo con  Donnie  mentre l’amico Kenny Andrews era il proprietario dell’ auto. Bobby riuscì in un qualche modo ad entrare in una gara che si sarebbe svolta sull’ ovale di Midfield concludendo al quinto posto. Andò poi a Montogomery giungendo secondo e vincendo la cifra di 400 dollari. A quel punto i due fratelli con l’amico Red Farmer, e Neil Bonnett altro pilota Nascar crebbero di fama e vennero rinonimati “The Alabama Gang”. Allison divenne un nome conosciuto e vinse un campionato nazionale di auto modificate nel 1963.

Qualche anno più tardi, nel 1965 Bobby entrò a far parte della NASCAR ( quella che allora era conosciuta come Grand National) e ottenne la prima vittoria solo un anno più tardi a Oxford Plains terminando il campionato con tre vittorie, 10 top  fives e 15 top ten in 33 gare al decimo posto della generale, in campionato dominato da David Pearson.  La carriera di Allison però era all’ inizio e da quel momento avrebbe spiccato il volo.

Nel corso della sua carriera ha colto 84 vittorie e siede al quarto posto tra i maggiori vincitori della categoria (a parimerito con Darrell Waltrip)  capace di vincere 3 Daytona 500 nel 1978, 1982 e nel 1988. In quest’ultima fece l’1-2 con il figlio Davey Allison che gli giunse alle spalle. Allison riuscì a proclamarsi campione NASCAR nel 1983 con il DiGard Racing e l’anno prima compì l’impresa di vincere due volte Daytona nello stesso anno completando lo sweep che fino al 2013 non si sarebbe ripetuto con Jimmie Johnson.#22 Buick

Ci sono momenti della carriera di Bobby che però vanno rivisti e il periodo in cui lui corse si trovò davanti  gente della stazza di Richard Petty, un giovane Darrell Waltrip e Dale Earnhardt che avrebbero dominato la scena degli anni ’80 e ’90, il fratello Donnie Allison e il pilota più “rivale” di tutti: Cale Yarborough puro dominatore negli anni ’70.

Nel 1979 la lotta per la prima posizione tra Yarborough e  Donne Allison nella Daytona 500 viene ricordata come una delle più “infamous” della storia, in cui Yarborough  raggiunge la seconda posizione a 8 giri dal termine puntando la prima posizione in mano Donnie e nel giro finale i due si agganciarono  sull’ rettilineo opposto al traguardo sbattendo sul muro lasciando a Richard  Petty la  vittoria. Bobby,  che era due giri indietro finì la gara e andò ad aiutare il fratello. Cale invece, uscì dall’ abitacolo e andò di corsa puntando il dito su Donnie dichiardolo colpevole per averlo spinto nel fango. Da lì scoppiò una rissa che multo i fratelli Allison e Cale Yarborough di 8.000 dollari ciascuno. Ma l’opinione di Donnie fu diversa a quelle di Cale mettendo Bobby in difesa del fratello.

Dopo questo evento, Allison subì un incidente quasi mortale a Pocono nel 1988, tanto da essere dichiarato morto, ma l’assistenza medica lo salvo in un qualche modo ed Allison si ritirò ufficialmente dalle corse.  Qualche anno più tardi la morte del figlio Davey nei pressi di Talladega nel 1993 scosse parecchio Bobby il quale perse  anche il secondo figlio Clifford morto poco prima. Bobby venne eletto nella Hall of Fame della Nascar nel 2011.

Ad Allison, a seconda delle opinioni si potrebbero accreditare due gare degli anni settanta date a Cale Yarbourgh, cosa che spareggere i conti dei successi con Waltrip.  Allison venne messo nella lista dei migliori 50 piloti Nascar nel 1998 ed è uno degli otto piloti ad aver vinto il Grand Slam: Daytona, Darlington  (1971,1975,1975,1983), Charlotte (1981 e 1984) e Talladega (1979,1981 e 1986).

Allison eletto 7 volte come pilota Nascar più popolare conta con 84 vittorie, 446 top ten, 58 poles e 718 gare spalmate in 25 anni carriera.

Gli ovali della Nascar: Bristol Motor Speedway

Bristol Motor Speedway during NASCAR Sprint Cup Food City 500 run by Bruton Smith's Speedway Motorsports Inc. on March 17, 2013 in Bristol, Tennessee - © 2013 David Oppenheimer - Performance Impressions Photography Archives - http://www.performanceimpressions.com

E’ Il mezzo miglio più veloce al mondo, l’ovale in cui un auto Nascar compie il giro in circa 16 secondi. In Tennessee il Bristol Motor Speedway è di certo un’ attrazione  di stato dopo che il Nashville Superspeedway scomparisse dalle grandi scene motoristiche.

