Gli ovali defunti: Birmingham International Raceway

11866.19323Il Birmingham International Raceway  fu un ovale costruito nel 1906 inizialmente di un miglio che cominciò la sua attività ospitando qualche evento nazionale, mentre venti anni più tardi circa, e precisamente nel 1925, l’ovale aumentò i posti a sedere grazie alla costruzione del Grand Stand di 10.000 spettatori. Soltanto sette anni più tardi venne ridotto a mezzo miglio di lunghezza e dopo essere stato  chiuso durante la seconda guerra mondiale, riaprì nel 1946 continuando ad ospistare corse come fece  sin dal 1907.

Il passo da gigante però lo fece nel 1958 quando aprì le porte al Grand National ( attuale Nascar) con una gara di 125 miglia non asfaltata e vinta da un certo Fireball Roberts, il quale comandò la prova solo all’ ultimo giro. Solo 18 piloti presero parte alla gara, mentre il vincitore e Buck Baker furono gli unici  a pieni giri. Per curiosità  5 auto tagliarono il traguardo, tutte le altre si ritirarono.

Passato il primo evento Nascar sull’ ovale, slittò l’annata 1959 causa pavimentazione o asfaltamento del tracciato stesso, il quale durò due anni. La categoria tornò nel 1961 nel quale il dominatore assoluto fu Ned Jarrett, padre di Dale Jarrett campione Nascar nel 1999. Il 4 novembre 1962 cadde una pioggià torrenziale che obbligò gli organizzatori a spostare la gara addirittura al venerdì successivo, causa danni al tracciato.

Nel complessivo il Birmingham International Raceway ospitò 8 gare della Nascar tra il 1958 e il 1968, nei quali gli ultimi tre eventi furono accorciati a 160 giri complessivi. E’ stato un’ ovale dominato dai piloti dell’ Alabama con Donnie e Bobby Allison nel quale solo quest’ ultimo catturò il successo nel 1967. Tra i vincitori si possono includere  Ned Jarrett  con tre successi, il maggior vincitore su questo ovale e Richard Petty con due vittorie.

Lasciato a se stesso nel 1969, il Birmingham International Raceway venne demolito solo il 30 gennaio 2009 in un’ operazione che durò due mesi. Ora, al suo posto c’è un impianto di atletica e una piscina.

I grandi piloti: Bobby Allison

Robert Arthur Allison è uno dei piloti più vittoriosi della Nascar che nel corso della sua carriera ultra ventennale è stato promotore di due generazioni di piloti includendendolo nella cerchia della cosidetta “Gang dell’ Alabama”  dove a Huyeton lavorò presso un negozio con il fratello Donnie, anch’egli pilota Nascar.

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Nato il 3 dicembre del 1937 a Miami in Florida si trasferì in Alabama da giovane appena finito la scuola superiore  dove andò a lavorare presso uno dei suoi famigliari come meccanico nelle vicinanze di Birmingham; poi nel 1956 aprì un team tutto suo con  Donnie  mentre l’amico Kenny Andrews era il proprietario dell’ auto. Bobby riuscì in un qualche modo ad entrare in una gara che si sarebbe svolta sull’ ovale di Midfield concludendo al quinto posto. Andò poi a Montogomery giungendo secondo e vincendo la cifra di 400 dollari. A quel punto i due fratelli con l’amico Red Farmer, e Neil Bonnett altro pilota Nascar crebbero di fama e vennero rinonimati “The Alabama Gang”. Allison divenne un nome conosciuto e vinse un campionato nazionale di auto modificate nel 1963.

Qualche anno più tardi, nel 1965 Bobby entrò a far parte della NASCAR ( quella che allora era conosciuta come Grand National) e ottenne la prima vittoria solo un anno più tardi a Oxford Plains terminando il campionato con tre vittorie, 10 top  fives e 15 top ten in 33 gare al decimo posto della generale, in campionato dominato da David Pearson.  La carriera di Allison però era all’ inizio e da quel momento avrebbe spiccato il volo.

