Texas: vittoria imprevedibile di Austin Dillon

La celeberrima auto numero 3 torna sul gradino più alto dopo 88 gare (Coca Cola 600 di Charlotte 2018) d’astinenza grazie ad un magistrale Austin Dillon che ha saputo reggere il ritorno degli avversari.

Scommettendo su una strategia di due gomme anzichè quattro, Dillon ottiene la vittoria a sorpresa in Texas . Un risultato che gli permette di mettere in cassaforte il pass per la post season di Settembre diventando il decimo vincitore stagionale in 18 gare. Si tratta della terza vittoria in carriera e la seconda sul miglio e mezzo dopo Charlotte.

Dillon ha comandato l’evento per soli 22 giri dei 334 in programma su un tracciato dove per la giornata odierna il caldo rovente metteva a dura prova l’intera concorrenza. Alle sue spalle giunge uno dei piloti più promettenti del futuro, suo compagno di squadra Tyler Reddick, due volte campione della Xfinity Series ( 2018,2019) e attualemente, il miglior rookie del campionato 2020, al suo massimo risultato nell Cup.

Il giovane pilota di Corning, California ha scomesso su una strategia del solo rifornimento lottando con caparbietà contro Logano, ben più esperto di lui. Logano terzo, Kyle Busch quarto mentre Kevin Harvick completa il top five alla sua 700° gara della sua lunga carriera scattata nel febbraio 2001 a Rockingham.

Sul versante opposto dei vincitori si trovano i vinti, tra i quali Ryan Blaney settimo sul traguardo e vero mattatore di giornata con 150 giri in testa, Aric Almirola decimo, da un paio di settimane a questa parte sembrava essere il prossimo vincitore dopo la velocità mostrata nelle fasi iniziali di gara; penalizzato dopo aver violato la linea in uscita dalla pit lane, è stato costretto ad un’ardua risalita.

Non va meglio a Jimmie Johnson con una vettura che sembrava destare grandi possibilità di vittoria; prima inciampa in una penalità in pit lane, poi va a muro mentre lottava con Kurt Busch per la sesta posizione. Infine, cade nella doppia penalità per via del numero eccessivo di meccanici nel box dei pit. Chiude comunque in 26° posizione nonostate si sia ritrovato a dodici giri di ritardo dai leader.

All’ inizio del terzo ed ultimo stage la collisione tra Truex e Kyle Busch ha coinvolto poi vari piloti tra cui Kenseth, Kurt Busch, Buescher, Custer e William Byron.

Harvick mantiene la leadership del campionato con 91 punti di margine su Ryan Blaney. Il campionato si sposta questo giovedì in Kansas, un’altro ovale da 1.5 miglia con la Super Start Batteries 400 con 267 giri da compiere.

Gli Ovali della Nascar: Charlotte Motor Speedway

travel_nascartrack04_800Il Charlotte Motor Speedway cosiderato la base della NASCAR è situato a Concord nei pressi di Charlotte in North Carolina, può vantare di uno schermo di 60 metri per 23 metri di altezza con 2000 pixel sul rettilieno opposto al traguardo, secondo in grandezza a quello del Texas Motor Speedway.  Nelle vicinanze, a Mooresville si trovano quasi tutte le basi dei team Nascar che spesso effettuano test pre stagione sull’ ovale.

A tutti gli effetti è simile a quello del Texas  con una forma D lungo 1,5 miglia ha un banking do soli 5°  nei rettilienei mentre ben 24° nell curve, cosa che forza le auto a seguire la parete come a Bristol.

L’ovale pianificato dagli architetti Bruton Smith e Curtis Turner  venne costruito nel 1959 e ospitò la prima gara già dal 1960  il World 600 vinta da Joe Lee Johnson in cui gareggiarono ben 60 piloti. Da quel momento l’ovale del North Carolina  fece parte con doppio appuntamento ogni anno fino ad oggi nel calendario Nascar ( solo nel 1961 si disputarono quattro gare sull’ ovale).

Nel corso degli anni cambiando più volte sponsor da World a Coca-Cola, il Charlotte Motor Speedway ospita la gara più lunga del campionato con 600 miglia da percorrere(965 km di gara). Una gara estenunante per i piloti perchè oltre  alla lunghezza la prova si svolge in tre periodi nella giornata: la prima parte nel tardo pomeriggio, la parte centrale al tramonto e le fasi finali di notte. Effetto che modifica il comportamento delle auto durante le miglia da percorrere.

In un tracciato così storico, capace di aver ospitato  114 gare Nascar possiamo contare ben 47 vincitori diversi dai più conosciuti a a quelli più sconosciuti e alcuni di loro sono stati capaci di vincere anche la celeberrima 600 miglia, gara del calibro di Martinsville, Darlington ed indianapolis. Ad ogni modo,  Il maggior vincitore è Jimmie Johnson con 7 successi, uno dei tracciati più amati dal campione californiano il quale ha costruito la maggioranza delle vittorie prima del riasfaltamento nel 2006. Nel complessivo  diventano 10 successi se si considerano anche le gare All Star. Oltre a lui tanti altri mostri sacri della categoria sono riusciti a cogliere questo risultato: Darrell Waltrip e Bobby Allison 6 volte Richard Petty, Dale Earnhardt e Jeff Gordon per 5 volte.  Oltre a Bobby ci sono il nipote Davey ed il fratello Donnie Allison capaci di vincere più di una volta che negli anni ’60-’70 e stata che insieme facevano parte della famosa “Alabama Gang”.

Tra gli storici vincitori si possono aggiungere “l’eterno secondo” Mark Martin( 4 vittorie), Buddy Baker  scomparso di recente, Fred Lorenzen uno dei primi pionieri degli anni ’50 e ’60 mai capace di vincere un titolo, Cale Yarborough con 4 successi, Dale Jarrett, i fratelli Labonte, l’eterno Bill Elliott e e Rusty Wallace.

La fama del Charlotte Motor Speedway nata grazie alla longevità della prova  è dovuta anche al suo montepremi altissimo quasi sei milioni di dollari al vincitore, il quarto maggiore della categoria dietro al solito Indianapolis, Daytona e e sfortunatamente per Charlotte , Texas, l’ovale simile che lo batte su tutti i tipi di numeri.

La sua conformazione similare a quella del Texas fa di lui uno dei più veloci miglio e mezzo  della categoria con 27 secondi al giro e una media di quasi 200 miglia orarie. Una curiosità  dell’ ovale è il colore della barriera di protezione che a differenza degli altri tracciati è gialla.

Infine,siccome il Coca Cola 600 di Charlotte cade la stessa domenica della Indianapolis 500 nella indycar alcuni piloti come John Andretti, Kurt Busch, Tony Stewart e Robby Gordon hanno tentato l’assalto per completare 1100 miglia di gara in un giorno. Dei dieci tentativi complessivi solo Tony Stewart riuscì nell’ impresa nel 2001 completando la gara di indianapolis sesto e ed il Coca Cola 600 di Charlotte al terzo posto.