Daniel Suarez ha sfruttato l’ispezione fallita nelle post qualifiche di Kevin Harvick e Kyle Busch per ottenere la sua prima pole position in carriera nella massima serie.
Nell’ ultimo round, il pilota messicano ha completato il suo giro veloce in 50.851 secondi alla velocità media di 176.988 miglia orarie, nonostante sia Harvick che Busch siano stati più veloci di lui.
Il fatto più clamoroso è che ben 13 delle 40 auto in gara hanno fallito l’ispezione e di conseguenza declassate nella griglia di partenza. Tra questi piloti oltre ad Harvick e Busch, figurano Joey Logano, Clint Bowyer, Kyle Larson, Ryan Blaney, Aric Almirola, Jimmie Johnson, Paul Menard, Austin Dillon, William Byron, Bubba Wallace e Kasey Kahne. In totale 6 Ford, 6 Chevrolet ed una sola Toyota.
Di conseguenza questa è la nuova griglia di partenza per la gara di Pocono:
We did not pass post qualifying inspection our first time through. We lost our qualifying speed and will now start 39th Sunday at @poconoraceway. Here is the new lineup for Sunday… pic.twitter.com/Oy1RcLw41z
— LEGACY MOTOR CLUB (@LEGACYMotorClub) July 29, 2018
Una situazione che vede tre Toyota nelle prime tre posizioni, mentre McMurray ed Elliott figurano come le prime Chevrolet. A questa notizia che solo una Toyota abbia fallito tale ispezione, potrebbe storcere a molti fan e media, che sicuramente non tarderanno a parlarne.
Per quel che concerne Jimmie Johnson, quella di Pocono sarà la gara numero 600 in carriera; tra i piloti attivi solo Ryan Newman (604), Kevin Harvick (630), Kurt Busch (632) e Matt Kenseth (656) lo superano in questa graduatoria.
Partenza per la gara prevista per le 20.45 di stasera, 400 miglia da percorrere 160 giri. Dopo questa gara resteranno solo 5 gare prima dei playoff.
Gara incredibile, piena di colpi di scena, sorpassi e controsorpassi che hanno reso l’evento emozionante, con l’acuto timore dell’ arrivo della pioggia, acerrima nemica per la gara odierna.
Con le previsioni che davano pioggia fino a mercoledì, gli organizzatori temevano il peggio. Green flag previsto per le 19, è slittato fino alle 22.30 causa pioggia. Una volta che lo spiraglio del meteo si è aperto, la gara si è svolta fino alla conclusione per il numero di giri previsti.
Ad uscirne vincitore è Kevin Harvick, il quale grazie al bump and run gli permette di superare un Kyle Busch nettamente in affanno e mai all’ altezza delle Ford di Stewart-Haas. A soli otto giri dal termine Harvick balza al comando e conquista la bandiera a scacchi per la sesta volta in stagione. Un record mai ottenuto in carriera durante un singolo campionato.
Per Harvick si tratta del 43 successo in carriera, il terzo sul miglio magico di Loudon e della posizione 18 nella lista tra i maggiori vincitori NASCAR, ormai ad una sola lunghezza dal campione 1988 Bill Elliott fermo a quota 44 vittorie.
La gara ha confermato lo strapotere delle auto di Stewart-Haas, una spanna sopra gli altri nelle tornate di lunga durata, dove il loro passo gara è apparso incontenibile. Kurt Busch, poleman di giornata era tutti gli effetti il pilota da battere grazie ai suoi 94 giri in testa, il massimo per un pilota in questa gara si è poi arenato nel finale causa un problema nei pit. Aric Almirola scattato dalla 13 posizione ha migliorato la sua condizione in gara con il passare dei giri, per diventare un avversario degno di nota nelle fasi finali. Un Almirola assetato di vittoria, per dimostrare a Stewart, la sua tenacia per essere all’ altezza di campioni come i suoi compagni di squadra. Infatti, per un certo tratto il cubano-americano, che aveva già staccato il decimo posto a Stenhouse Jr alla fine del primo round, si messo in testa a comandare una gara come outsider completando 42 giri in prima posizione. Ancora una volta i pit stop tradiscono il suo team, portandolo ad una disperata rimonta negli ultimi giri e completando la gara al terzo posto. Un rammarico persante per Almirola che voleva la vittoria per confermare la fiducia datagli da Tony Stewart.
