I grandi piloti: Bobby Allison

Robert Arthur Allison è uno dei piloti più vittoriosi della Nascar che nel corso della sua carriera ultra ventennale è stato promotore di due generazioni di piloti includendendolo nella cerchia della cosidetta “Gang dell’ Alabama”  dove a Huyeton lavorò presso un negozio con il fratello Donnie, anch’egli pilota Nascar.

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Nato il 3 dicembre del 1937 a Miami in Florida si trasferì in Alabama da giovane appena finito la scuola superiore  dove andò a lavorare presso uno dei suoi famigliari come meccanico nelle vicinanze di Birmingham; poi nel 1956 aprì un team tutto suo con  Donnie  mentre l’amico Kenny Andrews era il proprietario dell’ auto. Bobby riuscì in un qualche modo ad entrare in una gara che si sarebbe svolta sull’ ovale di Midfield concludendo al quinto posto. Andò poi a Montogomery giungendo secondo e vincendo la cifra di 400 dollari. A quel punto i due fratelli con l’amico Red Farmer, e Neil Bonnett altro pilota Nascar crebbero di fama e vennero rinonimati “The Alabama Gang”. Allison divenne un nome conosciuto e vinse un campionato nazionale di auto modificate nel 1963.

Qualche anno più tardi, nel 1965 Bobby entrò a far parte della NASCAR ( quella che allora era conosciuta come Grand National) e ottenne la prima vittoria solo un anno più tardi a Oxford Plains terminando il campionato con tre vittorie, 10 top  fives e 15 top ten in 33 gare al decimo posto della generale, in campionato dominato da David Pearson.  La carriera di Allison però era all’ inizio e da quel momento avrebbe spiccato il volo.

Nel corso della sua carriera ha colto 84 vittorie e siede al quarto posto tra i maggiori vincitori della categoria (a parimerito con Darrell Waltrip)  capace di vincere 3 Daytona 500 nel 1978, 1982 e nel 1988. In quest’ultima fece l’1-2 con il figlio Davey Allison che gli giunse alle spalle. Allison riuscì a proclamarsi campione NASCAR nel 1983 con il DiGard Racing e l’anno prima compì l’impresa di vincere due volte Daytona nello stesso anno completando lo sweep che fino al 2013 non si sarebbe ripetuto con Jimmie Johnson.#22 Buick

Ci sono momenti della carriera di Bobby che però vanno rivisti e il periodo in cui lui corse si trovò davanti  gente della stazza di Richard Petty, un giovane Darrell Waltrip e Dale Earnhardt che avrebbero dominato la scena degli anni ’80 e ’90, il fratello Donnie Allison e il pilota più “rivale” di tutti: Cale Yarborough puro dominatore negli anni ’70.

Nel 1979 la lotta per la prima posizione tra Yarborough e  Donne Allison nella Daytona 500 viene ricordata come una delle più “infamous” della storia, in cui Yarborough  raggiunge la seconda posizione a 8 giri dal termine puntando la prima posizione in mano Donnie e nel giro finale i due si agganciarono  sull’ rettilineo opposto al traguardo sbattendo sul muro lasciando a Richard  Petty la  vittoria. Bobby,  che era due giri indietro finì la gara e andò ad aiutare il fratello. Cale invece, uscì dall’ abitacolo e andò di corsa puntando il dito su Donnie dichiardolo colpevole per averlo spinto nel fango. Da lì scoppiò una rissa che multo i fratelli Allison e Cale Yarborough di 8.000 dollari ciascuno. Ma l’opinione di Donnie fu diversa a quelle di Cale mettendo Bobby in difesa del fratello.

Dopo questo evento, Allison subì un incidente quasi mortale a Pocono nel 1988, tanto da essere dichiarato morto, ma l’assistenza medica lo salvo in un qualche modo ed Allison si ritirò ufficialmente dalle corse.  Qualche anno più tardi la morte del figlio Davey nei pressi di Talladega nel 1993 scosse parecchio Bobby il quale perse  anche il secondo figlio Clifford morto poco prima. Bobby venne eletto nella Hall of Fame della Nascar nel 2011.

Ad Allison, a seconda delle opinioni si potrebbero accreditare due gare degli anni settanta date a Cale Yarbourgh, cosa che spareggere i conti dei successi con Waltrip.  Allison venne messo nella lista dei migliori 50 piloti Nascar nel 1998 ed è uno degli otto piloti ad aver vinto il Grand Slam: Daytona, Darlington  (1971,1975,1975,1983), Charlotte (1981 e 1984) e Talladega (1979,1981 e 1986).

