Cole Custer la sorpresa vincente in Kentucky

Cole Custer, pilota 22enne di Ladera Ranch, California ha sorprendentemente battuto tutti i pronostici vincendo la Quaker State 400, il 17esimo evento della stagione 2020 in altrettante gare disputate.

Proveniente dalla Xfinity Series, in cui si è contraddisto nel migliori dei modi con 9 vittorie e 71 top 10 in 104 gare, Custer ha sostituito Daniel Suarez quest’anno e ha ottenuto finora, 2 top ten nella stagione odierna.

Nell’ultimo restart della gara Custer partito dalla terza fila alle spalle di Keselowski e il compagno di team Kevin Harvick ha subito la spinta da parte di Matt Di Benedetto, portandolo ad attaccare Keselowski all’ esterno. Il miglior approccio e velocità in uscita dalla curva del retilineo opposto, gli consente di risalire e minacciare, con rischi al limite del ritiro, Martin Truex Jr.

Custer riesce poi ad affrontare il rettilineo principale in piena velocià bruciando sia Harvick, sia Truex Jr facendo un ultimo giro di gloria e ottenere così la prima vittoria in carriera nella massima serie NASCAR.

Un risultato storico per Custer che diventa il primo Rookie di sempre a vincere in Kentucky (tracciato parte del calendario solo dal 2011), Ma c’è di più : diventa il 21° pilota della storia a vincere una gara alla sua prima stagione nella massima serie ( Earl Ross 1974,Dale Earnhardt 1978, Ron Bouchard 1981,Morgan Sheperd 1981, Davey Allison 1987, Tony Stewart 1999, Dale Earnhardt Jr 2000, Matt Kenseth 2000, Kevin Harvick 2001, Jimmie Johnson 2002, Ryan Newman 2002, Jamie McMurray 2002, Greg Biffle 2003, Kyle Busch 2005, Denny Hamlin 2006, Juan Pablo Montoya 2007, Brad Keselowski 2009, Joey Logano 2009, Trevor Bayne 2011 e Chris Buescher 2016).

Truex Jr secondo, già due volte vincitore qui ha dovuto compiere l’impresa, quasi completata, di risalire dal fondo dello schieramento per via dell’ ispezione pre-gara fallita. L’unica Toyota solida durante tutto l’arco della gara,e sotto molti aspetti l’auto da battere.

Terzo Di Benedetto al secondo podio stagionale, dopo la Vegas e alleato cruciale di Custer nel finale di gara. A chiudere il top 5 ci pensano i due veterani Kevin Harvick battuto nel tentativo di conquistare uno dei due tracciati ancora indenni dalle sue vittorie ( l’altro è il Roval di Charlotte) a causa dell’urto violento di Blaney sulla sua fiancata nell’ ultimo giro, e Kurt Busch, vincitore qui lo scorso anno.

Top ten che viene sigillato da due piloti Penske, Blaney e Keselowski sesto e nono rispettivamente, con quest’ultimo capace di vincere il secondo stage di giornata; Christopher Bell altro giovane promettente rookie è al settimo posto; Aric Almirola ottavo, vero dominatore del primo stage ed infine, Tyler Reddick con Childress Racing che chiude in bellezza la giornata dei rookie.

Note dolenti per Kyle Busch ancora sottotono dopo 17 gare senza alcuna vittoria, si improvvistato giocoliere con uno dei “saves” di prestigio della stagione odierna. Stessa cosa per Denny Hamlin, suo compagno di team ma con ben 4 vittorie in cassaforte può tirare i remi in barca senza preoccuparsi più di tanto. Pesa invece a Johnson il 18esimo dopo una buona gara con speranze di vittoria mandate a fumo da un’ impaziente Keselowski. Il 7 volte campione NASCAR era di ritorno dopo la positività al Covid-19 la scorsa settimana in cui lo aveva visto saltare la prima gara in carriera ad Indianapolis dal suo debutto nel 2002.

Una gara di per sè dominata da Ford pulita e con tanti colpi di scena, specialmente nel finale. Ora i piloti viaggeranno a Bristol,Tennessee per All Star Race, una gara che non segna punti valevoli per il campionato. Bisognerà aspettare 2 settimane in Texas per riaggiornare la classica che vede al momento Kevin Harvick davanti a Keselowski, Blaney, Elliott e Logano nell’ ordine.