Almeno per questa volta una voce in capitolo ce l’ha anche Chevrolet grazie a Chase Elliott capace di dare battaglia a Kurt Busch e Martin Truex Jr ( leader per 82 tornate) negli ultimi giri del secondo stage. Un finale epico pieno di tensione ed emozioni, in cui Elliott ha sorpassato Kurt Busch e in mezzo a dei doppiati e poi ha resistito ai rientro dei campioni 2004 e 2017.
Top ten di gara come segue: 1° Kevin Harvick, 2° Kyle Busch, 3° Aric Almirola, 4° Martin Truex Jr, 5° Chase Elliott, 6° Ryan Newman , 7° Ryan Blaney, 8° Kurt Busch, 9° Joey Logano, 10° Jimmie Johnson.
Restano sei gare prima del Chase: Pocono, Watkins Glen, Michigan, Bristol, Darlington e Indianapolis e la situazione playoff è ancora tutta da decidere, fatto salvo i sette vincitori di stagione.
11° Ryan Blaney +159
12° Denny Hamlin +158
13° Aric Almirola + 150
14° Jimmie Johnson +97
15° Chase Elliott +95
16° Alex Bowman +28
Sotto il ” taglio” troviamo:
17° Ricky Stenhouse Jr -28
18° Paul Menard -29
19° Ryan Newman -74
20° Daniel Suarez -94
Ricordiamo che basta una vittoria in una delle prossime sei gare per scalzare uno dei piloti dalla 16° all’ 11° posizione. Al momento solo Kurt Busch, Brad Keselowski e Kyle Larson passerebbero per punti se la stagione regolare fosse finita in New Hampshire.
Kevin Harvick ha letteralmente spazzato via gli avversari nella gara di Atlanta secondo appuntamento della Xfinity Series.
Il californiano ha condotto per 141 giri dei 163 disponibili lasciandosi alle spalle solo otto sette piloti a pieni giri. Una prova di forza, un atto di dominio che gli consente di conquistare Atlanta per la quinta volta in carriera, si tratta della 38° vittoria in carriera e record equagliato con Tony Stewart per maggior numero di vittorie in un singolo tracciato.
La sua bravura nel correre a ridosso della riga bassa dell’ ovale gli ha consentito per lunghi tratti accumulare il vantaggio. Alle sue spalle Joey Logano non ha potuto nulla, all’ altezza del neo arrivato Christopher Bell, pilota con grandi speranze per il futuro.Nel top five di gara Elliott Sadler grazie al quale ottiene la vetta del campionato Xfinity Series.Reed al contrario, vincitore di Daytona dovrà rifarsi probabilmente a Phoenix.
Phoenix una tappa, dove la serie gareggerà sabato, per quello che è a tutti gli effetti il terzo appuntamento della stagione.
Kevin Harvick ha ottenuto ieri sera la pole position per la Folds of Honor QuickTrip 400 di Domenica fermando il cronometro sui 29.118 secondi alla velocita di oltre 190 miglia orarie.
Per Harvick si tratta della 18° pole in carriera, la prima su questo ovale per lui storico in cui vinse nel 2001 la prima gara della carriera. Il pilota di Bakersfield sarà appaiato a Ryan Newman, il quale non ottiene la pole da New Hampshire 2013 ha fallito nel tentativo di cogliere la sua 51° pole in carriera e spezzare il tie break con Buddy Baker con sette pole positions a testa su questo ovale un record assoluto.
Terzo Kyle Busch su Toyota seguito da Ricky Stenhouse Jr e dal duo Penske Brad Keselowski e Joey Logano. A completare la top ten della griglia ci pensano coppia del Ganassi Racing Jamie McMurray settimo, e Kyle Larson ottavo seguiti da Martin Truex Jr e Denny Hamlin decimo.