Costruito nel 1960 con un costo di 600.000 dollari, ha ospitato la Nascar dal 1961 con ben due visite annuali durante le stagioni a seguire fino ad oggi. Inoltre tra tutti i tracciati attivi, 23 è uno dei più popolari per la sua forma ad anfiteatro che ricorda il Circo Massimo ed il Colosseo a Roma ma con una capienza maggiore. Infatti può ospitare fino a 165.000 persone diventando a tutti gli effetti l’anfiteatro più grande al mondo; appunto per questo si è guadagnato il soprannome di  “The Last Great Colosseum”. Negli States il Bristol Motor Speedway è il quarto maggior tracciato per numero di posti disponibili, dietro solo al Charlotte Motor Speeway, Daytona International Speedway ed ovviamente l’ Indianapolis Motor Speedway.

Oltre a queste particolarità l’ovale ha un banking molto accentuato (26°-30°), il quale  porta  le auto ad usare l’atipica linea esterna per acquisire maggiore velocità sul rettilineo, già che la linea interna non consente nel maggiore dei casi,  il sorpasso. Nella Nascar in entrambe le visite annuali, a Marzo e quella notturna  a fine Agosto, i piloti compiono il maggior numero di giri in una gara del campionato, ovvero 500. Un numero pareggiato solo dal Martinsville Speedway. ovale della stessa lunghezza di Bristol.  L’ovale del Tennessee visto la sua lunghezza, gli incidenti abbondano durante l’evento. Per questa ragione i piloti in testa ad inizio gara spesso non riescono a vincere la prova lasciando spazio anche  a piloti meno comuni. Infine è provvisto di una doppia pitlane che obbliga i piloti a compiere un’ intero giro prima di rientrare in pista dopo il consueto rifornimento di etanolo e gomme, i quali hanno una durata di circa 150-160 giri.

Il Bristol Motor Speedway rimane comunque un ovale  che ha lasciato spazio a grandi nomi i quali hanno dominato in lungo e in largo interpretandolo  nei migliori dei modi. Tra tutti spicca il grande Darrell Waltrip l’unico ad essere in doppia cifra, con ben 12 successi totali,  7 dei  sono consecutivi dal 1981 al 1984 con tre doppiette (primaverile e ed estivo). Dominatore della scena negli anni ’80, solo due di questi 12 successi giungono prima di questa decade, nel 1978 e 1979,  mentre uno dopo gli anni ’90  e precisamente nel 1992. Dietro di lui sono tre i piloti che hanno detto la loro, i quali però hanno dominato la scena in decadi diverse: Cale Yarborough ha vinto 8 dei suoi 9 successi a Bristol negli anni ’70, Rusty Wallace, anch’egli con 9 successi; sei dei quali nella sessione primaverile ( record assoluto) capace di vincere in un periodo di  3 decadi:  sei negli anni ’90 (1991,1993,1994,1996,1999 con la doppietta), 1 nel 2000 e due volte alla fine degli anni ’80. Similare storia per Dale Earnhardt anch’egli con 9 detiene sei successi negli anni ’80, uno nel 1979 e due nella seconda parte degli anni ’90. Dietro di loro c’è il vuoto, con Jeff Gordon fermo a quota 5 vittorie capace di vincere per quattro pimavere consecutive nei suoi anni d’oro dal 1995 al 1998.

Tra i piloti attivi invece soprendentemente Johnson ha solo un successo nel 2010, mentre Kenseth e Kurt Busch primeggiano con 4 successi a testa e Carl Edwards appena dietro a quota tre. Pare chiaro che il numero di Darrell Waltrip sembra irraggiungibile ancora per tanti anni.

Un tracciato primeggiato dal team di Junior Johnson chiuso nel 1995, con un complessivo di 16 vittorie  seguono Penske a quota 12, Roush con 11 e Hendrick con 10. Infine tra i motori è un testa a testa tra Ford e Chevrolet le quali hanno 36  e 44  vittorie totali .

Tra gli eventi da ricordare nella storia ultra cinquantenaria del Bristol Motor Speedway ci sono la vittoria nel 2010 di Johnson, la cinquantesima della sua carriera; cosa accaduta nel 2000 con Rusty Wallace, l’incidente clamoroso di Michael Waltrip nel 1990 in cui distrusse letteralmente l’auto. Da citare anche Janet Guthrie,una delle poche donne nella storia della Nascar  ottenne il miglior risultato della sua carriera giungendo sesta nel 1977. Tra i sorrisi ci sono anche le lacrime: nel 2008  l’ovale è stato la gara del ritiro di Dale Jarrett nel 2008, campione Nascar nel 1999, e l’ultima gara in cui Jeff Gordon si è presentato in pista con la sua celeberrima auto color arcobaleno  nel agosto di quest’ anno.