Successo di Kyle Busch a Phoenix

La vittoria di Kyle Busch a Phoenix nella giornata di Domenica sancisce definitivamente il top 4 che il prossimo weekend, a Miami, lotteranno per il titolo  NASCAR 2018.

La strategia vincente di Busch, aiutato anche dalle bandiere gialle susseguite nei giri finali, gli hanno dato l’opportunità di ottenere il 51° successo in carriera, l’ottavo della stagione odierna per salire un gradino in più nella lista dei vincitori di tutti tempi superando Ned Jarrett e Junior Johnson fermi a quota 50. Per di più Kyle Busch arriva a quota 194 vittorie totali in carriera tra tutte le tre serie messe assieme. Il prossimo è Lee Petty a 54, segue Rusty Wallace a 55.

I 117 giri in testa lo  hanno messo come pilota indiscusso nell’ ultima parte di gara, quando precedentemente sembrava non poter salire oltre la quarta/quinta posisizone di gara.

La lotta per i fatidici tre posti rimanenti ( Logano aveva vinto a Martinsville e Harvick in Texas, declassato di 25 punti e del vantaggio causa un’ irregolarità della sua vettura), si sgretola malamente con il passare dei giri. Bowyer, obbligato a vincere va a muro alla curva quattro perdendo definitivamente le speranze per la conquista del titolo.

Al contrario, sia Kurt Busch, sia Chase Elliott, i rivali più pericolosi per Harvick  hanno dimostrato di avere auto decisamente veloci  in tutti i 312 giri da disputare: nonostante la penalità, Kurt risale fino al secondo posto che purtroppo si commuta in disastro in una delle ultime ripartenze di giornata. L’atto disperato forse non necessario di Hamlin di sorpassare due auto porta Kurt Busch a muro scatenando una catena di auto incidentate, tra cui anche Chase Elliott.

I due piloti sono costretti al ritiro, e a quel punto l’unico rivale superstite per Harvick  si chiama Aric Almirola, il quale entra in causa con il tentativo, arduo di vincere la gara. Missione fallita, che sancisce così il top 4 per Miami. Kyle Busch, Kevin Harvick, Martin Truex Jr e l’outsider Joey Logano.

Per i primi tre sopracitati si tratta dell’ assalto al secondo titolo in carriera, mentre per  Logano è a caccia del primo titolo iridato, seppur abbiano una cosa in comune: Tutti sono  stati almeno due  volte finalisti a Miami dal 2014 ad oggi.

Kyle Busch

Joey Logano stacca il biglietto per la finale

Il top eight formatosi dopo la gara in Kansas con la vittoria di Chase Elliott, in cui comprende Aric Almirola, Joey Logano, Kyle e Kurt Busch , Kevin Harvick, Martin Truex Jr e Clint Bowyer è giunto a Martinsville più co tensione che con sicurezze per il titolo.

E’ Logano a fare la voce grossa, prima vincendo la pole e poi tenendo la testa di gara per oltre 300 giri,ovvero  oltre il 50% dei giri previsti. Fatto salvo il primo stage vinto da Hamlin, esperto pilota di questo ovale e nativo della Virginia, Logano è riuscito a conquistare il secondo stage, ed infine, la gara in un finale a dir poco rocambolesco.

La magistrale prova di Martin Truex Jr, risalito dal fondo dello schieramento, ha messo a repentaglio la leadership di Logano, specialmente negli ultimi giri. a due giri dalla fine Truex affianca Logano sul rettilineo principale e completa il sorpasso alla curva successiva, ma Logano gioca sporco e nel rettilineo opposto tampona Truex Jr che per inerzia apre la “porta” per il sorpasso fatidico.

I due a sportellate chiudono sul rettilineo in derapata e al limite del testacoda: Logano chiude primo, mentre Hamlin soffia il secondo posto a Truex Jr sulla linea. La vendetta di Truex è immediata e il pubblica fischia Logano per l’atto estremo nei confronti dell’ avversario.

