Ufficiale: Christopher Bell al Joe Gibbs Racing nel 2021

Christopher Bell, uno delle giovani promesse delle NASCAR approderà il prossimo anno al Joe Gibbs Racing sulla vettura numero 20. Una monoposto storica già guidata da Tony Stewart e Matt Kenseth in passato, 4 volte vincitori del campionato NASCAR ( 3 Stewart, 1 Kenseth)

Erik Jones senza volante

La conferma dell’ ingaggio di Bell arriva dopo che qualhe giorno fa era stato annunciato l’addio ad Erik Jones, pilota attuale della vettura numero 20 del team, con il quale è in forza dalla stagione 2018. In due anni Jones ha migliorato i suoi numeri ottenendo le sue due prime vittorie in carriera nella massima serie, 24 top 5 e 43 top ten.

Numeri decenti, ma forse non abbastanza per essere all’ altezza dei grandi. L’addio di Jones a fine stagione, pone il pilota del Michigan a caccia di un sedile per il 2021. Le prime speculazioni potrebbero parlare della vettura 48 di Rick Hendrick, dopo l’annunciato ritiro del sette volte campione NASCAR Jimmie Johnson.

Potenziali porte aperte verso il Chip Ganassi Racing sulla vettura 42, in mano al veterano Kenseth,o il 43 di Richard Petty qualora non dovesse rinnovare Bubba Wallace. Per ora certezze non ce ne sono, solo il tempo e i futuri risultati di Jones sapranno dire il suo prossimo destino.

Per di più Jones è chiamato ad uno sforzo d’onore essendo in lotta a quattro gare dai playoff per l’ultima posizione disponibile. Sotto di 26 punti dal taglio a parimerito con Johnson a vantaggio di Byron, dovrà cercare di dare il meglio di sè nelle due gare di Daytona e Dover, nelle quali, si aggiunge l’altro giovane in lotta Tyler Reddick.

Il futuro nelle mani di Bell

Joe Gibbs sta aprendo le porte per il futuro del team. Hamlin ha 39 anni, Kyle Busch 35 ed è il presente, Truex Jr ne ha 40. Quindi, l’astro nascente è proprio Christopher Bell già promettente si dalle gare minori in cui a ha conquistato 22 vittorie.

Bell gareggia al momento per il Leavine Family Racing, che ha annunciato la vendita del team a fine dell’ anno in corso, colpito dalla crisi Covid 19. Cinque i top ten quest’anno in cui il miglior piazzamento è un quarto posto a Pocono.

Avrà quindi fino a fine stagione per mostrare miglioramenti prima di fare il salto di qualità in un team di rilievo capace di vincere 5 titoli NASCAR, 182 vittorie e 5 campioni NASCAR (Kyle Busch,Martin Truex Jr, Matt Kenseth, Bobby Labonte, e Tony Stewart).

Kyle Busch eguaglia Ned Jarret e Junior Johnson a Richmond

Kyle Busch Richmond

Neanche una settimana dopo la vittoria di Keselowski a Las Vegas che aveva dato a Captain Rorger Penske il 500° successo nella sua storia tra tutte le serie, Kyle Busch s’impone a Richmond per la sesta volta in carriera e si aggrega a Rusty Wallace, David Pearson e Darrrel Wallace tra i maggiori vincitori del Richmond International Speedway, Virginia. Solo Bobby Allison (7 vittorie) e Richard Petty ( 13 successi) lo superano in questa speciale classifica.

Ancor più rilevante è il raggiungimento della quota 50 vittorie in carriera, un risultato che gli consente consente a Kyle Busch di superare Tony Stewart ed eguagliare all’ undicesimo posto di sempre Ned Jarrett e Junior Johnson. Prossimo in lista Lee Petty a quota 54.

Quello che però dimostra il vero valore di Kyler Busch è l’impressionante prestazione messa in evidenza a Richmond in cui è scattato dalla ultima fila. Un rincorsa calcolata senza alcun minimo errore; paziente e pulito nei sorpassi, Busch ha visto la vetta della gara a circa 50 giri dal termine.  Da quel momento Keselowski, capace di impensierire e superare l’acerrimo rivale, ha dato vita a giri al cardiopalma fino al ritorno di leadership per Kyle Busch a 37 giri dal termine.

A quel punto il pilota di Las Vegas  si è cimentato nel difendere la posizione dal possibile ritorno di Kevin Harvick , che dopo il collasso di Keselowski alla fine nono, è diventato il rivale per la vittoira. Harvick ricuce in parte lo strappo usufruendo dei piloti doppiati, ma non riesce nell’ impresa di sopravanzare Kyler Busch, che bissa il successo di Aprile.

Per Kyle Busch è la settima vittoria stagionale, risultato che lo pone tranquillamente appaiato a Kevin Harvick a parità di successi. Terzo Martin Truex Jr mattatore nelle prime due fasi vinte in scioltezza. Segue il top dodici di gara scandito solo ed esclusivamente e da piloti Playoff: Elliot, Almirola, Dillon, Larson, Johnson, Keselowski, Bowyer, Jones e Bowman.

