Kahne lascia Hendrick Motorsports a fine stagione

Dopo tante indiscrezioni  arriva l’ufficialità: Kasey Kahne non farà parte dell’ organizzazione di Hendrick nel 2018.

Non è bastato il successo ad Indianpolis a Kahne per convicere il boss del team a tenerlo per l’anno successivo. L’addio di Kahne apre ufficialmente due strade separate a distanza di 6 anni dal suo arrivo.

Per il pilota di Enumclaw si prospetta un futuro incerto in altri team e al momento, le possibilità potrebbero essere Stewart Haas Racing o Richard Childress, giusto per citarne un paio

Invece, per quel che concerne  Rick Hendrick si aprono le porte per i giovani in cui William Byron potrebbe salire sulla celeberrima Chevrolet numero 5, ma al momento non si hanno certezze sul possibile sostituto di Kahne. Considerato che Hendrick ha annunciato di recente di voler rimanere con quattro auto ci si aspetterà un giovane pilota. Con Chase Elliott in sostituizione a Gordon dal 2016 e Bowman a prendere il posto di Earnhardt jr dal 2018, rimane solo Johnson come veterano del team con i suoi 41 anni a settembre.

A questo punto, il mercato NASCAR si apre ancor di più con Kenseth senza sedile dopo l’addio a Gibbs e Kurt Busch che non ha accettato l’opzione di rimanere un’ ulteriore anno con Stewart-Haas, ai quali aggiunge anche Kasey Kahne. Insieme hanno un totale di 85 successi nella massima serie.

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Kyle Busch in pole a Watkins Glen

Il ritmo indiavolato di Kyle Busch ha garantito la pole numero 25 in carriera fermando il cronometro su 1:09:490.

Un tempo che gli ha permesso di fare il vuoto tra se stesso e il resto dei contendenti della pole, che al contrario sembravano remare controcorrente.

Per lui si tratta anche della terza pole position consecutiva, e ora che ha sfatato il tabù della vittoria a Pocono la scorsa settimana, alza la posta in palio per conquistare la gara di stasera in programma per le 21 italiane.

L’unico a limitare i danni, se così si può dire è Kyle Larson che si ferma a 37 decimi da Busch. Dopo è il vuoto: Truex Jr figura a 64 decimi di secondo e partirà in seconda fila affiancato da Elliott addirittura a 71 decimi dal poleman, con Suarez scattare in quinta posizione in una fila tutta rookie completata da Erik Jones, sesto.

Seguono Allmendinger e Keselowski in quarta fila, mentre i veterani McMurray e Johnson completano la quinta fila ad oltre 1 secondo da Busch.

Infine, nessun tempo ufficiale per Hamlin e Bowyer che partiranno in quest’ ordine in sesta fila.

Dunque Green Flag dopo le 21 in occasione della “I Love NY 355”

Livrea storica per Earnhardt Jr a Miami

L’ultima livrea che Dale Earnhardt Jr porterà in pista nella finalissma di Miami-Homestead, la quale sancirà la fine dalla sua carriera, sarà la prima usata durante l’anno del suo debutto nel 1999.

La celebre vettura usata per la prima parte della sua carriera, la Numero 8 del Dale Earnhardt Inc, verrà “copiata” un’ ultima volta con lo sponsor Axalta sulla Chevrolet SS 88 dell’ Hendrick Motorsports.

Dunque, un ritorno agli albori in cui il pilota di Kannapolis ha costruito con la sua vecchia vettura all’ epoca targata Budweiser la maggior parte dei suoi successi fino al suo addio nel 2007, con il passaggio all’ Hendrick Motorsports.

Earnhardt Jr, ha ottenuto nel corso della sua carriera 26 vittorie, 17 delle quali a bordo della vettura numero 8 a cui si rifarà l’ultima livrea e le restanti 9 ( al momento) con la Chevrolet 88.  La differenza tra le due vetture nonostate ci sia uno scarto di 30 gare in più a favore di quella attuale, Earnhardt jr ha ottenuto più top fives e completato più del doppio dei giri in testa con la vettura numero 8, che rimarca il miglior periodo nella carriera del pilota.

Di seguito le foto che rappresentano la vecchia e la nuova vettura in pista per la Ford Ecoboost 400 del prossimo novembre.

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Kurt Busch senza volante per il 2018

Kurt Busch, vincitore del campionato NASCAR nel 2004 secondo le indiscrezioni della NBC è ufficialmente fuori dallo Stewart-Haas per il 2018.

Il team aveva tempo fino a martedì per esercitare la clausola che avrebbe potuto dare a Kurt un ulteriore anno con il team ma ha optato per non estendere il suo contratto.

Al momento il pilota di Las Vegas figura nei playoff grazie alla vittoria a Daytona quest’anno, ma è solo il quarto successo a bordo della vettura 41 e al suo rullino aggiunge  cinque poles 21 top fives e 51 top 10s negli ultimi tre anni. Busch, 38 anni ha al momento 29 successi 127 top fives e 252 top 10s in 597 partenze ufficiali in carriera.

