Kurt Busch lascia Stewart-Haas Racing

Inizia a muoversi il mercato piloti 2019. Il primo a fare voce è Kurt Busch prossimo ad andarsene da Stewart Haas Racing e con lui anche lo sponsor Monster Energy a fine stagione.

Sono solo voci vicine al sito Motorsport.com  e nulla di ufficiale, ma a quanto pare Kurt Busch, campione NASCAR 2004 potrebbe passare al Chip Ganassi Racing  al posto di Jamie McMurray, al suo ultimo anno di contratto con il team.

A questo punto si aprono scenari interessati, con il possibile arrivo di Jamie Mac sul 41 del team di Tony Stewart, sempre che non venga data la possibilità a Cole Custer di fare il salto di qualità nella massima , cosa che secondo le indiscrezioni sembrano abbastanza improbablili.

Gia lo scorso anno Stewart-Haas aveva deciso di non esercitare la clausola opzionale di Busch e rinnovandolo per un solo anno tenendo in vita le sorti della Ford 41, mentre ora nonostante la discreta stagione di Kurt che dovrebbe fare i playoff senza alcun problema, seppur senza vittorie stagionali al momento in cui figurano 14 top 10 e 3 top fives in 22 gare disputate,  pare allontanare le speranze nel team. Anzi è quasi certo che vada a finire nella schiera di Chip Ganassi affiancando così Kyle Larson.

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Stiamo parlando di due veterani di questa categoria che difficilmente lasceranno il sedile a giovani piloti. Kurt Busch ha all’ attivo 633 gare il massimo tra i piloti attivi e ben 19 anni di attività nei quali ha ottenuto 29 vittorie,  134 top 5, 270 top ten e 26 pole position; delle quali 164 gare, 5 vittorie, 34 top fives, 82 top 10 e 9 pole positions con  Stewart-Haas.  Jamie McMurray, al contrario è un pilota di mezza fascia  con 17 anni di esperienza e 568 gare disputate dalle quali maturano 7  vittorie, 62 top 5, 164 top 10 e 11 pole positions.

Kurt Busch ha solo accennato che sta parlando con alcuni team, ma sia Ganassi, sia Stewart-Haas non hanno rilasciato alcuna ufficialità a riguardo.

Throwback Paint Scheme: Jamie McMurray

Qualche ora fa è stata svelata la livrea di Jamie McMurray per il prossimo 3 settembre a Darlington attraverso l’account twitter del Chip Ganassi Racing con il seguente video:

Il pilota di Joplin onorerà così David Pearson vincitore dell’ allora CRC Chemicals Rebel 500 nel 1980  a bordo di questa iconica auto,  quella che fu ll’unica vittoria di quella stagione e l’ultima della sua maestosa carriera.

Pearson fu in grado di vincere questa gara per un record di 10 volte in carriera; un primato che resiste n tempi odierni.Alle sue spalle Dale Earnhardt Sr ottenne 9 vittorie mentre Jeff Gordon figura terzo con i suoi 7 successi (di cui quattro consecutivi). David Pearson è infine, secondo maggior vincitore della serie con la bellezza di 105 vittorie in carriera.

Per Jamie McMurray si tratterà della 17° gara a Darlington in cui sfoggerà il target McDonald’s ed un numero ripetuto due volte sulla fiancata della Chevrolet.

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Stewart: “Mi piacerebbe avere Larson nel team”

Tony Stewart e Kyle Larson potrebbero in futuro stringere un accordo per  accasare il pilota californiano alla corte del team Stewart-Haas.

La brillante stagione di Larson attualmente condita da 2 vittorie lo pone tra i piloti di punta campionato dopo solo quattro anni nella massima serie. Ci sono cose che Stewart vorrebbe cambiare e Larson stando ai tweet, potrebbe essere il primo grande interesse per il suo team:

Ganassi conferma entrambi i piloti per il 2018

Chip Ganassi però non si tira indietro e ha annunciato che il team “sarà lo stesso di quest’anno”. Tale conferma riporterà Kyle Larson sulla Chevrolet #42 e Jamie McMurray sulla Chevrolet #1 per l’anno prossimo.

Notizia che non sorprende più di tanto visto che entrambi i piloti figurano nella parte alta della classica in campionato. Larson è leader con 640 punti, ha vinto due gare e ha ottenuto dieci top 10’s in quindici partenze ufficiali; aggiunge 742 giri totali in testa figurando al terzo posto di questa speciale classifica.