Nel corso della sua carriera ha colto 84 vittorie e siede al quarto posto tra i maggiori vincitori della categoria (a parimerito con Darrell Waltrip)  capace di vincere 3 Daytona 500 nel 1978, 1982 e nel 1988. In quest’ultima fece l’1-2 con il figlio Davey Allison che gli giunse alle spalle. Allison riuscì a proclamarsi campione NASCAR nel 1983 con il DiGard Racing e l’anno prima compì l’impresa di vincere due volte Daytona nello stesso anno completando lo sweep che fino al 2013 non si sarebbe ripetuto con Jimmie Johnson.#22 Buick

Ci sono momenti della carriera di Bobby che però vanno rivisti e il periodo in cui lui corse si trovò davanti  gente della stazza di Richard Petty, un giovane Darrell Waltrip e Dale Earnhardt che avrebbero dominato la scena degli anni ’80 e ’90, il fratello Donnie Allison e il pilota più “rivale” di tutti: Cale Yarborough puro dominatore negli anni ’70.

Nel 1979 la lotta per la prima posizione tra Yarborough e  Donne Allison nella Daytona 500 viene ricordata come una delle più “infamous” della storia, in cui Yarborough  raggiunge la seconda posizione a 8 giri dal termine puntando la prima posizione in mano Donnie e nel giro finale i due si agganciarono  sull’ rettilineo opposto al traguardo sbattendo sul muro lasciando a Richard  Petty la  vittoria. Bobby,  che era due giri indietro finì la gara e andò ad aiutare il fratello. Cale invece, uscì dall’ abitacolo e andò di corsa puntando il dito su Donnie dichiardolo colpevole per averlo spinto nel fango. Da lì scoppiò una rissa che multo i fratelli Allison e Cale Yarborough di 8.000 dollari ciascuno. Ma l’opinione di Donnie fu diversa a quelle di Cale mettendo Bobby in difesa del fratello.

Dopo questo evento, Allison subì un incidente quasi mortale a Pocono nel 1988, tanto da essere dichiarato morto, ma l’assistenza medica lo salvo in un qualche modo ed Allison si ritirò ufficialmente dalle corse.  Qualche anno più tardi la morte del figlio Davey nei pressi di Talladega nel 1993 scosse parecchio Bobby il quale perse  anche il secondo figlio Clifford morto poco prima. Bobby venne eletto nella Hall of Fame della Nascar nel 2011.

Ad Allison, a seconda delle opinioni si potrebbero accreditare due gare degli anni settanta date a Cale Yarbourgh, cosa che spareggere i conti dei successi con Waltrip.  Allison venne messo nella lista dei migliori 50 piloti Nascar nel 1998 ed è uno degli otto piloti ad aver vinto il Grand Slam: Daytona, Darlington  (1971,1975,1975,1983), Charlotte (1981 e 1984) e Talladega (1979,1981 e 1986).

Allison eletto 7 volte come pilota Nascar più popolare conta con 84 vittorie, 446 top ten, 58 poles e 718 gare spalmate in 25 anni carriera.

Gli Ovali della Nascar: Charlotte Motor Speedway

travel_nascartrack04_800Il Charlotte Motor Speedway cosiderato la base della NASCAR è situato a Concord nei pressi di Charlotte in North Carolina, può vantare di uno schermo di 60 metri per 23 metri di altezza con 2000 pixel sul rettilieno opposto al traguardo, secondo in grandezza a quello del Texas Motor Speedway.  Nelle vicinanze, a Mooresville si trovano quasi tutte le basi dei team Nascar che spesso effettuano test pre stagione sull’ ovale.

A tutti gli effetti è simile a quello del Texas  con una forma D lungo 1,5 miglia ha un banking do soli 5°  nei rettilienei mentre ben 24° nell curve, cosa che forza le auto a seguire la parete come a Bristol.

L’ovale pianificato dagli architetti Bruton Smith e Curtis Turner  venne costruito nel 1959 e ospitò la prima gara già dal 1960  il World 600 vinta da Joe Lee Johnson in cui gareggiarono ben 60 piloti. Da quel momento l’ovale del North Carolina  fece parte con doppio appuntamento ogni anno fino ad oggi nel calendario Nascar ( solo nel 1961 si disputarono quattro gare sull’ ovale).