Una situazione stretta in classifica con il nuovo tracciato Roval di Charlotte a chiudere il primo round. Kyle Busch e Keselowski  già sicuri del passaggio tramite le vittorie ottenute, Martin Truex Jr si aggrega per punteggio. Il resto dei 13 piloti, a partire da Harvick sono potenzialmente tutti a rischio, in un tracciato dove è una lotteria capire come andarà dato che è la prima edizione di questo speciale tracciato del North Carolina.

Sotto il taglio troviamo Hamlin a -29 da Blaney, segue Jones a -21, Johnson a – 6 e Bowyer -4 punti. Al di sopra troviamo Blaney  in ultima posizione salvabile, Bowman a +5, Dillon ed Elliott a +10, Kurt Busch a +15,Larson a + 17, Almirola a +23, Logano a +25 e Harvick a +57 punti dal taglio.

Il Roval di Charlotte la prossima Domenica deciderà il top 12 che avanzerà alla fase successiva.

 

Pocono: Kyle Busch ancora vincitore

Sesta vittoria stagionale, l’undicesima in 36 gare. Kyle Busch torna a calcare il victory lane a Pocono per la seconda volta in carriera. In questo frangente lo fa dominando la seconda parte di gara con un complessivo di 52 giri in testa.

Partito intorno alla 30° posizione di gara causa ispezione fallita dopo le qualifiche, Kyle Busch ha gareggiato in maniera scrupolosa, senza rischiare più di tanto fino alla conquista della prima posizione nell’ ultimo stage da 60 giri.

Nulla hanno potuto i giovani rampanti come Byron, Elliott, Suarez e Bowman per spodestare il rivale, il quale la vince sull’ esperienza e sulla sua grande abilità di ripartenza che sempre lo ha contraddistinto.

Kyle Pocono

Giornata storica per il pilota di Las Vegas che con questo risultato eguaglia a 49 il numero di vittorie con Tony Stewart al 13° posto, portandosi ad un passo dai 50 successi, sedia sul quale siedono Ned Jarrett e Junior Johnson.

Se Kyle è stato padrone della seconda parte di gara, Harvick anch’egli scattato dal fondo dello schieramento è stato mattatore nei primi due round: nel primo ha risalito il plotone  dall 29° al secondo posto in 50 giri lasciando ad Elliott l’onore di vincere il primo stage. Nel secondo ha preso abbondantemente il largo  per vincerlo in scioltezza.

Il campione 2014 non ha avuto la stessa fortuna nell’ ultimo round nel quale si è dovuto cimentare in una risalita complicata dopo l’incidente avvenuto in pit lane Ad ogni modo, prova magistrale in cui dal 27°  posto ha chiuso al 4° posto.

Nota di spicco per il team di Rick Hendrick, che dopo tanta fatica centra il top ten con i giovani della categoria. Elliott oltre a conquistare il suo secondo stage stagionale rimane termina la gara al settimo posto, mentre William Byron e Alex Bowman, neo arrivati nel team ottengono il miglior piazzamento nella massima serie: Byron chiude sesto, Bowman è terzo sotto la bandiera a scacchi. Oltre a ciò rincuora la presenza delle Chevrolet, grazie all’ aggiunta del veterano Ryan Newman, ottavo al suo quinto top ten stagionale, secondo consecutivo.

Solide anche le Toyota con il top ten centrato da Daniel Suarez, secondo al miglior risultato nella massima serie e leader per 29 giri, Erik Jones è quinto mentre Denny Hamlin chiude al 10° posto. Fatta eccezione di Harvick,  Ford agguanta il nono posto con Kurt Busch, il quale grazie alla sua esperienza riesce ad ottenere 11 giri in testa.

Nota d’obbligo è lo spaventoso incidente di Bubba Wallace in curva uno a soli 9 giri dal termine, nella quale ha disintegrato  la Chevrolet 43. Fortunatanete il giovane pilota è uscito illeso dal pesante colpo.

Prossima gara a Watkins Glen il 5 agosto alle 20.30, il secondo Road Course della stagione, che darà un’ idea più chiara della griglia playoff, seppur non sarà definitiva. Bowman figura ultimo in 16° posizione a +56 punti da Stenhouse e Menard suoi diretti rivali, Newman è ad 88 punti mentre Suarez a -96 con ancora nove posizioni da stabilire.

 

Joe Gibbs estende la partnership con Toyota

Toyota Racing e Joe Gibbs Racing continueranno a far parte dell’ alleanza formatasi nel 2008.

Secondo le fonti non è stato dichiarato la durata di questo nuovo rapporto tra il  team e la casa nipponica, sul quale sono state costruite le basi solide per il successo. Dunque l’estensione che giunge dopo la tripletta di Kyle Busch  (Texas, Richmond, Bristol), avrà ancora una volta Joe Gibbs come portabandiera di questo motore.