Verosimilmente Jamie McMurray sta avendo una delle migliori stagioni degli ultimi anni. Dopo aver messo in cassaforte 12 top ten lo scorso anno, McMurray ha già totalizzato 9 top ten in 15 gare e siede settimo in classifica. Anzi, forse potrebbe azzardare ad una vittoria quest’anno.Al momento entrambi i piloti sono diventati puri outsider per il titolo, il possibile primo sigillo della loro carriera.

Ganassi sicuro di se stesso ha annunciato:” abbiamo costruito mattone per mattone conquistando anche delle vittorie in passato senza capire come abbiamo fatto, quindi il team è adesso in posizione per compiere passi importanti”. La differenza non la fanno le vittorie, bensì avere i due  piloti come contender per il titolo”.

Su questa base, Stewart dovrà quindi aspettare almeno un anno prima di pensare a Larson, ora che Danica Patrick vacilla con grosse possibilità di perdere il sedile a fine di quest’anno.

 

 

 

La lista attuale degli insuccessi

A pochi  giorni  dall’ inzio  della statione NASCAR 2017  finanziata dal neo arrivato sponsor Monster Energy con la Daytona 500 si ripresenteranno le opportunità di vittoria per tutti  i  piloti presenti nella nuova stagione.

Come ogni anno, ci sono dei piloti che proveranno a concludere il loro digiuno di vittorie abbastanza lungo, 9 dei quali hanno già ottenuto almeno un successo in carriera e quest’anno tornerneranno ad essere in gara per tutta la stagione.

Kasey Kahne: Il pilota nativo di Enumclaw in forza all’ Hendrick Motorsports non vince da 83 gare, nelle quali ha ottenuto solo cinque top fives. L’ultima vittoria risale al 2014 ad Atlanta, quello che fu il quinto sigillo in cinque anni sin dal suo arrivo nel glorioso team. Nel 2017 sarà chiamato a fare una stagione più corposa delle precedenti avendo annunciato che se non vince lascerà l’Hendrick Motorsports.

AJ Allmendinger:  ‘Dinger si contraddistingue nei Road Courses di Watkins Glen e Sonoma. Per l’appunto, proprio in quest’ultimo tracciato ha ottenuto la sua prima ed unica vittoria in carriera nel 2014 negando a Marcos Ambrose la Chase in un finale scintillante  tra i due.  Per lui sono 86 le gare di digiuno.

Aric Almirola: Il cubano- americano in forza  al Petty Motorsports è l’ultimo pilota (prima di lui Jim Paschal nel 1963, Bobby Hamilton nel 1996 e 1997, e John Andretti nel 1999, oltre all’ intramontabile Richard Petty con i suoi 196 successi) nel riuscire a riportare la storica auto 43 nel Victory Lane, a Daytona nel luglio 2014 in una gara accorciata dalla pioggia. Dopo 90 partenze ufficiali senza vittoria Aric Almirola proverà in tutte le maniere a terminare questa striscia negativa, ora che da quest’anno Richard Petty ed il suo team si concentreranno solo ed esclusivamente sulla sua vettura.

Jamie McMurray: il 40enne di Joplin, Missouri entra nella sua 16° stagione NASCAR con oltre 500 partenze ufficiali all’ attivo. Per Jamie McMurray ci sono solo 7 vittorie in carriera, tutte di un importanza capitale: Daytona 500, Talladega,  Charlotte, e il Brickyard 400 di Indianapolis nel 2010. Dall’ ottobre 2013 a Talladega sono passate 112 gare; è il primo a sfondare quota cento in questa speciale  lista. Nonostante venga da due annate migliori degli ultimi sette anni di carriera, l’esperto “Mac” ha colto 10 top fives concludendo alle spalle del vincitore un paio di volte: nella gara primaverile di Phoenix nel 2015 e nella gara autunnale di Martinsville sempre nello stesso anno.

Ryan Newman: Uno dei pochi piloti laureati del plotone alla Purdue University sopranomminato “The Rocket Man”, arriva alla vigilia del suo 18° anno nella massima serie con 124 partenze dal suo ultimo successo ottenuto al Brickyard 400 di Indianapolis nel 2013, quando allora era ancora in forza allo Stewart-Haas Racing. Secondo in campionato nel 2014 alle spalle di Kevin Harvick, porta con sè il fardello di della sostituzione di Jeff Burton, l’ultimo capace di portare la Chevrolet 31 sul Victory Lane nel lontano 2008. Newman ha 17 vittorie nella massima serie NASCAR iniziata nel 2000.

