Joe Gibbs estende la partnership con Toyota

Toyota Racing e Joe Gibbs Racing continueranno a far parte dell’ alleanza formatasi nel 2008.

Secondo le fonti non è stato dichiarato la durata di questo nuovo rapporto tra il  team e la casa nipponica, sul quale sono state costruite le basi solide per il successo. Dunque l’estensione che giunge dopo la tripletta di Kyle Busch  (Texas, Richmond, Bristol), avrà ancora una volta Joe Gibbs come portabandiera di questo motore.

Il team debuttò nel 1992 con Dale Jarrett a bordo della celeberrima auto 18. In 27 stagioni, Gibbs si è esteso  fino a 4 vetture nella massima serie ottenendo 151 vittorie (93 delle quali con Toyota) in 2196 partenze ufficiali. Da allora Gibbs ha ottenuto 4 campionati piloti con Bobby Labonte (2000), Tony Stewart (2002 e 2005) e Kyle Busch (2015). Due con Pontiac, uno con Chevrolet ed uno con Toyota.

Tra le più importanti vittorie con Toyota si riscontrano la Daytona 500 nel 2016 con Denny Hamlin, la Coca Cola 600 con Carl Edwards, 5 vittorie a Darlington e due Brickyard 400.

Gibbs ha usato in questi 27 anni, Chevrolet dal 1992 al 1997, Pontiac dal 1997 al 2002, Chevrolet dal 2002 al 2007, ed infine Toyota dal 2008.

Per quel che concerne la casa nipponica, oltre a Gibbs può contare su due ulteriori team composti da un singolo pilota:il Furniture Row Racing con Martin Truex Jr (campione in carica), e il BK Racing con Gray Gaulding. La conferma della solidità di Toyota si vede anche dai due titoli piloti negli ultimi tre anni ed altrettanti titoli costruttori.

Da notare che con la vittoria di sabato Toyota  ha raggiunto Oldsmobile a quota 115 successi complessivi.

Kyle

Stewart: “Mi piacerebbe avere Larson nel team”

Tony Stewart e Kyle Larson potrebbero in futuro stringere un accordo per  accasare il pilota californiano alla corte del team Stewart-Haas.

La brillante stagione di Larson attualmente condita da 2 vittorie lo pone tra i piloti di punta campionato dopo solo quattro anni nella massima serie. Ci sono cose che Stewart vorrebbe cambiare e Larson stando ai tweet, potrebbe essere il primo grande interesse per il suo team:

Ganassi conferma entrambi i piloti per il 2018

Chip Ganassi però non si tira indietro e ha annunciato che il team “sarà lo stesso di quest’anno”. Tale conferma riporterà Kyle Larson sulla Chevrolet #42 e Jamie McMurray sulla Chevrolet #1 per l’anno prossimo.

Notizia che non sorprende più di tanto visto che entrambi i piloti figurano nella parte alta della classica in campionato. Larson è leader con 640 punti, ha vinto due gare e ha ottenuto dieci top 10’s in quindici partenze ufficiali; aggiunge 742 giri totali in testa figurando al terzo posto di questa speciale classifica.

Verosimilmente Jamie McMurray sta avendo una delle migliori stagioni degli ultimi anni. Dopo aver messo in cassaforte 12 top ten lo scorso anno, McMurray ha già totalizzato 9 top ten in 15 gare e siede settimo in classifica. Anzi, forse potrebbe azzardare ad una vittoria quest’anno.Al momento entrambi i piloti sono diventati puri outsider per il titolo, il possibile primo sigillo della loro carriera.

Ganassi sicuro di se stesso ha annunciato:” abbiamo costruito mattone per mattone conquistando anche delle vittorie in passato senza capire come abbiamo fatto, quindi il team è adesso in posizione per compiere passi importanti”. La differenza non la fanno le vittorie, bensì avere i due  piloti come contender per il titolo”.