Arretrati nella griglia di partenza alcuni dei big del campionato: Earnhardt Jr 12°, Kurt Busch recente vincitore della Daytona 500 è 13°, Matt Kenseth 16°, Jimmie Johnson 18°, Daniel Suarez 21°, Danica Patrick 24°, Clint Bowyer 25° Kasey Kahne 29°.
La Folds of Honor QuickTrip 400 è in programma per Domenica 5 Marzo alle 20.30 orario italiano.
La gara di Martinsville ha messo in ginocchio sia Kevin Harvick sia Kurt Busch, due dei più esperti piloti del campionato NASCAR in competezione per vincere il titolo del 2016.
Entrambi hanno concluso i 500 giiri a Martinsville con almeno 2 giri di ritardo da Johnson, una prestazione precaria che nella Chase può avere un prezzo pesantissimo essendo divisa in round da tre gare prima dell’ eliminazione. Ora, vincere una delle prossime due gare salverebbe i piloti da ogni plausibile assenza in finale con Jimmie Johnson.
L’esperienza sul campo da parte di entrambi è enorme: 573 gare per Kurt Busch, 571 gare per Kevin Harvick con ben 16/17 anni di professionismo alle spalle. Sanno come vincere, sanno come uscire dai problemi, Busch vinse il titolo nel 2004, Harvick vinse nel 2014.Hanno tutte le carte in regola per poter sperare nella finalissima di Miami il 20 Novembre.
Kurt Busch, nativo di Las Vegas, Nevada ha ottenuto il titolo NASCAR nel 2004, l’unico finora ed il primo sotto il nuovo formato della Chase For The Cup. In Texas, prossima gara del campionato Kurt Busch ha vinto nel 2009, quando allora correva per Roger Penske. Nelle sue statistiche dell’ovale figurano un totale di 295 giri compiuti in testa, tre top 5’s e quindici top ten. A Phoenix invece, Busch ha statistiche migliori: una sola vittoria nel lontano 2005, aggiunge sei top 5s e sedici top ten quattro dei quali sono giunte nelle ultime quattro visite al tracciato. Ma Kurt non compie un giro in testa dal 2011, qualora puntasse alla vittoria. Infine , Kurt ha dalla sua la continuità nei risultati che quest’ anno lo hanno tenuto in linea di galleggiamento con i primi:8 top fives e 20 top ten in 33 gare, ai quali si aggiunge la vittoria a Pocono lo scorso giugno.
Per quel che concerne Kevin Harvick, l’ovale di Avondale nei pressi di Phoenix è il luogo a lui sacro considerato che è il maggior interprete di quest’ovale con i suoi 8 successi in carriera, 5 dei quali giungono nelle ultime 6 partenze sul tracciato. Un record che gli vale un posto tra i grandi vincitori della NASCAR. Se dovesse fallire in Texas, il jolly di Phoenix sarebbe una carta più che valida per arrivare in finale. Infatti, in Texas sul veloce ovale di Fort Worth non ha mai conquistato il Victory Lane, seppur abbia un enorme quantità di top ten: 15 in 27 gare disputate. Se non fosse stato per quell’ alieno di Jimmie Johnson, avrebbe ottenuto la vittoria due volte consecutivamente, visto che giunse alle sue spalle nel Novembre del 2014 e nell’ Aprile del 2015. Un Harvick che non è del tutto tagliato fuori, anzi con grandi opportunità di arrivare in finale, forse ancor di più del suo compagno di team Kurt Busch.
Le prossime due gare saranno cruciali per il team capace di vincere il titolo nel 2014 e arrivare secondo nel 2015. Harvick però è chiamato per la terza volta in questa Chase a fare degli extra dopo essersi salvato in New Hampshire e Kansas (entrambe gare vinte), quando era con le spalle al muro.
La storia di queste gare ci diranno la sorte di questi due piloti, amati e odiati dal pubblico, ma che alla fine meriterebbero di avere un’ ulteriore chance.