Il team debuttò nel 1992 con Dale Jarrett a bordo della celeberrima auto 18. In 27 stagioni, Gibbs si è esteso  fino a 4 vetture nella massima serie ottenendo 151 vittorie (93 delle quali con Toyota) in 2196 partenze ufficiali. Da allora Gibbs ha ottenuto 4 campionati piloti con Bobby Labonte (2000), Tony Stewart (2002 e 2005) e Kyle Busch (2015). Due con Pontiac, uno con Chevrolet ed uno con Toyota.

Tra le più importanti vittorie con Toyota si riscontrano la Daytona 500 nel 2016 con Denny Hamlin, la Coca Cola 600 con Carl Edwards, 5 vittorie a Darlington e due Brickyard 400.

Gibbs ha usato in questi 27 anni, Chevrolet dal 1992 al 1997, Pontiac dal 1997 al 2002, Chevrolet dal 2002 al 2007, ed infine Toyota dal 2008.

Per quel che concerne la casa nipponica, oltre a Gibbs può contare su due ulteriori team composti da un singolo pilota:il Furniture Row Racing con Martin Truex Jr (campione in carica), e il BK Racing con Gray Gaulding. La conferma della solidità di Toyota si vede anche dai due titoli piloti negli ultimi tre anni ed altrettanti titoli costruttori.

Da notare che con la vittoria di sabato Toyota  ha raggiunto Oldsmobile a quota 115 successi complessivi.

Kyle

Kyle Busch in pole a Watkins Glen

Il ritmo indiavolato di Kyle Busch ha garantito la pole numero 25 in carriera fermando il cronometro su 1:09:490.

Un tempo che gli ha permesso di fare il vuoto tra se stesso e il resto dei contendenti della pole, che al contrario sembravano remare controcorrente.

Per lui si tratta anche della terza pole position consecutiva, e ora che ha sfatato il tabù della vittoria a Pocono la scorsa settimana, alza la posta in palio per conquistare la gara di stasera in programma per le 21 italiane.

L’unico a limitare i danni, se così si può dire è Kyle Larson che si ferma a 37 decimi da Busch. Dopo è il vuoto: Truex Jr figura a 64 decimi di secondo e partirà in seconda fila affiancato da Elliott addirittura a 71 decimi dal poleman, con Suarez scattare in quinta posizione in una fila tutta rookie completata da Erik Jones, sesto.

Seguono Allmendinger e Keselowski in quarta fila, mentre i veterani McMurray e Johnson completano la quinta fila ad oltre 1 secondo da Busch.

Infine, nessun tempo ufficiale per Hamlin e Bowyer che partiranno in quest’ ordine in sesta fila.

Dunque Green Flag dopo le 21 in occasione della “I Love NY 355”

Matt Kenseth con Tide a Darlington

La celeberrima livrea colorata sponsorizzata dal detergente per lavatrici Tide torna in Nascar dopo un’ assenza decennale in occasione della gara serale a Darlington nel Labour Day, grazie al classico “Throwback”; questa volta al fianco di Matt Kenseth.

La sua Toyota Camry si tingera di giallo,arancione e blu colori dello sponsor in onore a tre piloti che ne hanno fatto un’ icona tra il 1987 al 2006: Ricky Craven, Darrell Waltrip e Ricky Rudd. https://i0.wp.com/pbs.twimg.com/media/CqAASnUVUAAY3xh.jpg?w=584&ssl=1

Tide torna così in Nascar con un accordo di una gara come sponsor primario, ma punta ad un possibile ritorno nel prossimo futuro ancora da definire. Tide sarà sponsor associato nelle altre tre Toyota di Gibbs dei piloti Kyle Busch( il quale onorerà Dale Jarrett), Denny Hamlin (Tuffo nel passato per Darrell Waltrip) e Carl Edwards (in onore a Tony Stewart) a Darlington, Richmond e Chicagoland.

Nell’ arco di 19 anni in cui Tide si presentava come sponso primario insieme a Rudd, Craven e Waltrip ha collezionato 20 successi ed un’ infinità di top ten e top fives , tra le quali si trovano la vittoira di Craven a Darligton nel 2003 per 0,002 millesimi su Kurt Busch, la Daytona 500 del 1989 conquistata da Darrell Waltrip e il Brickyard 400 ottenuto dall’ eterno Ricky Rudd. Ma soprattutto grazie a Rudd e a Waltrip che lo sponsor spicca durante questo ventennio in cui i due piloti per dieci anno saranno nel top ten della generale, con Waltrip che sfiorerà il titolo nel 1987 giungendo secondo in campionato.

I risultati  di Kenseth a Darlington parlano al momento di una vittoria ottenuta nel 2013, due top fives e dieci top ten in  22 partecipazioni. https://i0.wp.com/images51.fotki.com/v94/photos/6/61479/1127540/32Tide2001refa-vi.jpg?w=584