Su questa base, Stewart dovrà quindi aspettare almeno un anno prima di pensare a Larson, ora che Danica Patrick vacilla con grosse possibilità di perdere il sedile a fine di quest’anno.

 

 

 

Gli ovali della NASCAR: Homestead-Miami

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L’ovale di Homestead-Miami è come quello dell’ Auto Club in California una struttura recente, il cui primo pezzo fu messo nel 1993, un anno dopo il passaggio dell’ uragano Andrews il più devastante nella storia degli Stati Uniti.

Si impiegarono due anni a costruirlo ed ufficialmente aprì nel novembre 1995, quando allora La formula CART ebbe l’onore di assaggiare il nuovo ovale seppur la gara si svolse poi nel 1996, seguita per quel che concerne le ruote coperte dalla attuale Xfinity Series, dove a vincere per primo fu un noto Dale Jarrett.

Si tratta di un ovale di un miglio e mezzo con una pendenza progrssiva tra i 18° e 20°  nelle curve alle quali segue un fievole 3° nei due rettilienei.  Homestead-Miami ha anche la possibilità di avere altri due tipi di layout con un totale 11 curve.

E’ un ovale che  con il tempo ha preso notorietà per essere l’ultima gara di stagione in svariate serie, tra cui Indycar, NASCAR e Rolex-AM, seppur nella prima serie citata faceca parte anche del season opening, dove Paul Dana perse la vita nel 2006. Prima di di lui  John Nemechek e Jeff Clinton caddero in quella trappola mortale, ma è da Dana che a in questo ovale non si registrano queste fatalità.

In NASCAR, almeno per quel che concerne la massima serie, si presentò nel calendario solo nel 1999, anno del debutto di Tony Stewart capace di conquistare il successo in quell’ annata. Da considerare che da sempre fino ad ora, la gara su questo ovale si è svolta a Novembre e dal 2002, chiude la stagione della massima serie NASCAR.

Tra i maggiori vincitori troviamo per l’appunto Tony Stewart che si ripetè nel 2000 e nel 2011, anno del suo ultimo titolo in carriera e sorprendentemente Greg Biffle, autore di un Threepeat dal 2004 al 2006. Da segnalare la sua vittoria nel 2005 la prima con in notturna, nel quale battè di un soffio Mark Martin rinvenuto alle sue spalle per conquistare la vittoria.

Altri vincitori di spicco sono Bobby Labonte nel 2003, che qui registrò la sua 21° vittoria ed ultima della sua carriera, Jeff Gordon nel 2012 conquistò l’unico successo su questo ovale, Carl Edwards nel 2008 e nel 2010 e negli ultimi tre anni Kevin Harvick, Kyle Busch e Jimmie Johnson, grazie al quale conquistarono il titolo NASCAR delle rispettive annate dal 2014 al 2016.

E’ un ovale che per la NASCAR perterà almeno finchè rimarrà come ultima gara del calendario, grandi emozioni, pianti e tensione sia tra piloti che tra appasionati e Homestead-Miami continuerà a farlo perchè è così che ha sempre fatto: essere la gara decisiva del campionato.

 

I Chasers del 2016: Parte 2

Kurt Busch: Uno dei cinque piloti con almeno un titolo Nascar in tasca ottenuto nel 2004, annata di debutto di questo formato, entra nel Chase di quest’anno per la decima volta in carriera dopo aver disputato una stagione che si può dividere in  tre fasi. La prima, composta da risultati consistenti forti di ben 14 top ten nelle prime 16 gare stagionali, dei quali 10 sono consecutivi.La seconda, rappresentata dalla vittoria a Giugno sul gigante ovale di Long Pond a Pocono, gara che ha sancito a tutti gli effetti la sua presenza nel Chase, ed una terza parte costituita da risultati non eccellenti o quanto meno non all’ altezza delle prime sedici gare. Delle ultime dieci recenti partecipazioni si salvano il top 5 conquistato in Kentucky, il top 10 nella seconda visita a Pocono e l’ottima gara di Richmond della settimana scorsa conclusasi con un ottavo posto. Kurt Busch, il “Fuorilegge” di Las Vegas rimane a tutti gli effetti la seconda carta da giocare per lo Stewart-Haas dietro all’inossidabile Kevin Harvick. Difficile pensare in Kurt come vincitore al momento, ma rimane uno dei pochi che ha dimostrato di valere quando conta. La costanza è il suo punto forte seppur manchi di velocità, almeno contro le Toyota. Ha un dato che storce un pò il naso per i bookmakers: Kurt Busch non vince una gara nel Chase da Dover 2011, ma è anche vero che nel nuovo formato nato nel 2014 ha migliorato le sue prestazioni: 12° nel 2014 e 8° lo scorso anno. Forse potrebbe essere la volta buona per entrare nel Fab 4 a Miami e giocarsi il titolo.