Kevin Harvick: E’ il miglior in circolazione da tre anni a questa parte e la migliore Chrevrolet di quest’anno. Già l’anno scorso aveva scritto pagine di storia con statistiche che non si vedevano da almeno 20 anni, e quest’anno nonostante il puro dominio di Toyota, Harvick non ha alzato il pedale dall’ acceleratore. 2 vittorie, 11 top 5 e 21 top ten in 26 gare, sei delle quali con il maggior numeri di giri in testa che con Martin Truex Jr e Kyle Busch ha sfondato i 1200 fermate in testa in campionato. Numeri pazzeschi per il vincitore Nascar 2014 e secondo nel 2015. Per lui le due vittorie giungono sull’ ovale piu amato a Phoenix dove ha 8 vittorie complessive, il massimo per ogni pilota attivo e non della Nascar e a Bristol ad Agosto dopo la pausa Olimpica. Harvick è anche l’unico pilota ad aver piazzato la sua monoposto nel Championship Round nelle scorse due annate, e quest’anno si ripresenta nella stessa condizione e posizione, ma sarà una vera battaglia tenere testa a queste Toyota capaci di vincere il 50% di gare fino a questo punto.
Denny Hamlin: E’ l’eterno pilota del Joe Gibbs Racing con i suoi 11 anni nel team presentandosi con una Daytona 500 vinta e la conquista delle gare al Glen e Richmond quest’anno con grossi miglioramenti nelle ultime gare piazzando 8 top ten in 8 presenza, una statistica ce cercherà di tenere in vita da Chicagoland. Il pilota di Chersterfield è ancora alla ricerca del riscatto dopo quell’ amaro 2010 consumato nella gara finale ad Homestead che relegò a Johnson il quinto titolo consecutvo di soli 30 punti, quando si trovava in vantaggio e carico di 8 successi stagionali, il massimo in carriera. Per questo Chase si potrebbe prospettarsi una finale come due anni fa, ma potrebbe non essere all’ altezza se qualche outsider ci mette qualche piede in mezzo. Il motore nipponico spinge parecchio, bisognerà vedere se gli avversari decideranno di prendersi la rivincita stagionale, ma Hamlin insegue un sogno più antico che dura ormai da sette anni.
Brad Keselowski: Brad Keselowski ha il maggior numero di vittorie stagionali con 4 sigilli (eguagliato da Kyle Busch); vittorie che gli garantiscono al momento la seconda posizione in classifica. Ai successi vanno aggiunti un totale di 17 top ten in 26 gare ed un numero ristretto di giri in testa (442) che dimostrano la sua abilità nel cogliere gli attimi giusti conditi da una grande media finale in gara, pari a 9.69. Keselowski già vincitore del campionato nel 2012, con Dodge è nella migliore condizione per provare a dare a Ford un titolo che non arriva dall’ accopiata 2003 e 2004, quando le Ford di Jack Roush vinsero con Kenseth e Kurt Busch. A Penske manca il titolo dal 2012, e nel 2014 giunse quarto con Joey Logano che sprecò una grande coccasione. Detto ciò, il pilota di Rochester Hills a 32 anni è nel momento adatto per ripetersi contando anche sulle 5 vittorie conquistate nella sua storia al Chase.
Kyle Busch: Dopo una partenza a razzo con tre vittorie e 6 top fives in undici gare, l’ira di Kyle Busch fresco vincitore del campionato 2015 si è placata quasi come per lasciare spazio ad altri piloti aspettando ben nove gare prima di vincere nuovamente ad Indianpolis. I successivi top ten al Glen, Richmond e Michigan sono sono serviti solo a migliorare le statistiche, con 1244 giri in testa è il pilota con il maggior numero di fermate in stagione. Kyle Busch a bordo della Toyota che l’anno scorso lo ha glorificato nonostante l’assenza delle prime 11 gare, cercherà di fare di fare qualcosa che manca dal 2010: ovvero quello di ripetersi come campione Nascar. Basti pensare che dal 1997 solo due piloti sono riusciti in tale impresa: Jeff Gordon campione nel 1997 e 1998, e Jimmie Johnson con la sua magica cinquina dal 2006 al 2010. Riuscirà Kyle ad eguagliare i suoi ex compagni di team?