Il risultato però non cambia: Logano guadagna il pass per la finale e stando alla classifica odierna, Harvick, Busch e Truex figurano virtualmente nel top four della generale. Da considerare ora che Kurt Busch, Clint Bowyer, Almirola ed Elliott, dovranno quasi per forza vincere o in Texas o a Phoenix per scalzare almeno uno dei “Big 3” veri dominatori di questa stagione.

Harvick, Kyle Busch e Martin Truex Jr contano nel complesso  19 vittorie in  33 gare disputate quest’anno.

Tra gli outsider solo Kurt Busch è riuscito a vincere sia in Texas (2009) sia a Phoenix (2005). gli altri al massimo hanno raggiunto top 5s come nel caso di Elliott e Bowyer, e tre miseri top ten, nel caso di Aric Almirola.

logano

Furniture Row Racing cessa le operazioni

Il Furniture Row Racing campione in carica del campionato Monster Energy Series chiude i battenti a fine stagione.

Così come annunciato Martedì, Barney Visser, prorietario del team spiega con rammarico l’uscita dalla massima serie: ” Ho sempre pensato che  essere comepetitivi e lottare per il titolo è il sogno di ogni pilota ed ogni team, ma  per avere successo devi  mettere insieme le persone giuste e lavorare sodo per avere successo. Abbiamo raggiunto la cima del monte Everest grazie al nostro lavoro e continuare senza essere competitivi non sarebbe accettabile. E’ stata una gran avventura”. In questo modo Barney Visser  chiude in maniera netta le porte del suo team.

La fine della partnership con 5 Hour Energy il mese scorso aveva fatto presagire la fine del team; inoltre era in forse il rinnovo di Martin Truex Jr. Per questo motivo il team ha deciso di andarsene dalla serie.

Fondato a Denver 2005, il team ha conosciuto i pro e i contro della NASCAR in cui varie vicissitudini e svariati piloti cambiati anno dopo anno, hanno trovato in Regan Smith l’uomo giusto per conquistare la loro prima vittoria. Smith conquisterà la gara di Darlington nel 2011 portando in victory lane per la prima volta la vettura 78.

L’arrivo di Kurt Busch a fine 2012 e per tutta l’annata 2013 ha regalato a Visser la prima presenza nella post season di sempre, nel quale Kurt è riusciuto a chiudere al 10° posto soprattutto, grazie ai quei 11 top fives stagionali, di cui 16 top ten.

Ma è con l’arrivo di Martin Truex Jr che il Furniture Row Racing sale di livello ed entra nell’ elite della serie. Nel 2015, ultima annata al fianco di Chevrolet prima del passaggio a Toyota, Truex ottiene la vittoria a Pocono sfatando un tabù di oltre 200 gare. Prima di allora vinse a Dover con Earnhardt Inc e a Sonoma con Michael Waltrip.

Le restanti vittorie del team sono tutte firmate Truex Jr, che al momento sono 17 vittorie delle 18 totali del Furniture Row. Infine la conquista lo scorso anno del titolo, dopo il quarto posto nel 2015, ha messo il pilota ed il team nell’ olimpo di questo sport.

C’è anche da dire che lo scorso anno, Barney Visser aveva alzato il numero di auto in griglia con l’ingaggio del giovane Erik Jones, il quale al suo debutto  si è ben comportato con 5 top fives e 14 top ten stagionali.

A fine stagione Jones è passato al Joe Gibbs Racing in sostituzione al semi-ritirato Kenseth, ed ora  il team apre le porte a Martin Truex Jr e crew chief Cole Pearn, i quali secondo le indiscrezioni, andrebbero a scalzare Daniel Suarez sulla vettura numero 20.

Dunque, Truex Jr si aggrega a Kurt Busch nella lista dei piloti sul mercato per una offseason più calda che mai.

Il Furniture Row estende il legame con Auto-Owners Insurance

Da Denver, città base del Furniture Row Racing giunge la notizia dell’ estensione del legame tra il pilota Martin Truex Jr e del suo sponsor Auto Owner Insurance.