Nel corso degli anni cambiando più volte sponsor da World a Coca-Cola, il Charlotte Motor Speedway ospita la gara più lunga del campionato con 600 miglia da percorrere(965 km di gara). Una gara estenunante per i piloti perchè oltre  alla lunghezza la prova si svolge in tre periodi nella giornata: la prima parte nel tardo pomeriggio, la parte centrale al tramonto e le fasi finali di notte. Effetto che modifica il comportamento delle auto durante le miglia da percorrere.

In un tracciato così storico, capace di aver ospitato  114 gare Nascar possiamo contare ben 47 vincitori diversi dai più conosciuti a a quelli più sconosciuti e alcuni di loro sono stati capaci di vincere anche la celeberrima 600 miglia, gara del calibro di Martinsville, Darlington ed indianapolis. Ad ogni modo,  Il maggior vincitore è Jimmie Johnson con 7 successi, uno dei tracciati più amati dal campione californiano il quale ha costruito la maggioranza delle vittorie prima del riasfaltamento nel 2006. Nel complessivo  diventano 10 successi se si considerano anche le gare All Star. Oltre a lui tanti altri mostri sacri della categoria sono riusciti a cogliere questo risultato: Darrell Waltrip e Bobby Allison 6 volte Richard Petty, Dale Earnhardt e Jeff Gordon per 5 volte.  Oltre a Bobby ci sono il nipote Davey ed il fratello Donnie Allison capaci di vincere più di una volta che negli anni ’60-’70 e stata che insieme facevano parte della famosa “Alabama Gang”.

Tra gli storici vincitori si possono aggiungere “l’eterno secondo” Mark Martin( 4 vittorie), Buddy Baker  scomparso di recente, Fred Lorenzen uno dei primi pionieri degli anni ’50 e ’60 mai capace di vincere un titolo, Cale Yarborough con 4 successi, Dale Jarrett, i fratelli Labonte, l’eterno Bill Elliott e e Rusty Wallace.

La fama del Charlotte Motor Speedway nata grazie alla longevità della prova  è dovuta anche al suo montepremi altissimo quasi sei milioni di dollari al vincitore, il quarto maggiore della categoria dietro al solito Indianapolis, Daytona e e sfortunatamente per Charlotte , Texas, l’ovale simile che lo batte su tutti i tipi di numeri.

La sua conformazione similare a quella del Texas fa di lui uno dei più veloci miglio e mezzo  della categoria con 27 secondi al giro e una media di quasi 200 miglia orarie. Una curiosità  dell’ ovale è il colore della barriera di protezione che a differenza degli altri tracciati è gialla.

Infine,siccome il Coca Cola 600 di Charlotte cade la stessa domenica della Indianapolis 500 nella indycar alcuni piloti come John Andretti, Kurt Busch, Tony Stewart e Robby Gordon hanno tentato l’assalto per completare 1100 miglia di gara in un giorno. Dei dieci tentativi complessivi solo Tony Stewart riuscì nell’ impresa nel 2001 completando la gara di indianapolis sesto e ed il Coca Cola 600 di Charlotte al terzo posto.

 

 

Chase Elliott aggiunge sponsors alla sua nuova auto

Come si sapeva Chase Elliott, figlio di Bill Elliott (l’uomo conosciuto anche come “Awesome Bill” che detiene il giro più veloce in un ovale NASCAR a Talladega  con 212.809 miglia di media e a Daytona con 210.364 a Daytona nel 1987)  si sarebbe tenuto NAPA come sponsor ufficiale primario , ma da qualche giorno a questa parte altri due sponsors  si aggregheranno a lui nel 2016.

3M che in passato è stato legato a Greg Biffle fino al 2014, è passato in mano a Jeff Gordon per undici gare nell’ annata di ritiro del campione, ha ora la fortuna di rimanere sull’ auto 24 in mano a Chase Elliott ma vedrà scendere a 6 gare quelle sponsorizzate contro le 11 nel 2015.