Trevor Bayne: Quando vinse la Daytona 500 nel 2011 alla giovanissima età di 20 anni era a bordo della Ford Fusion 21 dei Wood Brothers, ai quali regalò il primo successo  dal 2001. Da allora dopo 129 gare, Bayne si è un pò perso nel corso degli anni senza più tagliare il traguardo in testa. In forza ad un un team di certo calibro da un paio d’anni deve ancora trovare lo spunto veloce per tornare sul gradino più alto del podio.

David Ragan: Il pilota di Unadilla ha all’ attivo due successi in carriera, entrambi ottenuti nei restrictor plates. Il primo a luglio del 2011 sul SuperSpeedway di Daytona quando correva per Jack Roush; il secondo due anni più tardi a Talladega con il Front Row Motorsports. Da allora Ragan ha visto il victory lane da lontano ottenendo solo tre top ten 134 presenze. Tornato al Front Row Motorsports per la stagione 2017, proverà a spezzare l’incantesimo quest’anno, magari ripetendosi a Daytona e Talladega.

Clint Bowyer: Nativo di Emporia, Kansas è probabilmente colui che quest’anno avrà le migliori chances di terminare il digiuno di vittorie pari a 149 partenze, al momento il secondo più lungo tra i piloti attivi. L’ultima vittoria di Clint Bowyer  risale all’ Ottobre 2012 sul Charlotte Motor Speedway ( in quell’ annata vinse ben tre gare) con il Michael Waltrip Racing quando chiuse secondo in campionato alle spalle di Brad Keselowski. Arrivato ora allo Stewart-Haas team passato da Chevrolet  a Ford quest’anno, sostituirà il ritirato Tony Stewart sulla vettura numero 14 aggregandosi ad un team d’elite con Kevin Harvick (già compagno di team  con il Richard Childress Racing dal 2005 al 2011), Danica Patrick e Kurt Busch. Bowyer ha all’ attivo 8 vittorie in carriera.

Paul Menard: 196 gare senza successo è la striscia più lunga tra i piloti attivi. Ormai vicino alle 200 gare, Menard difficilmente tornerà a vincere in questa serie dalla concorrenza troppo alta per il suo standard; in 363 gare spalmate in 13 anni ha concluso 55 volte tra i primi dieci  completando solo 196 giri in testa. Menard però si può consolare con la vittoria al Brickyard 400 di Indianapolis nel 2011, un’ impresa che suo padre John non riuscì ad ottenere durante i suoi 30 anni di carriera nella Indycar, nel tentativo di vincere la Indianapolis 500.

 

 

Jamie McMurray avrà un nuovo sponsor nel 2017

La stagione sta volgendo al termine ed è tempo di parlare di off season e 2017, in cui novità per la prossima stagione fanno grossa voce nel mondo NASCAR. http://static.nascar.com/content/dam/nascar/articles/2016/11/1/main/gear-wrench-car-unveil.jpg/jcr:content/renditions/original

Uno dei “primi” a cambiare qualcosa è Jamie McMurray, il quale avrà un nuovo sponsor che lo accompagnerà per svariate gare nel prossimo campionato. L’esperto pilota di Joplin in forza al Chip Ganassi Racing dal 2010 come rimpiazzo a Martin Truex Jr, ha ottenuto carriera 7 successi e 142 top ten in 15 anni di carriera.

Lo sponsor GearWrench  si aggregherà a McMurray come sponsor primario sulla sua Chevrolet Numero 1 del team tanto da dare all’ azienda dello sponsor un grande salto di qualità: “GearWrench è un marchio di grande qualità che capisce come il nostro team dà valore ai nostri partner e trovare i modi per crescere gli affari insieme” ha detto Steve Lauletta presidente del Chip Ganassi Racing.

L’azienda grazie alla sua esperienza nello sport dà un grande valore a NASCAR producendo attrezzi meccanici, utili per il settore.

Come detto in precedenza, i risultati di McMurray sono di mezza fascia ma conta con successi che pesano un macigno: Daytona 500, Indianapolis, Talladega e Charlotte sono gli ovali da lui domati nel corso della sua lunga carriera.

