Addio Robert Yates: aveva 74 anni

Robert Yates ci ha lasciati. Uno dei baluardi di questo sport era affetto da un cancro al fegato  scoperto quasi improvvisamente, con il quale ha lottato fino all’ ultimo, ma Yates si è arreso nella giornata di ieri all’ età di 74 anni. Lascia il figlio Doug suo braccio destro nel corso della sua carriera che ha compiuto di recente 50 anni.

Ma quello che Yates ha fatto per la NASCAR è qualcosa di gigantesco e non verrà mai scordato dai team e dai fan di questo sport

Con una laurea in in Ingegneria Meccanica, Robert Yates si approccia alla NASCAR  con la Holman-Moody forza del motore Ford nel 1967. Sin da quel momento Tra Yates e la casa dell’ ovale blu nascerà un amore che la persona in questione metterà tutto il suo intelletto e gli sforzi per rendere questo motore il migliore della NASCAR. Tra il 1969 e il 1975 Yates si aggrega a Junior Johnson con il quale vincerà ben 30 gare come costruttore del motore Ford in NASCAR. Il successo e l’unica Daytona 500 di LeeRoy Yarbourgh sarà la prima delle 5 vittorie in questa rappresentazione.

Gli sforzi di Yates nell’ espandere ai team il motore Ford, oltre che a costruirlo porta Bobby Allison con il team DiGard a vincere il titolo nel 1983. Dopo 10 anni  finisce con Ranier-Lundy senza ottenere grossi risultati di rilievo.

Ma è la decisione di creare un suo stesso team denominato Yates Racing nel 1989, a dargli una certa importanza. L’ingaggio di Davey Allison produce 15 successi ed una Daytona 500 prima della morte prematura del pilota nel 1993. A quel punto Dale Jarrett diventerà il punto di riferimento del team sulla celeberrima auto 88, come sempre spinta dal motore Ford. Jarrett completerà 28 gare al primo posto delle 32 conquistate in carriera fino al 2005, annata della sua ultima vittoria a Talladega, finirà nel top five della generale per 6 anni consecutivi (1996-2001) ed infine, conquisterà nel 1999 il primo ed unico titolo nella storia del Yates Racing.  Tra gli altri piloti, Ricky Rudd, Elliott Sadler ed Ernie Irvan porteranno a casa delle singole vittorie. Un team che alla fine nel 2007, annata della sua chiusura otterrà 57 vittorie,269 top fives, 432 top ten (188 solo per Jarrett) in 1154 gare disputate.

Dopo il ritiro come team, il figlio Doug apre un’azienda che continuerà a dare il motore Ford nella massima serie NASCAR, insieme Jack Roush, altro personaggio calibro di questo sport.  Fonderanno il Roush-Yates Engines, tutt’ora attivo che in data odierna fornisce i motori a 7 team nella massima serie NASCAR.

Viene scelto per essere eletto nella Hall of Fame della classe 2018 nel maggio di quest’anno con Ken Squier, Ray Evernham, Red Byron  e Ron Hornaday. La  sua ultima apparizione in pubblico avvenne poco prima della gara di Darlington durante la presentazione della livrea throwback di Danica Patrick in suo onore ricordando Dale Jarrett.

Yates lascia dietro di sè una storia colossale in cui i suoi sforzi hanno prodotto tutti questi successi collettivi e personali a cui non resta che dire Grazie di tutto Robert, Riposa in pace.

 

 

Riscontrato un tumore al fegato a Robert Yates

https://i0.wp.com/www.powerperformancenews.com/wp-content/uploads/sites/4/2015/06/Photo-01.jpg?w=584Qualora nessuno dei lettori sapesse chi è Robert Yates è giunta l’ora di scoprirlo. Uno dei pionieri della NASCAR che ha tenacemente costruito ( e tutt’ora costruisce) e supportato il motore Ford, oltre che ad avere un team di successo dal 1989 al 2009.

La cattiva notizia giunge dal figlio Doug Yates che qualche giorno fa comunicava l’inizio del trattamento contro il cancro al fegato contratto suo padre Robert Yates.

Con la speranza che Robert Yates guarisca da questo malevolo tumore, Robert Yates ha dato alla NASCAR quanto Jeff Gordon, Dale Earnhardt e Richard Petty hanno dato nel corso delle loro incredibili carriere profossienistiche, ma Yates a differenza di questi tre grandi piloti è stato un proprietario eccezionale. Dal 1989 al 2007 Yates ha messo in campo le celeberrime auto 88,28 e 38, tutte motorizzate Ford. Il debutto con Davey Allison che giunse secondo nella Daytona 500 del 1989 fu l’inizio di un’avventura quasi inaspettata. I momenti di gloria di questo team però furono alla fine degli anni ’90, seppur Allison fu capace precedentemente di conquistare 15 gare negli anni trascorsi con questo team confermardosi come secondo maggior vincitore nella storia del team.

Infatti, l’uomo di punta fu Dale Jarrett, che con questo team a quasi 40 anni suonati riuscì a trovare la gloria inseguita sin dalla giovinezza. Oltre a dare battaglia alla stella del momento Jeff Gordon concludendo terzo nel 1996, secondo nel 1997 e nuovamente terzo nel 1998, conquistò il primo ed unico titolo di questo team nel 1999, sempre a bordo della ormai famosa Ford numero 88. D’altronde i risultati di Jarrett furono come una manna dal cielo per il team: 29 vittorie (il massimo per un pilota di questo team ) su 32 totali della sua carriera, conditi da 129 top 5’s e 188 top ten. Dale Jarrett tenne testa alta fino al 2002 completando sei stagioni nel top five. L’ultimo sussulto di Jarrett  giunse nel 2005 con la vittoria a Talladega, ed un quarto posto in Kansas nell’ ottobre del 2006.

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Per capire il peso di Dale Jarrett per questo team basti pensare che il il Robert Yates Racing vinse 58 gare in in 20 anni, 29 delle quali con Dale Jarrett. Il saluto di Jarrett a fine 2006 fece capire il declino non solo del pilota ma anche del team stesso. Infatti ,a fine 2007 il figlio Doug rilevò il team di suo padre rinonimandolo Yates Racing. Un team che passò in mano al Richard Petty Motorsports nel 2009, e scomparire definitavamente.

Al momento Yates è con Roush, il produttore del motore Ford in NASCAR, il Roush-Yates Engine. Nell’ occasione per tutto il suo contributo dato per questo sport gli auguriamo una pronta guarigione.