Napa che dal canto suo ritorna nella massima serie dal 2012 , segue Elliott da due anni e lo accompagnerà in questa nuova avventura  per un totale di 24 gare fino al 2018.  Ora, con  30 gare già sponsorizzate, Elliott  si ritrova con quasi tutte le gare coperte e con l’ arrivo di Kelley Blue Book, in mano al suo compagno Earnhardt Jr dal 2014 ha annunciato oggi che si aggregherà a Chase per i prossimi due anni continuando la partnership con l’Hendrick Motorsports.  A questo punto il nuovo sponsor potrebbe coprire le sei gare restanti, ma al momento non ci sono ufficialità riguardo al numero totale.

Chase Elliott alla sua stagione da rookie porterà con sè il fardello di coprire il vuoto di una leggenda come Jeff Gordon, che tanto ha regalato alla categoria, ed il fatto di essere elevato grazie alla fama del padre Bill, il quale ha conquistato 44 gare e un titolo nel 1988 nell’ arco di una carriera durata 37 anni ed un totale di 828  gare disputate.

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Gli ovali della Nascar: Bristol Motor Speedway

Bristol Motor Speedway during NASCAR Sprint Cup Food City 500 run by Bruton Smith's Speedway Motorsports Inc. on March 17, 2013 in Bristol, Tennessee - © 2013 David Oppenheimer - Performance Impressions Photography Archives - http://www.performanceimpressions.com

E’ Il mezzo miglio più veloce al mondo, l’ovale in cui un auto Nascar compie il giro in circa 16 secondi. In Tennessee il Bristol Motor Speedway è di certo un’ attrazione  di stato dopo che il Nashville Superspeedway scomparisse dalle grandi scene motoristiche.

Costruito nel 1960 con un costo di 600.000 dollari, ha ospitato la Nascar dal 1961 con ben due visite annuali durante le stagioni a seguire fino ad oggi. Inoltre tra tutti i tracciati attivi, 23 è uno dei più popolari per la sua forma ad anfiteatro che ricorda il Circo Massimo ed il Colosseo a Roma ma con una capienza maggiore. Infatti può ospitare fino a 165.000 persone diventando a tutti gli effetti l’anfiteatro più grande al mondo; appunto per questo si è guadagnato il soprannome di  “The Last Great Colosseum”. Negli States il Bristol Motor Speedway è il quarto maggior tracciato per numero di posti disponibili, dietro solo al Charlotte Motor Speeway, Daytona International Speedway ed ovviamente l’ Indianapolis Motor Speedway.

Oltre a queste particolarità l’ovale ha un banking molto accentuato (26°-30°), il quale  porta  le auto ad usare l’atipica linea esterna per acquisire maggiore velocità sul rettilineo, già che la linea interna non consente nel maggiore dei casi,  il sorpasso. Nella Nascar in entrambe le visite annuali, a Marzo e quella notturna  a fine Agosto, i piloti compiono il maggior numero di giri in una gara del campionato, ovvero 500. Un numero pareggiato solo dal Martinsville Speedway. ovale della stessa lunghezza di Bristol.  L’ovale del Tennessee visto la sua lunghezza, gli incidenti abbondano durante l’evento. Per questa ragione i piloti in testa ad inizio gara spesso non riescono a vincere la prova lasciando spazio anche  a piloti meno comuni. Infine è provvisto di una doppia pitlane che obbliga i piloti a compiere un’ intero giro prima di rientrare in pista dopo il consueto rifornimento di etanolo e gomme, i quali hanno una durata di circa 150-160 giri.

