Nuovo modello Toyota in arrivo

E’ stato presentato ieri il modello che sostituirà l’eterna Camry. Sarà la celeberrima Toyota Supra nella Xfinity Series che debutterà a Daytona il prossimo 16 di Febbraio.

In tempi recenti sia Chevrolet, sia Ford hanno presentato i nuovi modelli Camaro e Mustang nella massima serie e Toyota, come terza rivale è chiaro che doveva selezionare una “muscle car”. Al momento però questo modello sarà presente nella Xfinity e affiancherà Mustang e Camaro in tale serie, mentre per la massima serie  Monster Energy  Toyota aspetterà almeno il 2020. Nel 2019 è previsto il debutto della Mustang e affiancherà la Camaro già presente nella Monster Energy.

Toyota sin dal suo arrivo nel 2007 nella Xfinity è riuscita nell’ impresa di conquistare 4 campionati costruttori, due campionati piloti e accumulare 142 vittorie. Il modello Camry  dal canto suo originario nel 2007 dovrebbe solo così sopravvivere nella massima serie, mentre per la Truck la casa nipponica schiera il Toyota Tundra, al fianco del Silverado e il F-150 di Chevrolet e Ford rispettivamente.

La Supra non è nuova a competizioni ufficiali in cui in precedenza ha dominato il campionato Super GT negli anni ’80. Negli anni ’90 ha avuto anche due stint nella 24 ore di Le Mans.

La monoposto è stata svelata dai piloti Toyota Kyle Busch  campione della massima serie nel 2015 e Christopher Bell attualmente full-time nella Xfinity.

Le premesse per il futuro della NASCAR vede nuovamente le muscle Car come negli anni ’60 e ’70, con il possibile arrivo di un quarto motore nei prossimi due tre anni, ma al momento sono solo indiscrezioni.

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Per leggere maggiori informazioni sulle possibile case automobilistiche in arrivo in cui Dodge e Nissan potrebbero essere le candidate più indicate cliccare qui

 

 

John Deere ritorna in Nascar

La John Deere azienda agricola  nata nell’ Illinois quasi 200 anni fa  ritorna in NASCAR  dopo un assenza di 13 anni.

A rendere celebri i colori vivaci delle vetture NASCAR tra il 1997 e il 2005 sono stati Chad Little e Kurt Busch all’ epoca portacolori del Roush Fenway Racing, entrambi piloti della Ford 97  che divenne un’ icona di quegli anni.

Ora, il nuovo legame riunisce lo storico team e questa compagnia che daranno vita ad un nuovo accordo che vedrà Ricky Stenhouse Jr avere la vettura giallo verde. L’ufficialità delle gare sponsorizzate devono essere ancora annunciate, ma Roush è atteso in conferenza stampa in questi giorni.

Per quel che ne concerne il passato Chad Little  riuscì ad estrapolare 13 dei suoi 16 top ten in carriera nei tre anni con il team, i quali includono il secondo posto in Texas nel 1998. Una sponsorizzazione parziale continuata con Kurt Busch a partire dal 2000 fino al 2005. Anni nei quali il pilota di Las Vegas conquistò il titolo nel 2004.

Quindi ritorno storico, e trattandosi di una sponsorizzazione primaria bisognerà solo vedere di quante gare e per quanto tempo questo legame sarà.

Tutta via lo sponsor John Deere non vinse nulla con Chad Little a bordo del Taurus e del Pontiac. Semmai è stato Kurt Busch dopo gli anni 2000, fino al 2005 a dare un pò di gloria alla leggendaria azienda agricola.

Hall of Fame classe 2019

 

Recentemente sono stati annunciati i prossimi personaggi di questo sport ad entrare nella Hall of Fame nel 2019. dei 26 nominati solo cinque sono stati scelti. Nomi che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della NASCAR: tre piloti, due dei quali prematuramente scomparsi e due proprietari di team storici.

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Eccoli in ordine: Davey Allison, Alan Kulwicki, Jeff Gordon, Roger Penske e Jack Roush.