Allison eletto 7 volte come pilota Nascar più popolare conta con 84 vittorie, 446 top ten, 58 poles e 718 gare spalmate in 25 anni carriera.

Gli Ovali della Nascar: Charlotte Motor Speedway

travel_nascartrack04_800Il Charlotte Motor Speedway cosiderato la base della NASCAR è situato a Concord nei pressi di Charlotte in North Carolina, può vantare di uno schermo di 60 metri per 23 metri di altezza con 2000 pixel sul rettilieno opposto al traguardo, secondo in grandezza a quello del Texas Motor Speedway.  Nelle vicinanze, a Mooresville si trovano quasi tutte le basi dei team Nascar che spesso effettuano test pre stagione sull’ ovale.

A tutti gli effetti è simile a quello del Texas  con una forma D lungo 1,5 miglia ha un banking do soli 5°  nei rettilienei mentre ben 24° nell curve, cosa che forza le auto a seguire la parete come a Bristol.

L’ovale pianificato dagli architetti Bruton Smith e Curtis Turner  venne costruito nel 1959 e ospitò la prima gara già dal 1960  il World 600 vinta da Joe Lee Johnson in cui gareggiarono ben 60 piloti. Da quel momento l’ovale del North Carolina  fece parte con doppio appuntamento ogni anno fino ad oggi nel calendario Nascar ( solo nel 1961 si disputarono quattro gare sull’ ovale).

Nel corso degli anni cambiando più volte sponsor da World a Coca-Cola, il Charlotte Motor Speedway ospita la gara più lunga del campionato con 600 miglia da percorrere(965 km di gara). Una gara estenunante per i piloti perchè oltre  alla lunghezza la prova si svolge in tre periodi nella giornata: la prima parte nel tardo pomeriggio, la parte centrale al tramonto e le fasi finali di notte. Effetto che modifica il comportamento delle auto durante le miglia da percorrere.

In un tracciato così storico, capace di aver ospitato  114 gare Nascar possiamo contare ben 47 vincitori diversi dai più conosciuti a a quelli più sconosciuti e alcuni di loro sono stati capaci di vincere anche la celeberrima 600 miglia, gara del calibro di Martinsville, Darlington ed indianapolis. Ad ogni modo,  Il maggior vincitore è Jimmie Johnson con 7 successi, uno dei tracciati più amati dal campione californiano il quale ha costruito la maggioranza delle vittorie prima del riasfaltamento nel 2006. Nel complessivo  diventano 10 successi se si considerano anche le gare All Star. Oltre a lui tanti altri mostri sacri della categoria sono riusciti a cogliere questo risultato: Darrell Waltrip e Bobby Allison 6 volte Richard Petty, Dale Earnhardt e Jeff Gordon per 5 volte.  Oltre a Bobby ci sono il nipote Davey ed il fratello Donnie Allison capaci di vincere più di una volta che negli anni ’60-’70 e stata che insieme facevano parte della famosa “Alabama Gang”.

Tra gli storici vincitori si possono aggiungere “l’eterno secondo” Mark Martin( 4 vittorie), Buddy Baker  scomparso di recente, Fred Lorenzen uno dei primi pionieri degli anni ’50 e ’60 mai capace di vincere un titolo, Cale Yarborough con 4 successi, Dale Jarrett, i fratelli Labonte, l’eterno Bill Elliott e e Rusty Wallace.

La fama del Charlotte Motor Speedway nata grazie alla longevità della prova  è dovuta anche al suo montepremi altissimo quasi sei milioni di dollari al vincitore, il quarto maggiore della categoria dietro al solito Indianapolis, Daytona e e sfortunatamente per Charlotte , Texas, l’ovale simile che lo batte su tutti i tipi di numeri.

La sua conformazione similare a quella del Texas fa di lui uno dei più veloci miglio e mezzo  della categoria con 27 secondi al giro e una media di quasi 200 miglia orarie. Una curiosità  dell’ ovale è il colore della barriera di protezione che a differenza degli altri tracciati è gialla.

Infine,siccome il Coca Cola 600 di Charlotte cade la stessa domenica della Indianapolis 500 nella indycar alcuni piloti come John Andretti, Kurt Busch, Tony Stewart e Robby Gordon hanno tentato l’assalto per completare 1100 miglia di gara in un giorno. Dei dieci tentativi complessivi solo Tony Stewart riuscì nell’ impresa nel 2001 completando la gara di indianapolis sesto e ed il Coca Cola 600 di Charlotte al terzo posto.