Risultati immagini per Kurt Busch

Tony Stewart: E’ il suo ultimo anno come pilota full time. Ancora 10 gare e poi saluterà la compagnia, ma per Stewart è il primo Chase in questo nuova modalità dopo le buie annate precedenti.  Quest’anno ha saltato le prime 8 gare causa infortunio prima di inizio stagione e nonostante la vittoria gloriosa a Sonoma, lo si è visto strappare 4 top fives e 2 top ten in 18 gare, considerato  poi di aver completato le ultime quattro visite negli ovali del campionato oltre il 20° posto. Un pò come Buescher non ci si può aspettare un granchè trovandosi al 28° posto della generale ma si tratta comunque di Tony Stewart, il pilota capace di vincere il titolo Indycar nel 1996, il titolo Nascar nel 2002,2005 e 2011 diventando l’unico professionista a conquistare il campionato sotto tre sponsorizzazioni diverse: Winston, Nextel e Sprint. Salvo però l’annata del 2011 in cui ebbe un guizzo battagliero vincendo 5 gare su dieci di quel Chase, Stewart non ha mai amato o meglio ancora, brillato pienamente in questa modalità. Certamente cercherà di salutare la compagnia nei migliori dei modi ma figura ormai come un ex e se riuscirà a superare il primo round con una concorrenza così agguerrita può essere considerato un vero successo.

Risultati immagini per Tony Stewart 2016

Kyle Larson:  Anche lui al suo primo Chase in carriera accompagnerà il suo compagno di squadra Jamie McMurray in questa avventura, ma a Jamie “Mac” si presenta per questo rush finale nelle migliori condizioni. Vincitore tre settimane fa in Michigan viene da un exploit continuato a Darlington,  con un terzo posto e Richmond,  dove ha concluso in seconda piazza. Su questa base Kyle Miyata Larson potrebbe essere la mina vagante di questo Chase; velocità,tenacia e consistenza sono le caratteristiche che lo rappresentano e di certo non si fermerà ora quando la battaglia si accende. Per lui si potrebbe prospettare una semifinale, che all’ esordio valerebbe come un titolo Nascar. Larson però dovrà fare i conti con la pazienza perchè a volte rischia troppo, specialmente quando tende a correre vicino al muro e seppur lo ami a dismisura, nel Chase non ci sono margini di errori, altrimenti sei fuori dalla lotta per il titolo.

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Joey Logano: Il pilota di Roger Penske ha confermato nel 2016 la stessa qualità di risultati mostrati nel 2015 e sarà a tutti gli effetti una grande annata: sono ben 18 i top ten in 26 gare che Joey Logano ha portato a casa, tantissimi e solo due in meno rispetto all’ anno scorso. Purtroppo però c’è solo una vittoria: in Michigan a fine maggio e la sua auto è meno veloce rispetto ai big, almeno quanto dimostrato finora. Per sua sfortuna la concorrenza è più spietata quest’anno e lottare con le Toyota e Kevin Harvick non sarà così semplice, in più Brad Keselowski suo compagno di team ha giocato meglio le carte di lui. Logano può essere un outsider per la finale se riesce a sfruttare bene le sue opportunità con qualche pizzico di fortuna, ma la sensazione che potrebbe essere uno dei quattro piloti che verrà eliminato nelle semifinali.Risultati immagini per Joey Logano 2016

Tony Stewart svela la livrea per Darlington

Il tuffo nel passato delle livree in concomitanza  della prossima gara di Darlington passa questa volta nelle mani di Tony Stewart, il quale per l’occasione sfoggerà i colori oro-rosso-bianco targata Coca Cola in onore al grande Bobby Allison.