Davey Allison: Pilota promettente e figlio di  Bobby Allison campione NASCAR nel 1993, vide le porte della NASCAR nel 1985 calpestando prima campi da football e  piste di atletica leggera . Spinto dal padre divenne subito una celebrità nel 1987 rimpiazzando il leggendario Cale Yarborough nel Ranier- Lundy Racing: ottiene 2 vittorie , 4 poles e 9 top five nella sua prima stagione full time. L’esplosività di Allison lo pone come un futuro asso di questo sport. Dopo un biennale con Lundy passa al Yates Racing dove otterrà il maggior numero dei successi.  Passò alla storia vincitore della Daytona 500 del 1992 e chiuse al secondo posto 4 anni prima nella stessa gara alle spalle del padre Bobby.  Morì in un incidente di elicottero nel 1993, lasciando alle sue spalle 19 vittorie, 66 top five, 92 top ten, 14 pole positions in poco meno di 200 gare disputate

Alan Kulwicki: Balzato agli onori nel 1986 con il titolo di Rookie of the Year, Kulwicki conosce il suo momento di gloria nel 1992, aggiudicandosi il primo ed unico campionato NASCAR della sua carriera a bordo di una Ford Thunderbird sponsorizzata da Hooters recuperando oltre 200 punti nelle ultime sei gare. Battè di un soffio Bill Elliott quell’ anno e solo qualche mese più tardì nell’ aprile 1993, così come Davey Allison ( un paio di mesi più tardi) morì in un incidente aereo. Un’ annata triste per la NASCAR  che vide il campione uscente lasciare i tracciati con 5 vittorie, 24 poles in 207 gare, diventando il primo pilota/proprietario a conquistare il campionato NASCAR.

Roger Penske:  Uomo da un grande carisma e alfiere dell’ ambito dei motori, si è guadagnato con il tempo il rispetto e la grandezza che gli corrisponde. Da ormai 52 anni nel settore ha raggiunto traguardi che pochi possono raccontare:  172 vittorie e 174 poles positions tra Monster Energy e Xfinity Series, e due campionati nel 2011 e 2012, grazie a Brad Keselowski. Si aggiungono 17 Indianapolis 500 e 13 campionati Indycar. Ma in Nascar Roger Penske ha fatto qualcosa di più: Ideatore dell’ Auto Club di Fontana California entrato nel Circus nel 1998  e proprietario del Michigan International Speedway, a dimostrazione per la sua passione per i grandi ovali.

Jack Roush: Altro prprietario di prestigio capcae di scrive pagine di storia in NASCAR dal 1988. In carriera ha vinto 322 gre nelle tre serie madri ed è produttore del motore Ford in NASCAR grazie alla partnership con il collega Robert Yates, fondando il Roush-Yates Engenereing. Grande promotore delle giovani promesse ha aiutato Matt Kenseth e Kurt Busch nelle annate 2003/2004.

Jeff Gordon: Jeff Gordon ha caratterizzato un intera generazione di piloti tra gli anni ’90 fino al 2015, annata del suo ritiro. Uno dei più grnadi piloti di sempre con i suoi 4 titoli ( 1995,1997,1998 e 2001). 93 gare vinte siede al terzo posto nella lista dei maggiori vincitori tra cui 3 Daytona 500 e 5 Brickyard 400. Pilota dal grande carisma è diventato propietario del 48 di Johnson con il quale ha vinto 7 titoli ed infine, si è cimentato in una carriera ancora attiva come commentatore tecnico per Fox.

 

 

Pinty’s Series: Dumoulin vincitore del Clarington 200

E’ iniziata la Pinty’s Series in Canada, altra categoria NASCAR che si svoglie solo nelle terre della foglia d’acero.

Al Canadian Tire Motorsport Park è andata in scena la  Clarington 200 che ha aperto le danze della nuova stagione priva del campione uscente Alex Labbe passato alla Xfinity Series.

Mattatore nella prima parte è Kevin Lacroix vincitore in questo tracciato nelle ultime tre edizionI, dove riesce a prendere margine su Camirand, Tagliani, Ranger e Klutt con il primo a fare da tappo.

Lasciato lo sfogo a Lacroix, Ranger è il primo ad inseguirlo  ma una volta entrato ai box la bandiera gialla lo penalizza intorno al giro 25. A quel punto Camirand cede il passo a Tagliani e Klutt che si pongono come outsider di gara.

Alla ripartenza però Andrew Ranger finisce largo in curva uno e perde svariate posizioni lasciando il varco del sorpasso a Tagliani e Klutt e dando margine ad un intoccabile Lacroix.  Ma è Klutt ad avvicinare la leadership nei giri successivi.