In questo modo si aggiunge a Matt Kenseth tra i piloti di calibro appiedati per l’anno prossimo.

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Hendrick resta con quattro auto nel 2018

Per Rick Hendrick il personaggio con più successi nella NASCAR, l’anno odierno è uno dei più difficili e pieno dei cambiamenti.

Dopo aver confermato l’arrivo nel 2018 di Bowman in sostituzione a Dale Earnhardt Jr le scorse settimane, il quale si ritirerà dalle corse a fine anno si ritrova con due giovani a fare da scudieri a Jimmie Johnson, il veterano per eccellenza del team.

A fine  2015 Gordon appese il volante al chiodo passando il testimone a Chase Elliott, nonostante, abbia poi sostituito l’infortunato Earnhardt jr nel 2016.

Sia Elliott che Johnson hanno recentemente rinnovato i loro contratti fino al 2022 e il 2020 rispettivamente, ormai punti fissi per i prossimi anni. Elliott  è ancora a caccia del primo successo in carriera, mentre Johnson rincorrerà l’ottavo titolo nella massima serie. L’aggiunta di Bowman sulla Chevrolet 88 chiude un’ altro tassello nel futuro dell’ Hendrick Motorsports.

La conferma da parte di Hendrick nel voler rimanere con quattro vetture in campionato sigilla la storica auto numero 5  con quale fece partire la leggenda nel 1984, mette  però ancora in dubbio la presenza di Kahne su quel volante.  La vittoria di Indianapolis dovrebbe cancellare quanto detto da Kahne negli ultimi anni, in scadenza di contratto nel 2018. Tuttavia il pilota di Enumclaw rimane sottotono rispetto ai suoi compagni di squadra con risultati scarsissimi, una media finale di gara di 19.29 e con solo 4 top ten in 21 gare stagionali.

L’unico inghippo da risolvere per Hendrick è questo e tutto dipenderà da come Kahne si comporterà da qui a fine stagione, incluso nella sua presenza nei playoff, che al momento lo pone come un contendente per il titolo.

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Miglior mese in carriera per Danica Patrick

Si parla molto di Danica Patrick nel bene e nel male, per via del suo rendimento sottotono in un team importante come lo Stewart Haas, ma invece di vedere solo il peggio di una donna che ormai ha scritto pagine di storia nel mondo dei motori, c’è da considerare il meglio e la sfortuna avuta quest’anno.

Ad ogni modo il mese di luglio è stato il miglior rendimento degli ultimi due anni in NASCAR in cui la pilota nativa dell’ Illinois è stata capace di piazzare 4 top 15 consecutivi. La striscia è  iniziata in Kentucky con un 15° posto, segue il 13° in New Hampshire, 11° ad Indianapolis e 15° a Pocono domenica scorsa (terza a fine del secondo stage).

Senza ombra di dubbio, il problema degli sponsor ad inizio stagione hanno fatto presagire il futuro incerto nel team attuale ma ha sempre mostrato tenacia e solidità in queste 21 gare. Vero è che sono ben sette i ritiri in stagione, sei dei quali causa incidente.

Nella prima parte di stagione in cui Atlanta (17°) e Richmond (18°) figurano come migliori piazzamenti nelle prime 10 gare, a Talladega era abbondantemente un’ auto da top 10 se non fosse stato per il contatto durissimo con Suarez a poche battute dalla fine. In Kansas, la settimana successiva nel tentativo rimanere nella top ten di gara dopo una solida risalita, si è ritrovata per strada Logano che aveva perso il controllo della sua Ford in quel momento. Incidente che ha portato Almirola al bruttissimo incidente e restare fuori dalle gare quasi due mesi.

A Dover invece giunge il miglior piazzamento stagionale con un 10° posto a fine gara, il settimo della sua carriera. A Pocono invece rimane in linea di galleggiamento fino a tagliare il traguardo con un buon 16° posto. Infine Sonoma, dove causa uno slittamento di Earnhardt Jr mentre la Patrick navigava nel top 6 di gara è stata costretta a risalire due volte il plotone fino a chiudere la gara con un 17° posto finale.

La grinta mostrata in questi mesi danno valore e peso che potrebbe cancellare la sfortuna di alcune gare, considerando che anche nei clash di Daytona ad inizio anno la si rivede nel top ten della classifica.

Se lascerà lo Stewart-Haas e la NASCAR a fine anno è ancora una cosa da decidere dopo le indiscrezioni dei mesi scorsi in cui si ponderava anche un possibile ritiro dalle corse, ma se continuerà di questo passo potrebbe non solo catturare qualche altra top ten ma anche convincere i corpi alti del suo team a tenerla per un’ ulteriore anno come da contratto opzionale.

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