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Il pilota dell’ Indiana alla sua ultima stagione da professionista avrà l’occasione di tentare un’ ultimo assalto a Darligton, ultimo gioiello che non ha ancora conquistato nella sua memorabile carriera.

“Sono stato membro della Coca Cola tutta la mia carriera e ho avuto tanti tipi di livrea, ma questa la mia preferita”, ha detto Stewart.” Il Throwback weekend di Darlington  è il posto perfetto per correre con questa auto in onore ad Allison”.

Infatti, Bobby Allison ebbe al suo fianco Coca Cola come sponsor dal 1970 al 1975 color oro e rosso con i quali vinse una caterva di gare. Conquistò Darlington nel 1971 e 1972, e con le vittorie dell’ attuale Coca Cola 600 di Charlotte ( allora erra la World 600) e la Daytona 500 conquistò la cosidetta Triple Crown.

Chissà se questa livrea porterà fortuna a Stewart che punta proprio a chiudere in bellezza una carriera che gli ha dato tante soddisfazioni, al contrario finora, Darlington ha portato solo lacrime.

Stewart-Haas con Ford dal 2017

01-11-11-Stewart-Haas-Partnership.jpg.pagespeed.ce.u9MMJZOgIjLo Stewart-Haas Racing  ha annunciato che  lascerà Chevrolet a fine stagione per allearsi con il motore dell’ ovale blu: la Ford. I motori arriveranno da Roush Yates Engines.

Nessuno si sarebbe aspettato questa clamorosa notizia rilasciata due giorni fa dall’ owner Tony Stewart solo per il semplice fatto che il team sin dal 2009( 2003 se si considera la sola entrata nel circus di Gene Haas), anno della sua nascita in cui Gene Haas e Stewart si allearono,  ha utilizzato i motori Chevroltet affiancandosi al grande team di Rick Hendrick che ne ha fornito i motori fino ad ora.

Il team ha vinto due campionati nel 2011 con Tony Stewart e nel 2014 con Kevin Harvick, 30 vittorie (15 per Stewart, 8 per Harvick, 4 per Newman e 3 per Kurt Busch) e 26 poles nella massima serie. “Sono orgoglioso  della nostra relazione con Chevrolet, perchè ci ha aiutati a costruire la nostra organizzazione e farla diventare quello che è oggi. Questa nuova partnership con Ford ci permette di rafforzare la nostra poszione e assicurerà stabilità a lungo termine e successi a tutti coloro che faranno parte dello Stewart-Haas Racing”. Ha detto Tony Stewart.

Il team si aggiungerà così agli altri team Ford di prima fascia come il Roush Fenway Racing e il Team Penske ( il quale corse con Dodge fino al 2012) e a quelli meno importanti  il Wood Brothers Racing, Il Front Row Motorsport e il Richard Petty Motorsport, diventando la prima organizzazione, al 2017 a quattro auto con il motore Ford.

Oltre al motore il team prevede l’entrata di Clint Bowyer che prenderà il posto a Tony Stewart nel 2017 ritrovando Kevin Harvick, suo compagno di team al Childress Racing. Con questa notizia appare chiaro la sfida di Ford a Chevrolet, che fino al 2002 presentava più auto in pista prima di lasciare alla “rivale” lo scettro del maggior numero di monoposto, nel tentativo di riprendersi il primato e possibilmente il campionato costruttori che manca dal 2002, ed il campionato piloti dal 2004 proprio con Kurt Busch, ora in forza a questo team.