La diventa una lotta tra questi due piloti, mentre Andrew Ranger risalare a suon di sorpassi il plotone. La conseguente bandiera gialla scaturita sul rettilineo principale da parte di Raymond Guay congela le posizioni di gara.

Alla seconda ripartenza restano 10 giri e Tagliani preso dall’ euforia supera di forza Lacroix alla curva tre, ma la gioia finisce due giri più tardi, quando il canadese Ex CART ed Indycar ha un problema alla scatola del cambio.

Lacroix riprende la testa di gara e questa volta l’avversario si chiama Andrew Ranger , campione Pinty’s series 2007 e 2009 e autore di 22 successi in questa serie. Ranger però forza in staccata alla curva sette nell’ ultimo giro, colpisce Lacroix e permette a Dumoulin di superarli entrambi e conquistare la prima vittoria in carriera. Alle Su spalle giunge Marc Antoine Camirand, quasi in affanno e Noah Gragson, il pilota della Truck Series. Per Lacroix è una disfatta, settimo sulla line del traguardo mentre  Ranger viene squalificato dalla gara.

Prossima gara il 16 giugno al Jukasa Motor Speedway per la Rankin 200

Ufficializzate le gare di Kenseth e Bayne

Nella giornata di Ieri sono state comunicate le gare  in cui Matt Kenseth  gareggerà fino a fine stagione. Oltre alle cinque citate in precedenza  il campione 2003  parteciperà a 10 gare a bordo della celeberrima Ford 6 del team di Jack Roush fino a fine stagione.

Il primo stint consisterà in quattro gare consecutive a partire da Kentucky, il 14 luglio la gara serale seguono New Hampshire il 22 luglio, Pocono il 29 luglio  ed il Glen di New York il 5 agosto. Il pilota di Cambridge avrà poi un pausa di un mese e  tornerà in pista per le ultime due gare della stagione regolare, in due ovali storici della categoria: Il 2 settembre nel giorno del labour day  a Darlington e  il 9 settembre all’ Indianapolis Motor Speedway.

Infine la stagione per Kenseth si chiuderà con quattro gare delle dieci in programma nei playoff: 7 ottobre al Dover International Speedway, 28 ottobre a Martinsville Speedway, 11 Novembre  ISM Raceway a Phoenix, dove è vincitore uscente e il 18 Novemebre al Homestead-Miami Speedway, dove si chiuderà la stagione 2018.

Verosimilmente, Bayne in fase di rientro con la prossima gara a Sonoma farà le gare restanti: seguiranno nell’ ordine Chicagoland, Daytona,  Michigan, Bristol, Las Vegas, Richmond, Charlotte, Talladega, Kansas e Texas; le ultime sei gare sarnno nel formato Playoff.

Per quel che concerne Kenseth, che ha al momento il 13° posto di Pocono come miglior piazzamento stagionale, si può dire che a livello statistico nelle gare a cui prenderà parte i numeri sono corposi: 13 vittorie, 67 top 5’s 135 top 10 e 3133 giri in testa in 262 partecipazioni.

Entrambi i piloti  non hanno ad ogni modo scopi finali per la lotta per il titolo, se non una soddisfazione personale a livello statistico, di conseguenza i risultati potrebbero non essere all’ altezza delle aspettative.

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Nuovo sponsor per William Byron

Il Rookie William Byron in forza al Hendrick Motorsports  avrà un nuovo sponsor sulla sua Chevrolet Camaro ZL1. Si tratta di Hertz la compagnia americana di noleggio auto che con Dollar e Thrifty  è leader del settore.

Lo sponsor sarà tutti gli effetti primario  sulla celeberrima vettura numero 24 per un totale di 4 gare tra il 2018 e il 2019 alle quali si aggiunge l’ All Star Race di Charlotte in programma per questo Week-end.

Byron dal canto suo, alla sua prima stagione come pilota full time ha ottenuto 1 top ten stagionale a Forth Worth nell’ ovale del Texas, completato 31 giri in testa (15 a Phoenix, 1 a Fontana, 1 a Forth Worth e 14 a Talladega) e tre gare a pieni giri. Inoltre, il giovane pilota di 20 anni è al momento il candidato numero uno per ottenere il Rookie of the year a fine anno.

 

Oltre all’ All Star Race sono ancora da decidere le gare in cui prenderà parte con questa livrea alternativa.