I Chasers del 2016: Parte 1

Jamie McMurray: L’esperto pilota del Ganassi Racing giunge a questo Chase forte di buoni piazzamenti nella seconda parte di stagione, seppur non sia stata così esaltante.  Nel 2016 Jamie “Mac” ha ottenuto  9 top ten ed un solo top 5 in ventisei gare disputate senza aver visto il podio. In calo rispetto alle annate precedenti, il pilota di Joplin  ha ritrovato lo smalto dei vecchi tempi nella gara primaverile di Talladega dove concluse quarto, mentre è rimasto in linea di galleggiamento in California piazzando il secondo top ten nelle prime quattordici gare.Risultati scadenti per lui, con il grande rischio di  non affermarsi come lo scorso anno in cui prese parte al Chase per la prima volta in carriera, chiuso poi al 13° posto.Nelle ultime 10 gare della stagione regolare McMurray ha dovuto mettere a frutto tutta la sua esperienza in campo per eguagliare i rampanti giovani di questa serie. Il nono posto in Michigan ottenuto a giugno, ha fatto da rampa di lancio alle gare in Kentucky  e Loudon ove ha chiuso al settimo e sesto posto rispettivamente. Poi i passi falsi nei grandi ovali di Indianapolis  e Pocono lo hanno portato a rifarsi nelle  gare successive con tre ottavi posti finali consecutivi. Infine Richmond ha sancito ai danni di Ryan Newman, dal quale aveva perso nel 2004 e 2005, il suo passaggio nel Chase 2016 come ultimo pilota chiudendo la prova con un brillante settimo posto.  Ormai un veterano di questa serie con i suoi 15 anni di esperienza e 500 gare svolte alle spalle, McMurray ha nel Charlotte Motor Speedway ed il Talladega SuperSpeedway le punte di diamante per questo Chase  nei quali fu capace di uscirne vittorioso per due volte a testa( 4 successi totali); se dovesse sopravvivere al primo round potrebbe rivelarsi pericoloso nelle fasi successive, seppur non sia al massimo del suo potenziale.https://i0.wp.com/www2.pictures.zimbio.com/gi/NASCAR+Dover+Preview+Day+1+S6xyeg4P9Inl.jpg?w=584

Austin Dillion: Il 26enne di Lewisville è l’unica carta da giocare per Richard Childress in questo Chase. Alla sua prima apparizione nella breve carriera finora disputata, Dillon è ancora alla ricerca di una vittoria, che per poco non è arrivata durante le prime 26 gare di stagione regolare. Per lui pochi giri in testa, otto ma forte di dieci top ten e quattro top fives nelle prime 26 partecipazioni; il doppio rispetto al 2015. Il miglior risultato lo ha ottenuto come McMurray a Talladega, terzo, seguono il quinto posto a Martinsville, Las Vegas nelle prime fasi della stagione ed un quarto posto a Bristol il mese scorso. Per lui sono stati importanti anche i  due top ten conquistati nelle due gare a Daytona, dove l’anno scorso fu autore di un pericoloso incidente.Alla prima esperienza non ci si può aspettare un granchè da Dillion il quale ha forti possibilità di uscire nel primo round del Chase, ma come accade da due anni a questa parte c’è sempre stata la cenerentola: nel 2014 Ryan Newman, nel 2015 Martin Truex Jr. E nel 2016? Mai dire mai.

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Chase Elliott: E’ entrato quest’anno nella massima serie con il pesante fardello di rilevare il grande Jeff Gordon, il quale terminò terzo nel campionato dello scorso anno. Rookie quest’anno è uno dei due neoarrivati presenti nel Chase 2016 e i numeri la dicono tutta sul suo futuro. 13 top ten e 7 top fives in 26 gare in cui si includono due secondi posti in Michigan e oltre 100 giri in testa. A 20 anni è a tutti gli effetti l’astro nascente di questa categoria, e già corre per il team più forte nella storia di questo sport:L’Hendrick Motorsports. In poche parole si può certamente dire che Chase Elliott ha svolto a pieni voti il suo lavoro nel tentativo di sostituire Jeff Gordon; un pò come fece Kevin Harvick con Dale Earnhardt nel 2001. Anche lui potrebbe essere uno dei due outsider di questo Chase for the Cup, basti che non si faccia prendere dall’ emozione.

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Chris Buescher: Ecco il secondo Rookie presente nel Chase for the Cup di quest’anno. Lui potrebbe essere già soddisfatto solo a farne parte senza alcun rimpianto di uscirne al primo turno o meno. O va o non va. Vincitore grazie alla pioggia a Pocono si è garantito il pass solo cercando di restare nei primi trenta fino a Richmond. La vittoria sull’ ovale della Pennsylvania ed il quinto posto a Bristol sono le uniche note di spicco della sua stagione, le quali eliminadole dalla lista, Buescher avrebbe una media finale superiore alla 27° posizione. Non  c’è da aspettarsi molto da questo pilota a bordo di una Ford di un team satellite, ma essere già nel Chase for the Cup nella prima annata comunque vada stamperà un sorriso davanti alle telecamere.

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