L’accordo raggiunto durerà per altri due anni in cui lo sponsor adornerà la Toyota Camry #78 di Martin Truex Jr per sei gare sia nel 2017 che  nel 2018, tre in più rispetto al 2016. Lo sponsor accompagnerà il pilota di Mayetta nelle gare sul Kansas Speedway  il 13 maggio, sul Michigan International Speedway il 18 giugno, Indianapolis Motor Speedway  il 23 luglio,  Richmond International Speedway il 9 di settembre, Charlotte Motor Speedway il 7 Ottobre e sul Phoenix International Raceway il 12 di Novembre per l’ultima volta in stagione.

Martin Truex Jr, 36 anni sta avendo con questo team i migliori risultati della sua carriera in cui ha ottenuto 5 vittorie in due anni ( Pocono nel 2015, Coca Cola 600 di Charlotte, Darlington, Chicagoland e Dover nel 2016) oltre che ad eccelenti risultati continui all’ interno della Top 10. Proprio con lo sponsor Auto Owner Insurance  di colore blu ottenne a Darlington il secondo successo stagionale dopo la celeberrima Coca Cola 600 di Charlotte ( gara più lunga della stagione), due gare facenti parte del Grande Slam con Daytona e Talladega. In questa lista sono presenti grandi nomi come Jeff Gordon, Richard Petty, Dale Earnhardt Sr, Bobby Allison, Darrell Waltrip, Jimmie Johnson, Buddy Baker e David Pearson, gli unici a vincere in questi quattro ovali in carriera.

Sotto questo sponsor lo scorso anno, Truex oltre ad ottenere la prestigiosa Southern Bojangles 500 di Darlington, chiuse ottavo ad Indianapolis e settimo a Martinsville nella gara autunnale.

Infine da segnalare che il Furniture Row Racing da quest’anno per la prima volta nella sua storia  schiererà due monoposto in pista, nel quale oltre alla Toyota di Martin Truex Jr ci sarà quella Erik Jones, la Toyota Camry #77 targata dallo sponsor 5 Hour Energy.

I Chasers del 2016: Parte 3

Jimmie Johnson: Il nome dice parecchio e le statistiche dicono il resto: 6 titoli dal 2006 al 2013, di cui cinque consecutivi. Johnson è uno di quei piloti che ha ancora poco da dimostrare, ad una sola lunghezza dal record di Richard Petty e Dale Earnhardt, fermi a quota sette titoli. E’ l’unico pilota ad aver partecipato dal 2004 a tutti i Chase for the Cup a dimostrazione della grandezza di questo pilota che durante i suoi 14 anni di carriera della massima serie non è mai andato oltre l’undicesimo posto in classifica generale. Infine detiene il maggior numero di vittorie nel Chase con 25. Il 2016 però per il pilota californiano è stato una sorta di montagna russa con un paio di vittorie nelle prime cinque gare, ad Atlanta e California per poi gradualmente scomparire nel corso della stagione. Il terzo posto a Richmond in primavera, Charlotte nella Coca Cola 600 e ad Indianapolis rincuorano un pò le statistiche supportate da qualche altro top ten in Michigan, Bristol e Martinsville ma il resto è tutto fumo e niente arrosto. Al momento si può dire che è la peggiore stagione nella carriera di Johnson , con soli 10 top ten conquistati in 26 presenze, mentre dal 2002 all’ anno scorso, il californiano aveva sempre toccato e superato le 20 top ten stagionali. Questo schema del Chase in vigore dal 2014 non lo aiuta, seppur abbia in Martinsville, Dover e Charlotte e Texas i migliori risultati tra tutti i tracciati della categoria (  8.513 giri in testa e 31 successi dei 77 ottenuti in carriera), è quindi chiamato ad un surplus di costanza e vittorie che in passato lo hanno contraddistinto, soprattutto se vuole strappare quel tanto desiderato settimo titolo.

Risultati immagini per jimmie johnson 2016

 

Matt Kenseth: Annata in discesa per Kenseth che nonostante le due vittorie, ha racimolato solo altre 9 top ten stagionali. Il campione 2003, è l’ultimo vincitore prima dell’ entrata del Chase e nonostante la Toyota è nel complesso agguerita, e molto probabilmente non sarà possibile scalzarla dalle prime posizioni, Kesenth è l’anello debole del team che per puntare al titolo ha bisogno di qualcosa di più al momento non presente nella sua interpretazione di gara. Sono troppo pochi i nove top ten per convincere gli avversari di essere un contender per Miami. Il pilota del Massachussets dovrà quindi inventarsi qualcosa di buono nelle prossime gare , magari cercando la solidità che lo aveva sostenuto nel 2003 o la trafila di vittorie che nel 2013 lo elevarono al secondo posto finale in campionato. New Hampshire, Talladega, Kansas, Charlotte e Miami sono gli avali di questo Chase nei quali si è espresso al meglio nel corso della sua carriera. Magari faranno da rampa di lancio per un sigillo che manca da 13 anni.

