NASCAR: Brian Scott si ritira a fine stagione

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Brian Scott a 28 anni ha deciso di lasciare le corse alle sue spalle dopo quattro anni e sole 51 gare all’ attivo.

Una notizia che non ha una grossa voce, data la fama di Scott ma che comunque segna la fine di un capitolo e l’inizio di un altro, sia per il Richard Petty Motorports che per il pilota stesso.

I motivi di questo ritiro sono prevalentemente personali e strettamente legati al pilota, il quale ha deciso di stare più vicino alla famiglia.  Scott nella massima serie e nella sua unica stagione full time quest’anno in carriera ha ottenuto recentemente il secondon posto nella gara autunnale di Talladega oltre che a una pole position. Per il resto, la stagione di Brian Scott è stata opaca in cui figura 32° in classifica.

Migliori sono i risultati nelle serie minori, sia nella Xfinity, sia nella Truck nelle quali spiccano prestazioni di valore. Nella Xfinity  ha ottenuto 20 Top 5’s e 77 Top 10’s oltre a 5 pole position in 208 partenze spalmate in sette anni. Nella Truck invece, ha conquistato due gare a Dover nel 2009 e a Phoenix nel 2012 aggiungendo 8 Top 5’s e 23 Top 10’s in 62 partenze ufficiali.

Per quel che concerne il Richard Petty Motorsports, il proprietario Richard Petty ha confermato di mantenere attiva la Ford numero 44 ma non si hanno indiscrezioni o notizie del possibile sostituto di Scott, che affiancherebbe attualmente Aric Almirola, pilota della Ford 43.

Da ricordare che Scott è entrato nel 2016 in sostituzione a Sam Hornish Jr, il quale a sua volta sostituì Marcos Ambrose nel 2015, con la differenza che Petty “affondò” la Ford numero 9 guidata sia da Ambrose che da Hornish per reclamare  nel 2016 la Ford 44 guidata dalla sua famiglia negli scorsi anni.

Scott si aggiunge così a Tony Stewart tra i piloti full time che non vedremo più dalla prossima stagione.

 

Richard Petty reclama l’auto 44 per Brian Scott

Da quando il Petty Enterprises si ritirò dalla scena motoristica dovuto alla separazione di proprietari tra Richard Petty e Ray Everham (Crew Chief che vinse tre titoli con Jeff Gordon)  nel 2009, Richard Petty mantenne l’auto numero 9 al posto della storica auto 44, che nel corso degli anni recenti è stata guidata a Kasey Kahne, Marcos Ambrose e per ultimo Sam Hornish Jr, i quali hanno cercato di portare dei risultati.

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Dal 2016 però “The King” cambia strada sopprimendo l’auto 9 e reclamando l’auto 44 che secondo i dati storici non rientrava nella lista delle auto in pista dal 2001(come monoposto full time, salvo il 2009 quando Allmendinger Jr la prese per tutto l’anno) . L’auto, sponsorizzata  da Twisted Tea ritorna agli albori della famiglia Petty e farà compagnia alla famosa auto 43 (che nella sua storia è la seconda auto più vincente con 199 successi di cui 192 sono proprio di Richard Petty) per l’ennesima stagione.

Il motivo del suo ritorno infatti, sta nella storia di quest’ auto che rimonta al lontano 1959 sempre appartenuta al team della Famiglia Petty  e che nel complessivo ha ottenuto 13 successi, 156 top 5 e 324 top ten in quasi mille gare disputate. Oltre alla famiglia Petty composta da Lee, Kyle, Richard  e Maurice Petty altri piloti di certa fama hanno avuto l’onore di salicirci sopra: tra questi ci sono Dale Jarrett con 26 gare (campione Nascar nel 1999) e Terry Labonte che detiene il maggior numero di gare disputate con 256 ed il maggior numero di successi su quest’ auto pari a 6 vittorie. Seguono Lloyd Dane e Rex Winter con 2 successi, Curtis Turner, Bob Welborn e Jim  Paschal con 1 successo a testa.

L’ultimo Petty a salirci fu proprio il figlio di Richard, Kyle il quale corse per tre anni ed un totale di 114 gare ottenendo scarsi risultati che si aggirano a 2 top five e 21 top ten complessive.

Infine le parole di Petty che ricordano l’importanza di questi numeri. ” Prima di me mio padre correva sul 42,  mio fratello Maurice  ed Io volevamo condividere un auto e per questo decisi di scegliere la’auto 43 affiancata a quella di Lee. Poi quando mio fratello si mise a costruire motori decise di prendere un’ auto tutta sua, quindi lui scelse il numero 44, diventando il primo di sempre a salirci.” Infatti queste tre auto con sono state, sono e saranno sempre della Famiglia Petty, ed ora una di queste appartiene a Brian Scott, pilota neo arrivato nel team e con Aric Almirola sul 43 faranno coppia per la stagione 2016.

Richard Petty ingaggia Brian Scott per la stagione 2016

Il mese scorso Richard Petty aveva annunciato che Sam Hornish Jr non sarebbe tornato sulla Ford numero 9 dopo un anno a dir poco opaco, soprattutto di fianco ad Aric Almirola decisamente più competitvo di lui.

Dopo qualche indecisione è giunta la conferma dell’ arrivo di Brian Scott al posto dell’ ex campione Indycar 2006. Scott, che ha corso nella Xfinity Series negli ultimi 6 anni compie un salto importante nel quale dovrà dare un supporto migliore di quello dato da Hornish quest’anno cercando di chiudere il buco lasciato da Ambrose due anni fa, il quale è a tutti gli effetti il miglior pilota nella storia dell’ RPM, seppur i risultati ottenuti non siano stati eccezionali.scott-main

“Siamo contenti di aggiungere Brian nel nostro team e nel corso degli anni progredito parecchio quindi, siamo pronti a portarlo nella Sprint Cup.” ha detto Richard Petty. Dal canto suo Brian Scott è entusiasta di questo step forward: “Quando pensi alla Nascar, pensi a Richard Petty e far parte di questa organizzazione mi rende molto felice.Ho corso qualche gara nella Sprint Cup negli anni scorsi, grazie alle quali ho imparato tantissimo”.

Il pilota nativo di Boise, Idaho ha al momento 208 partenze nella Xfinity Series, senza alcuna vittoria, ma con un totale di 77 top ten. Al contrario sono solo 18 le partenze nella massima serie Nascar in cui miglior risultato ottenuto è un 12° posto in Kansas quest’ anno.

Sam Hornish Jr invece, che ha ottenuto solo 3 top ten in 36 gare nel 2015 è al momento senza volante per la stagione prossima e ha già annunciato che non ci sono prospettive future per lui.

Si completa così il roster per il 2016 in cui si avranno quattro  rookies, Chase Elliott, Jeffrey Earnhardt, Ryan Blaney e per l’appunto Brian Scott.