Il Bristol Motor Speedway rimane comunque un ovale  che ha lasciato spazio a grandi nomi i quali hanno dominato in lungo e in largo interpretandolo  nei migliori dei modi. Tra tutti spicca il grande Darrell Waltrip l’unico ad essere in doppia cifra, con ben 12 successi totali,  7 dei  sono consecutivi dal 1981 al 1984 con tre doppiette (primaverile e ed estivo). Dominatore della scena negli anni ’80, solo due di questi 12 successi giungono prima di questa decade, nel 1978 e 1979,  mentre uno dopo gli anni ’90  e precisamente nel 1992. Dietro di lui sono tre i piloti che hanno detto la loro, i quali però hanno dominato la scena in decadi diverse: Cale Yarborough ha vinto 8 dei suoi 9 successi a Bristol negli anni ’70, Rusty Wallace, anch’egli con 9 successi; sei dei quali nella sessione primaverile ( record assoluto) capace di vincere in un periodo di  3 decadi:  sei negli anni ’90 (1991,1993,1994,1996,1999 con la doppietta), 1 nel 2000 e due volte alla fine degli anni ’80. Similare storia per Dale Earnhardt anch’egli con 9 detiene sei successi negli anni ’80, uno nel 1979 e due nella seconda parte degli anni ’90. Dietro di loro c’è il vuoto, con Jeff Gordon fermo a quota 5 vittorie capace di vincere per quattro pimavere consecutive nei suoi anni d’oro dal 1995 al 1998.

Tra i piloti attivi invece soprendentemente Johnson ha solo un successo nel 2010, mentre Kenseth e Kurt Busch primeggiano con 4 successi a testa e Carl Edwards appena dietro a quota tre. Pare chiaro che il numero di Darrell Waltrip sembra irraggiungibile ancora per tanti anni.

Un tracciato primeggiato dal team di Junior Johnson chiuso nel 1995, con un complessivo di 16 vittorie  seguono Penske a quota 12, Roush con 11 e Hendrick con 10. Infine tra i motori è un testa a testa tra Ford e Chevrolet le quali hanno 36  e 44  vittorie totali .

Tra gli eventi da ricordare nella storia ultra cinquantenaria del Bristol Motor Speedway ci sono la vittoria nel 2010 di Johnson, la cinquantesima della sua carriera; cosa accaduta nel 2000 con Rusty Wallace, l’incidente clamoroso di Michael Waltrip nel 1990 in cui distrusse letteralmente l’auto. Da citare anche Janet Guthrie,una delle poche donne nella storia della Nascar  ottenne il miglior risultato della sua carriera giungendo sesta nel 1977. Tra i sorrisi ci sono anche le lacrime: nel 2008  l’ovale è stato la gara del ritiro di Dale Jarrett nel 2008, campione Nascar nel 1999, e l’ultima gara in cui Jeff Gordon si è presentato in pista con la sua celeberrima auto color arcobaleno  nel agosto di quest’ anno.

Axalta con Dale Earnhardt Jr fino al 2018

Per oltre 2 decadi questo sponsor è stato di Jeff Gordon che ne ha creato un simbolo attraverso la cosidetta maccchina arcobaleno.

Axalta (ex Dupont), si affiancherà a Dale Earnhardt Jr per i prossimi due anni continuando il leggendario legame a NASCAR e all’ Hendrick Motorsports colorando l’auto di Dale con un colore vivace (giallo,rosso,arancione) per un totale di 13 gare complessive.

Lo sponsor, che ha chiuso i 23 anni con Gordon collezionando 92 vittorie e quattro titoli complessivi vuole continuare questa striscia tramite il figlio del grande Dale Earnhardt Sr, il quale viene da due ottime stagioni che lo hanno reso protagonista in lungo e in largo. Quindi, per lui non giungere nel top 4 l’anno prossimo potrebbe essere considerato un fallimento,

Ad ogni modo Axalta si aggrega a Nationwide Insurance che rimane lo sporsor più usato con un totale di 21 gare, al momento, mentre Tax Slayer, usato in Xfinity Series ha già annunciato che sarà presente come sponsor in una gara, della quale non si sà ancora il nome.

Con un totale di 35 gare già coperte dagli sponsor non si hanno notizie su Kelley Blue Book, Windows 10 e Diet Mountain Dew se saranno presenti come l’anno scorso, a questo punto per una sola gara.88axalta-lv-cromwell