Risultati immagini per Matt Kenseth 2016

 

Martin Truex Jr: Passato quest’anno dal motore Chevrolet a quello Toyota con il Furniture Row Racing  team ad una sola monoposto e satellite del Joe Gibbs Racing, Martin Truex Jr ha migliorato complessivamente le prestazioni rispetto all’annata precedente. Nonostante abbia 12 top ten ( Daytona, Atlanta, Texas,Richmond, Dover, Charlotte,Sonoma, Kentucky,Glen,Indianapolis, Darlington e Richmond)  ed una media finale di gare inferiore  di una posizione, il pilota di Mayetta ha collezionato due vittorie pesantissime: Il Coca Cola 600 di Charlotte, la gara più lunga della stagione dominandola dall’ inizio alla fine e il Southern Bojangles 500 di Darlington, nella nottata del Throwback Paint Schemes. Inoltre è uno dei tre piloti capaci di compiere oltre 1200 in testa in queste 26 fermate stagionali, a soli dieci lunghezze dalla prima posizione. Dopo la finale dell’ anno scorso dove giunse quarto, sembra che il 35enne del New Jersey non sia più un pilota del gruppo o una classica cenerentola, bensi un pilota d’elite pronto ad un’ eta non più giovanissima a cogliere l’attimo giusto per conquistare il campionato. Truex Jr non ha mai vinto nel Chase, seppur abbia in Dover l’ovale migliore per sfoggiare le sue grandi doti di pilota, e il Kansas nel quale giunse secondo nel 2012 e quarto nel 2013 e 2014: Entrambi figurano nel suo top tre di ovali con il maggior numero di giri compiuti in testa in carriera:485 giri a Dover, 512 giri in Kansas. Statistiche solamente superate dal Charlotte Motor Speedway anch’esso nel Chase, dopo il suo exploit di maggio. Mentre il quarto su questa lista è Il Texas Motor Speedway in cui ad aprile si aggiudicò il maggior numeri di giri in testa dell’ evento , ovale  nel quale non ha mai vinto ma presente nella fase semifinale del Chase.

Risultati immagini per Martin Truex Jr 2016

 

Carl Edwards: Con 436 gare, 27 vittorie in carriera e campionati persi nel 2008 e 2011 a favore di Johnson e Stewart: Carl Edwards arriva a questo Chase come terza punta del Joe Gibbs Racing  grazie o a causa, di una solidissima prima parte di stagione ed una seconda più opaca: 8 top ten nelle prime nove gare, nelle quali si includono le vittorie primaverili di Bristol e Richmond;  da Richmond in primavera a Richmond in estate solo 7 top ten in 17 gare.  Con la speranza di riprendersi nel Chase Carl Edwards dovrà  non tanto cercare la vittoria, ma di essere più costante nei risultati, magari sfruttando anche le sue doti di bilanciamento di combustibile in gara. Una dote che Edwards ha nel sangue e che nel corso della carriera lo ha aiutato ad elevarsi nelle prime posizioni del campionato. Nonostante manchi il titolo, Edwards ha tutta l’esperienza e la maturità per cercare di dare quel pizzico di grinta in più che gli è sempre mancata nei momenti cruciali; dalla sua parte potrà contare di saper vincere gare nel Chase (7 vittorie all’ attivo), ma avendo Phoenix, Texas e Miami come migliori ovali, che sono rispettivamente le ultime tre gare della stagione faticherà a navigare su acque tempestose a Martinsville,Talladega, New Hampshire, Kansase Chicago nei quali le statistiche sono poco promettenti.https://i0.wp.com/www.motorracingdigest.com/wp-content/uploads/2016/04/16BMS1MT3114W-520x346.jpg?resize=520%2C346